Cosa dovete pensare

Ho sempre letto i giornali italiani interpretandoli come si faceva ai tempi della prima Repubblica. A quei tempi avevate  RA1 democristiana, RAI2 Socialista, Rai3 comunista, e osservandole tutte (e poi dividendo per il partito) ottenevate, qualche volta, i fatti. Allo stesso modo e’ possibile procedere coi giornali online di oggi, a patto di conoscerne le proprieta’. Come avrete notato, il Corriere ha cambiato proprieta’ diventando una proprieta’ FIAT, per cui occorre capire in che modo cambiera’.
Prendiamo un esempio. Quando l’ URSS invase l’afghanistan, RAI1 disse che l’ URSS aveva occupato un paese per ridurlo sotto la schiavitu’ comunista. Un atto di imperialismo guerrafondaio che meritava di boicottare le olimpiadi di Mosca. RAI2 disse che l’ URSS era “intervenuta” in Afghanistan  per fermare la guerriglia, occupandolo, e che sotto il gioco sovietico c’erano repressione e violenza e che gli USA avevano deciso per questo di boicottare le olimpiadi. RAI3 disse che l’ URSS era intervenuta su richiesta del governo afgano, per aiutare gli afgani contro i guerriglieri. E che gli americani , oltre a finanziare i guerriglieri, stavano boicottando le olimpiadi.

C’era un fondo di verita’ in tutte le versioni, ma come potete vedere se eravate comunisti vedevate l’ URSS correre in soccorso di un governo legittimo ed alleato, contro dei guerriglieri. Se eravate democristiani vedevate gli USA intenti a salvare gli afgani da una invasione imperialista. Poiche’ ognuna delle tre fazioni aggiungeva parte di verita’ alla notizia, ma solo una parte, occorreva guardare tutti e tre i tg per avere piu’ fatti possibili, poi occorreva scremare il resto, facendo la media pesata.

Si trattava di fatto di una specie di campo vettoriale, nel senso che si sapeva bene che bisognava moltiplicare per mille le malefatte dei sovietici e dividere per mille quelle degli USA quando si guardava RAI3,  e il contrario quando si guardava RAI1. Rai2 aveva una posizione su questioni internazionali che dipendeva dalla visione di Craxi e De MIchelis, dunque gia’ piu’ difficile da decifrare.

Coi giornali attuali le cose si possono leggere altrettanto bene, a patto di poter ricostruire il campo vettoriale. Occorre un analogo di “bisognava moltiplicare per mille le malefatte dei sovietici e dividere per mille quelle degli USA quando si guardava RAI3” per ogni giornale.

Chi sono oggi i russi di allora, per la proprieta’ del Corriere. COm’e’ la geografia della nuova proprieta’?

Potete leggerla sulla Stampa: sono piemontesi. E quindi un pochino di provincialismo piemontese, con la sua ossessione verso la Francia , dovete averlo. Tipo cosi’ : http://estory.corriere.it/2013/07/29/colbert-delocalizzazione-made-in-france/

Ma non e’ solo la Francia il punto. Il problema della famiglia di fabbricanti di lamiera e’ che il malvagio maligno della situazione si chiama Germania. Ma non, come credete voi, perche’ la BCE blabla o perche’ L’ Euro BlaBla. 

Semplicemente per DUE motivi:

  • La prima e’ che agli Elkann, per compensibili motivi, il passato della Germania non va giu’.
  • Il secondo e’ che a Marchionne non va giu’ che l’industria dell’auto tedesca lo sbeffeggi.
Insomma, dovete aspettarvi che il Corriere diventi sempre piu’ antitedesco. Come lo e’ gia’ la Stampa, se per esempio  osservate gli articoli di Zatterin: i partigiani belgi di Bruxelles scrivevano molto piu’ delicatamente dei tedeschi nel 1943.

Quindi, da ora in poi la Germania per il corriere e’ quello che era l’ URSS per RAI1. Il nemico di cui parlar male. D’altro canto Marchionne viene da dove viene, e quindi dovete aspettarvi un attimo che gli USA e il Canada siano sempre un pochino il paradiso. Apprendiamo oggi che si, solo in meta’ degli USA, e si, solo in alcune citta’, e si’, solo in UN settore, gli usa si stanno rialzando e la crisi e’ finita.

