Come si arriva alla finanza.

L’ultimo post sul genocidio perpetuato con strumenti finanziari ha messo le persone nelle condizioni di chiedermi che cosa abbia creato questo mostro, e come potra’ evolversi. In generale, dagli anni ‘80 si parla di un uomo “capitano di se’ stesso”, un uomo che determina il propio destino, che si fa da se’. quando avvengono queste grandi tempeste, e l’uomo si trova povero senza poterci fare nulla, ci si rende conto di non essere “capitani di se’” , ne’ di poterci “fare da soli”. Cosi’, si accusa qualche dio, oppure si accusa qualche satana. In questo caso, la finanza. E con qualche ragione.

I generale, pero’, la finanza non esiste come fenomeno autosufficiente, e per qualsiasi governo e’ possibile oscurare il fenomeno con una certa facilita’. Per spiegare come, occorre spiegare che cosa, di fatto, sia quella cosa che chiamiamo “finanza”, cioe’ come nasce e che cosa fa.

Prendiamo un esempio stupido: quando la corte ha condannato Berlusconi a pagare 700 milioni di euro per via della storia del lodo, quello che e’ successo e’ che le azioni hanno avuto un balzo, seguito dal solito andamento oscillatorio. Ad occhio e croce, giocando al ribasso, visto il volume degli scambi e il calo, qualcuno ha messo in tasca 50 milioni di dollari, solo perche’…. solo perche’?

La risposta e’ : solo perche’ ha avuto la notizia in tempo. Non ho voglia di chiedermi come sia stato possibile, questo e’ un problema che avvelena la vita giuridica del paese gia’ da qualche anno. In ogni caso, vorrei focalizzarmi sul problema reale: tutto e’ stato possibile perche’ una notizia ha viaggiato.

Se pensiamo all’evoluzione della finanza, essa ha sempre seguito le maggiori direttrici di informazione: lungo le strade , lungo i canali commerciali, viaggia una merce preziosissima. Che non e’ il petrolio, ma l’informazione. L’informazione non fa altro che portare agli occhi di un singolo finanziere, che ha i liquidi da investire, il fatto che esista un’opportunita’ su cui investire. Morale della favola: il primo requisito della finanza, nonche’ il primo fattore critico (oggi si parlerebbe di KPI) e’ la velocita’ con la quale le informazioni fluiscono, ovvero la larghezza di banda e la qualita’ dell’informazione, cioe’ la sua accuratezza.

Cosi’, il primo fattore ad aver causato l’esplosione del mondo finanziario degli ultimi decenni e’ che lentamente si e’ andata costruendo un’infrastruttura di comunicazione immensa, che ormai copre quasi per intero la superficie mondiale abitata. Ovviamente, quando chi ha i soldi in Argentina puo’ sapere in tempo reale che in India ci sia un’azienda che sta per annunciare dividendi, se arriva in tempo puo’ pensare di comprare qualche pochino di azioni e godersi la sua fettina di torta.

Questo , ripetuto su larga scala, fa si che esistano sistemi informativi i quali lavorano 24/7 , con degli SLA che vanno dai 30 secondi/anno di fermo massimo, sino agli ZERO secondi/anno di fermo massimo (business time). Il numero di transazioni eseguite per singolo operatore/borsa/intermediario/soggetto si aggira a qualcosa come una transazione ogni 0.10 secondi, si puo’ salire fino a 0.20 o a 0.30 se si parla di interi indici di borsa come LSE, o NYSE, per dei volumi di triliardi di transazioni.

Il tutto si basa su un primo requisito: poiche’ anche la transazione e’ un’informazione, e anche la disponibilita’ finanziaria di chi richiede la transazione e’ un’informazione, di fatto occorre una rete di trasporto delle informazioni, in tempo reale. Voi direte che ci sia gia’, ma discuteremo in seguito come potrebbe venire estesa ancora.

Il secondo requisito e’ la capacita’ di leggere tali informazioni. Supponete per ipotesi che io scriva una rete neurale back propagation, (probabilmente una fast propagation potrebbe bastare, e persino un pattern recognition secondo me funzionerebbe) , la quale prende due o tre superindici e li mette in relazione con un singolo titolo. Se questa rete impara abbastanza in fretta, potrei riuscire ad ottenere previsioni “abbastanza” accurate del singolo titolo, partendo da altri titoli dei quali ho calcolato la correlazione essere alta.(1)

Con un software del genere, QUANTI dati posso processare? Dipende tutto dalla potenza di calcolo, dalla quantita’ di dati a disposizione, eccetera. Ancora una volta, il limite e’ tecnologico e non teorico.

