Com’e’ possibile che siamo ancora vivi?

Scritto da Levoivoddin, aka Uriel Fanelli, 16 aprile 2003

Vorrei postare una perla non prodotta dal sottoscritto, ma completamente condivisa. Ad onor del vero, e per rispettare la creativita’, esso e’ stato postato sul newsgroup  IEB da Valerio Del Monte. Date a Cesare…

Voglio solo far notare una cosa, il resto si commenta da se’: ognuno dei comportamenti elencati sotto, oggi e’ vietatissimo da tutta una serie di genitori ansiosi , come fosse un pericolo per la nostra vita. Com’e’ possibile che siamo ancora vivi?

Tu che sei nato intorno al 1970:

A ben pensarci, è difficile credere che siamo vissuti fino ad oggi!!
Da bambini, andavamo in macchina (quelli che avevano la fortuna di
averla) senza cinture di sicurezza e senza air bag.

… E viaggiare nel cassone posteriore di una pickup, in un
pomeriggio torrido, era un regalo speciale.
I flaconi dei medicinali non avevano delle chiusure particolari.

Bevevamo l’acqua dalla canna del giardino, non da una bottiglia. Che
orrore!!
Andavamo in bicicletta senza usare un casco.

Passavamo dei pomeriggi a costruirci i nostri “carri giocattolo”. Ci
lanciavamo dalle discese e dimenticavamo di non avere i freni fino a
quando non ci sfracellavamo contro un albero o un marciapiede. E
dopo numerosi incidenti, imparavamo a risolvere il problema…. noi
da soli!!!

Uscivamo da casa al mattino e giocavamo tutto il giorno; i nostri
genitori non sapevano esattamente dove fossimo, nonostante ciò
sapevano che non eravamo in pericolo.

Non esistevano i cellulari. Incredibile!!

Ci procuravamo delle abrasioni, ci rompevamo le ossa o i denti… e
non c’erano mai denunce, erano soltanto incidenti: nessuno ne aveva
la colpa. Ti ricordi degli incidenti?

Avevamo delle liti, a volte dei lividi. E anche se ci facevano male
e a volte piangevamo, passavano presto; la maggior parte delle volte
senza che i nostri genitori lo sapessero mai.

Mangiavamo dei dolci, del pane con moltissimo burro e bevande piene
di zucchero… ma nessuno di noi era obeso.

Ci dividevamo una Fanta con altri 4 amici, dalla stessa bottiglia, e
nessuno mai morì a causa dei germi.

Non avevamo la Playstation, nè il Nintendo, ne dei videogiochi.

Ne la TV via cavo, ne le videocassette, ne il PC, ne internet;
avevamo semplicemente degli amici. Uscivamo da casa e li trovavamo.
Andavamo, in bici o a piedi, a casa loro, suonavamo al campanello o
entravamo e parlavamo con loro.

Figurati: senza chiedere il permesso! Da soli! Nel mondo freddo e
crudele!

Senza controllo! Come siamo sopravissuti?!

Ci inventavamo dei giochi con dei bastoni e dei sassi. Giocavamo con
dei vermi e altri animaletti e, malgrado le avvertenze dei genitori,
nessuno tolse un occhio ad un altro con un ramo e i nostri stomaci
non si riempirono di vermi.

Alcuni studenti non erano intelligenti come gli altri e dovevano
rifare la seconda elementare. Che orrore!!! Non si cambiavano i
voti, per nessun motivo.

I peggiori problemi a scuola erano i ritardi o se qualcuno masticava
una cicca in classe.

Le nostre iniziative erano nostre. E le conseguenze, pure. Nessuno
si nascondeva dietro a un altro. L’idea che i nostri genitori ci
avrebbero difeso se trasgredivamo ad una legge non ci sfiorava; loro
erano sempre dalla parte della legge.

Se ti comportavi male i tuoi genitori ti mettevano in castigo e
nessuno li metteva in galera per questo.

Sapevamo che quando i genitori dicevano “NO”, significava proprio
NO.

I giocatoli nuovi li ricevevamo per il compleanno e a Natale, non
ogni volta che si andava al supermercato. I nostri genitori ci
facevano dei regali con amore, non per sensi di colpa.

E le nostre vite non sono state rovinate perché non ci diedero tutto
ciò che volevamo.

Questa generazione ha prodotto molti inventori, amanti del rischio e
ottimi risolutori di problemi.
Negli ultimi 50 anni c’è stata un’esplosione di innovazioni e nuove
idee.

Avevamo libertà, insuccessi, successi e responsabilità, e abbiamo
imparato a gestirli.

Tu sei uno di loro. Complimenti!!!

Valerio Dal monte

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