Ma lo stesso si potrebbe dire anche dell’ Italia. Solo in una citta’, e solo in UN settore , magari la crisi non si sente. Vero per qualsiasi nazione, dal burkina faso alla Svezia. Basta restringere abbastanza il numero di citta’ e il numero di settori, e possiamo dire che “i ristoranti sono sempre pieni”.  Silvio Docet.

Altra ossessione di Marchionne, che il Corriere sicuramente riprendera’, e’ la questione dei rapporti tra industria e sindacato. La famiglia Agnelli , e relativa discendenza, ha gli stessi ideali di qualsiasi industriale OTTOCENTESCO a riguardo dei rapporti coi lavoratori. Quando si vanta di aver trattato questo e quello coi sindacati americani – come se fossero buoni – dimentica che i sindacati americani di cui parla hanno la forza, finanziaria e di riflesso nel CDA, da creargli grossi , enormi problemi. Non e’ che Marchionne abbia SCELTO di trattare coi sindacati americani: se non lo avesse fatto, gli avrebbero fatto il culo a strisce.

Su quanto sia stato spettacolare il “rilancio” di Crysler per i lavoratori, basta poi osservare il recente Default di Detroit, causato da un rapidissimo spopolamento che ha fatto calare le entrate fiscali, al punto che il comune non riesce piu’ a tenere in assetto interi quartieri che si sono svuotati. Per essere un posto ove l’industria e’ florida e i lavoratori sono felici, sembra quasi che la florida industria non paghi tante tasse al comune, e i lavoratori siano scappati.

Tuttavia, sul Corriere vedrete , da ora in poi, parlare della bellissima vittoria di lavoratori ed azienda a Detroit. Aha. Anzi, credo che la notizia del devastante fallimento della citta’ e dei problemi che ne seguono, a breve non sentirete piu’ parlare: se nell’ Italia di Mussolini non potevate scrivere che un tizio si era suicidato perche’ “col fascismo tutti erano felici”, nel Corriere di Marchionne non potete scrivere che a Detroit e’ un casino di servizi che non funzionano, che gli operai sono scappati da quell’ inferno, e che nonostante le industrie si dicano “salvate”, l’impatto sociale , cioe’ il benessere di questi salvataggi, non si e’ visto neanche di striscio.

Lo stesso atteggiamento ovviamente verra’ seguito verso i sindacati. Va da se’ che con una visione ottocentesca dei sindacati, il Corriere abbia festeggiato l’entrata di Marchionne nella proprieta’ con un bell’articolo sulla Camusso contestata da un’operaia. Ora, chiunque abbia mai avuto un padre operaio – come me – sa che i sindacalisti che parlano ricevono bulloni (nell’industria. Anzi, no: per la precisione, ricevono DADI. Il bullone e’ una cosa diversa dal dado), nell’edilizia devono scansare mattoni,e  quindi si tratta di fenomeni normalissimi. 

Non che la Camusso mi stia simpatica (e’ ottocentesca quanto Marchionne, sa di Rosolio ed Abbecedario) , ma un filmato della Camusso contestata e’ una specie di cameo, il rumore dello Champagne che stavano stappando a Torino.

In pratica, il nuovo “Corriere” da oggi cerchera’ di convincervi di una cosa:
  1. Negli USA i sindacati sono bellissimi perche’ non esistono, quando esistono e sono forti sono bellissimi perche’ con loro si puo’ parlare , anche perche’ se non lo fai ti aprono come una cozza. Quando non esistono sono ancora meglio.
  2. La Crysler e’ stata salvata e tutti sono felici. Il fatto che Detroit sia deserta perche’ gli operai se ne sono andati e il rilancio non ne cambia il destino e’ propaganda di Stalin. Il il Default della citta’ spopolata e senza entrate non vuol dire che Crysler non abbia responsabilita’ sociale o non contribuisca all’economia locale di una sega , e’ il destino cinico e baro.
  3. La germania, con le sue orrende case automobilistiche, e’ il MALE. Non hanno voluto vendere Opel (per non trovarsi il nemico in casa. Che malvagi) e sul mercato stanno facendo Fiat a striscie. E hanno i sindacati,e  pagano bene gli operai. E funziona.  Miseria, terrore, morte!
  4. Il Sindacato Italiano e’ il male perche’ si. Opprime le industrie, alla fine dei conti anche alla Thyssen non si puo’ certo pretendere che si spendessero soldi per la sicurezza. Se un Santo Industriale ha bruciato vive un pochino di persone, essendo l’ Industriale infallibile come il Papa in materia di lavoro, allora quelle persone andavano bruciate. E’ la competitivita’ , baby.  
  5. In USA va tutto bene. E se non ci credete, sapranno indicarvi quei due chilometri quadri ove il settore degli impagliatori di oloturie sono in pieno boom industriale. E’ l’innovazione, baby. Le oloturie sono il nuovo nero.
  6. I nostri cugini Francesi, che sono anche un poco cugini Canadesi dal punto di vista di Marchionne, quanto sono intelligenti. E quanto invidiamo di non essere un pochino francesi anche noi di Torino, che ci sentiamo cosi’ inferiori a Carla’. Contessa di Sbrausmustenhaus, rosolio per tutti! Ah, la tauromachia! Umile Bepin!
E’ impressionante vedere come sia IMMEDIATAMENTE cambiata la comunicazione del corriere sin dal giorno dopo: ormai il giornalista medio deve essere una specie di prostituta esperta di GFE (GirlFriendExperience), la famosa abilita’ della prostituta di comportarsi come se foste fidanzati da dieci anni. Il giornalista del corriere evidentemente e’ capace di cambiare padrone con la stessa facilita’ di una prostituta.