Poniamoci nella condizione di essere una banca d’affari, che normalmente investe su Tier1. Ci accorgiamo che le PMI “tirano” un sacco. Allora possiamo decidere di parcellizzare il nostro investimento. Problema: dobbiamo avere in mano il rating di ogni singola PMI, per sapere in quali possiamo investire.

Sul piano strutturale questo significa che tutte queste PMI dovrebbero essere SpA, poter emettere titoli, eccetera. Questi sono cambiamenti giuridici, non materiali. Andiamo sul piano tecnologico. Che cosa mi serve perche’ Goldman Sachs possa finanziare la “Bulloneria F.lli Finessi”? GS dovrebbe innanzitutto prendere un budget piuttosto grosso, diciamo 10 miliardi di euro, e decidere di spalmarlo su 100.000 aziende distribuite nel mondo. In questo modo attutirebbe i rischi diversificando geograficamente, ma dovrebbe gestire una quantita’ immensa di contratti e di valutazioni. Cioe’ di informazioni.

Gli serve dunque:

  1. Capacita’ di storage. Devo poter disporre del rating di ogni singola PMI, come per esempio succede con Basilea II.(2)`Devo poter immagazzinare tali dati in maniera affidabile.
  2. Trasmissione di questi dati. Devo poter leggere da un singolo punto tutti questi dati, ed estrarre per esempio le prime 100.000 PMI che hanno buone prospettive di crescita futura, quindi un ottimo outlook.
  3. Comunicazione con la PMI: devo potermi presentare alla porta di questo signore e dirgli “per favore, emetti un titolo con una resa del 5% annuo. Se mi restituisci 105 l’anno prossimo, non ho problemi a darti 100 subito”.
  4. Gestione del contratto

Tutte queste sono ancora richieste che stanno nel campo del movimento dei dati, dell loro stoccaggio e della loro lettura. In definitiva, quindi, il limite tra attivita’ industriali “toccate” dalla “finanza” e quelle “non toccate” e’ quello dei Tier1, ma lo e’  solo perche’ i limiti computazionali E di trasmissione dati sono quelli che sono.

Corollario: piu’ dati possiamo trasmettere, leggere e gestire, piu’ finanza facciamo. Piu’ dati raccogliamo  sui singoli enti economici, piu’ possiamo raggiungere possibili “occasioni” di crescita. Piu’ sappiamo trattare questi dati, piu’ possiamo individuare le possibili occasioni.

In definitiva, quindi, la finanza viaggia sulle grandi dorsali di comunicazione, che ormai hanno la capacita’  che serve, e possono crescere solo in due direzioni.

  1. Capacita’ di lettura dei dati. Di fatto, la capacita’ di fare statistiche e proiezioni.
  2. Capillarita’, ovvero il numero di enti coinvolti.

Di fatto, quindi, quella che chiamiamo “finanza” e’ un’attivita’ collaterale alla diffusione dei sistemi informativi moderni e delle reti di comunicazione moderne. Con la loro estensione, la dimensione della finanza come fenomeno storico e’ destinata ad aumentare. In che direzione potra’ aumentare? Come ho detto, la banda passante a disposizione attualmente e’ sufficiente per le quantita’ di dati che si intende trattare. Lo storage e’ abbondante, e rimangono due direttrici di miglioramento:

  1. La capacita’ di elaborazione. Da essa dipende la quantita’ di dati che possiamo trattare, compreso il numero di enti finanziari che possiamo gestire.
  2. La capillarita’, ovvero il fatto di poter conoscere in tempo reale la situazione di un singolo essere umano o di una singola attivita’: mano a mano che il sistema diventa capillare, la finanza entra direttamente nelle vite degli uomini comuni.

Attualmente, il management dei singoli investimenti sul singolo negozio, per esempio, viene gestito tramite una quantita’ invereconda di intermediari, che terminano con lo sportello bancario cui il negozio si rivolge, o la carta di credito del titolare.  Chiediamoci una cosa: fatta salva la domanda di mercato, se in citta’ chiude un negozio, che succede? Succede che essenzialmente la domanda si spalma sugli altri. Se quindi prendiamo settori abbastanza stabili , possiamo assumere che investire parcellizzando su tutti i negozi di una citta’ sarebbe un’attivita’ molto sicura, vicina a quell’ “investimento a rischio minimo” che serve per tenere in piedi alcune formule.