Immediatamente dopo la presa del corriere, sappiamo con certezza che se cercate di emigrare nella Ex Germania dell’ Est (oppure a Berlino, se non aprite mai una carta geografica per capire dove si trovi) sarete in concorrenza con milioni di persone che sono disposte a lavorare per meno e sara’ duro inserirsi. 

E c’e’ bisogno di fare ben due post per dire “e’ inutile andare ALL’ESTERO, perche’ a Berlino e’ andata male a mio cugino”. Ragazzi, RAI3 almeno la sapeva mettere giu’ bene.

Anche in politica non bisogna aspettarsi di meglio dal nuovo corriere. Oltre ai vecchi strali di finanzieri preoccupati, M5S ha osato dire questo, http://www.beppegrillo.it/listeciviche/liste/piemonte/2011/01/delocalizziamo-marchionne.html quindi sono dei comunisti distruttivi che non vanno da nessuna parte, e la FIAT non sta delocalizzando ma sta investendo nel mondo. Solo che vende meno auto, e ancora non annuncia nuovi modelli. Ma l’investimento di Marchionne e’ cosi’: investi altrove per non fare un cazzo ovunque.

Di fatto quello che otterrete sara’ una specie di Unita’, solo che anziche’ il malvagio occidente imperialista c’e’ la Germania, e ovviamente gli USA sono il paradiso, ma in francia hanno un accento cosi’ chic. E mi raccomando, Umile Bepin, non credere ai sindacalisti. 

Di per se’ non c’e’ nulla di male, nel senso che ai tempi di RAI3 tutti sapevano benissimo che quando si parlava di USA, URSS, Sindacati e Politica su Rai3 la verita’ pendeva un pochino a sinistra: appena arrivava Bianca Berlinguer sullo schermo vi sentivate gia’ un pochino piu’ sovietici di prima, e gia’ iniziavate a sentire un suono di Balalajka e di Matrioska. Quindi era ovvio che per arrivare dal TG3 ad un barlume di verita’ dovevate sempre virare a destra di quasi 90 gradi.

Quindi non c’e’ niente di strano se il Corriere decide di diventare la voce di Marchionne, col solo vincolo di saperlo. Voglio dire, nessuno vi arrestera’ mai se girate coi soldi del Monopoli in tasca: quei soldi non pretendono di essere veri. Al contrario finireste in carcere girando con dei soldi falsi , perche’ quelli pretendono di essere veri.

Allora, quello che bisogna fare e’ semplicemente chiarire che cosa sia il corriere e dove mira ad arrivare. Perche’ se leggete oggi l’ Unita’ sapete benissimo che cosa leggete, nonostante tutto, e quindi sapete che basta virare a destra le notizie e siete a posto. Al contrario, col Corriere non arriva nessuna mappa; la militanza non e’ nota ai piu’: insomma, soldi falsi che pretendono di essere veri, e non i buoni , sani, vecchi soldi del monopoli che tutti sanno essere falsi, e quindi tutti sanno come usare.

Se almeno qualcuno oggi scrivesse “Il Corriere , giornale di Marchionne” da qualche parte, almeno il dubbio verrebbe. 

Ah! La tauromachia! 


Uriel

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