Il problema e’ : ma Goldman Sachs non puo’ gestire tre milioni di micro-investimenti su tre milioni di fornai nel mondo. La controdomanda e’: e perche’ non puo’? In linea teorica, gli mancano due cose. Se pensiamo di poter fare una transazione ogni 0.10 secondi, a Goldman Sachs mancherebbe la capacita’ di avere la situazione in tempo reale dei singoli negozi, con una risoluzione di 0.10 secondi.In secondo luogo, gli manca un gigantesco calcolatore che prenda la situazione di questi negozi e decida che in un certo quartiere i negozi vivono meglio, onde e’ meglio togliere fido ai negozi di alcuni quartieri e metterlo su quelli che crescono.

Oggi tutto questo “polso della situazione” viene lasciato alle banche “di sportello”, ma in fondo questo e’ dovuto alla sinora insufficiente capacita’ di reperimento dei dati in senso capillare: solo le banche che fanno “sportello” hanno davvero il polso della situazione. Cosa succederebbe se tutti pagassero con una carta di credito, e io potessi monitorare in tempo reale le entrate ed i pagamenti di ogni negozio? E se avessi la capacita’ di elaborazione di farlo per tutti i negozi di una certa area geografica, diciamo un continente?

Succederebbe che se la domanda si conserva, questi negozi si comporterebbero quasi come un sistema stocastico di Lévy, e  si avvicinerebbero molto ad un  un sistema stocastico di Wiener, cioe’ le singole oscillazioni locali sarebbero mediamente nulle sul computo globale, come capita nei moti browniani. Questo e’ un bel colpo, per la finanza: il rischio di questa nube di negozi dipende, di fatto, dalla domanda. Perche’ lasciare una simile cuccagna alle banche “di sportello”?

Ovviamente non si arrivera’ subito al negozietto. Credo che la prossima “espansione” degli strumenti finanziari arrivera’ alle PMI piu’ grandi. In fondo, una volta fatto un rating accurato, basta “solo” raccogliere questi dati e raggiungerle direttamente. Si tratta di quello che si faceva nella Silicon Valley, cioe’ il fatto di poter finanziare aziende relativamente piccole con un’infrastruttura “leggera”, quasi tutta telematica.

Dalle PMI grandi si passera’ alle PMI piccole, e cosi’ via. Non vedo un grande futuro per le banche “da sportello”: gestiscono un rischio globalmente basso con una resa che assomiglia al tasso di interesse, cosa che fa gola a molti. Oggi, questi “molti” sono limitati nel numero dalla (ancora) insufficiente struttura telematica, e nient’altro.

In generale,  credo che il “mostro” della finanza sia destinato ad espandersi ancora, mano a mano che i dati iniziano a fluire dal mondo dei “piccoli”. L’aumento di traffico andra’ verso enti sempre piu’ piccoli  e quindi portera’ alla creazione di strumenti finanziari sempre piu’ diretti.Un pochino come e’ successo quando il singolo ha potuto giocare in borsa attraverso internet.

Oggi, sia chiaro, la finanza ha gia’ fatto qualcosa di simile con i mutui, il credito al consumo, e tutte le forme di debito personale ed aziendale. Lo ha fatto permettendo ai singoli di giocare in borsa usando strumenti telematici. Ma e’ stato fatto passando per una quantita’ incredibile di intermediari, il che rallenta il processo, che teoricamente potrebbe anche lavorare su una transazione ogni 0.10 secondi come capita alla “grande” finanza.

Cosi’, credo che gli strumenti finanziari oggi considerati come “riservati ai grossi” finiranno con l’arrivare anche ai “piccoli”: se Mediobanca inizia a  rivolgersi ai “piccoli” , una ragione c’e’.

Questo scenario puo’ sembrare stabile da sostenere, ma in realta’ non lo e’. Non lo e’ perche’ offre agli stati una possibilita’ enorme: quella di “rallentare un pochino” i flussi di dati. Basta che da una transazione ogni 0.10 secondi si introduca una “piccola latenza”, e si vada ad una ogni 0.15, e puf: perdite, perdite, perdite.

Cosi’ come basta una leggina sulla privacy , o basta intralciare “un pochino” il reperimento dei dati bancari: la battaglia contro la segretezza dei dati bancari non riguarda solo l’ evasione fiscale. In generale, credo che in questo processo in qualche modo si trovera’ il modo di togliere potere agli stati.

In generale, chi si illude che il mondo del futuro possa avere meno finanza, purtroppo sbaglia. Quello che possiamo variare, gestendo le informazioni finanziarie, e’ l’ambito ove la finanza opera , e forse possiamo anche imporre degli obiettivi responsabilizzando i manager. Ma in futuro, se dovesse arrivare Goldman Sachs a far venture capital finanziando direttamente il vostro negozio di vestiti, non dovreste stupirvi piu’ di tanto.

Del resto, indirettamente lo fa gia’: e il cambiamento consistera’ semmai nel poter gestire direttamente i vosti dati, gestendo direttamente il rapporto con voi. Niente piu’ intermediario: prevedono che i negozi di vestiti avranno un incremento e vi chiamano offrendovi un prestito. Non sara’ Soros in persona, ma insomma , roba cosi’.

Ovviamente in alcuni paesi le resistenze sono maggiori: in Svizzera vige una certa riservatezza dei dati, ma con la scusa dell’evasione fiscale si pretendera’ il contrario. In Italia esistono leggi sulla privacy, ma ci si sta sforzando di abbattere qualsiasi governo sia italiano per avere dei governi “moderni ed al passo coi tempi”,  cioe’ governi che vendano i cittadini alla finanza straniera.(3)

In generale non vedo oggi delle forze capaci di fermare questo fenomeno, ad esclusione di alcuni governi come quello cinese, che possono ancora permettersi di infilare 10.000 manager in un campo di concentramento.

Non e’ impossibile che in un futuro si maledica la democrazia e si chieda una dittatura….  come liberazione dalla finanza.(4)  A meno che qualcuno non si metta in testa di regolarli prima, e che questo avvenga  nei paesi democratici. Il problema della governance democratica si pone, eccome, anche se i farlocchi non hanno capito che sino a quando ci saranno autostrate dell’informazione, la “globalizzazione” non puo’ essere fermata, e semmai il G8 e’ ancora un evento positivo perche’ ci vanno persone elette.

Ma non illudetevi che si possa fermare quel mostro con altri mezzi: quando qualcuno decide se mangerai oggi ma lo fa dall’altra parte del mondo, la rivoluzione non e’ possibile. Le vecchie rivoluzioni richiedevano che i ribelli potessero entrare in contatto fisico con i tiranni. Se i tiranni sono su un altro continente, arrivare a loro e’ impossibile, e al massimo si otterranno dei disordini locali.

Ripeto: non e’ impossibile che si arrivera’ a chiedere un governo dittatoriale, nella speranza che possa fermare questa finanza , credendo  esso nella supremazia della politica su ogni attivita’ umana. (In pratica, comanda sempre e solo il partito al governo.)

Sempre che il partito al governo non coincida coi finanzieri, si intende.Ma questo lo puoi riconoscere in fretta, contando quanti finanzieri ammazza ogni anno: se ogni tanto qualcuno viene condannato a morte, come capita in Cina, allora le cose vanno ancora benone. Se invece i finanzieri fanno cascare il 10% della popolazione nella disoccupazione e hanno il premio di fine anno, come succede negli USA, allora siete in una dittatura ove il partito al governo e’ quello dei finanzieri. Potete incazzarvi se qualcuno uccide un giornalista, ma non se qualcuno sbatte in miseria la vostra famiglia.

Potremmo anche scoprire, in futuro, che Cina e Russia siano i paesi piu’ liberi del mondo, perche’ oligarchi e finanzieri vengono ammazzati quando la fanno grossa. Certo, non potete lamentarvi se la polizia ammazza un giornalista, ma almeno avete giustizia quando un finanziere sbatte sul lastrico dieci milioni di lavoratori..

Dopotutto ai dittatori piace  illudersi che il popolo sia felice col loro governo. Il problema di questi finanzieri e’ che se ne fottono completamente, invece. E tra i due, potrei anche arrivare a preferire il dittatore.

Uriel

(1) Ovviamente in caso di eventi critici tutti questi software sbaglierebbero. Ma in caso di eventi critici come l’ 11 settembre, spesso le borse chiudono.

(2) Che strano, eh?

(3)vedrete come parleranno bene dell’Italia,i giornali stranieri,  quando Noemi potranno fotterla anche loro. Per due dollari a botta, come si conviene ad un paese povero. E mica si incazzeranno per la decadenza dei costumi, eh.

(4) C’e’ UN SOLO paese che ha effettuato le riforme promesse da Obama e che e’ intervenuto nella direzione indicata da Obama. La Cina. E sapete perche? Perche’ il governo cinese puo’ condannare a morte il CEO di qualsiasi azienda, senza neanche spiegare il perche’.

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