Come costruire un regime usando le regole della democrazia.

Lo scorso post ha scatenato la solita reazione: ma possibile che gli incompetenti politici italiani siano capaci di realizzare un piano cosi’ astuto? In realta’ quando si tratta di sopravvivere il politico italiano e’ sin troppo competente, ma credo che in aggiunta a questo vi sia una certa sinergia con tre attori della societa’ italiana, che sono i massoni, la chiesa cattolica e le mafie, ammesso che non siano lo stesso attore.

Innanzitutto occorre chiarire una cosa. Il parassita appare inetto ed incompetente soltanto se lo misuriamo col metro di una creatura autosufficiente, e lo stesso dicasi dell’opportunista o del mangiacarogne. Se confrontiamo le api con le zecche del cane, indubbiamente il giudizio etico e’ diverso: l’ape sa costruire alveari, sa fare il miele, accumula risorse, e’ organizzata socialmente. Appare quindi piu’ “abile” rispetto alla normale zecca del cane, che essendo un parassita ci appare come “incapace di provvedere autonomamente a se’ stesso”.

Se pero’ esaminiamo la capacita’ di sopravvivenza delle zecche, ci accorgiamo che la differenza non sta nell’abilita’. Il ciclo vitale della zecca e’ sofisticato, le prede diversificate, e la zecca e’ estremamente specializzata ed ‘abile’. Non ha senso chiedersi se una zecca, animale cosi’ inetto e incapace di mantenersi da solo, sia competente nel farlo: lo e’ sicuramente. Quello che disprezziamo e’ il merito, ma se esaminiamo il metodo, notiamo che i parassiti sono “abili” quanto e piu’ degli animali che non lo sono (1) , e spesso sono molto “competenti”.

Cosi’, per prima cosa rigetto l’idea che la classe politica italiana sarebbe troppo incompetente per disegnare un ambiente adatto alla propria sopravvivenza. Il parassita non e’ UTILE, ma e’ abile. Il fatto che una zecca sia meno utile di un’ape perche’ non fa il miele e’ una approssimazione razionalista. (2) Lo stesso dicasi per l’abilita’ o la competenza.

Prendiamo un esempio, l’obiezione di coscienza. Non volendo concedere una reale autodeterminazione alle donne, ma avendo a che fare con un referendum molto chiaro e con una sensibilita’ estrema, allora si introduce un’altra norma, sapendo che il comportamento emergente sara’ quello voluto.

Si introducono gli “obiettori di coscienza”, e poi si creano associazioni (cattoliche) di obiettori di coscienza, facendo in modo che per cooptazione essi abbiano piu’ carriera nella sanita’. E che, peraltro, lavorino meno svolgendo un compito di meno. Il risultato di tutto questo e’ che in italia l’aborto non e’ piu’ vietato, e non si puo’ neanche dire che lo stato lo ostacoli. Il comportamento emergente e’ che la persona che voglia abortire non riuscira’, esattamente come se fosse vietato.

In questo ovviamente lo stato ha avuto un consulente piuttosto specializzato , che e’ la chiesa cattolica, in questo genere di strategie. La chiesa cattolica difficilmente prende una posizione pro o contro qualcosa: si limita a manipolare il comportamento delle varie componenti sociali perche’ il comportamento emergente sia quello voluto, senza che sia possibile dire che sia il comportamento della chiesa stessa.

Cosi’, occorre innanzizutto capire che questa tecnica di oppressione ha una seconda figura. Oltre al legislatore che ci deve guadagnare qualcosa, c’e’ anche l’ente “consulente” , cioe’ l’ente che desidera il comportamento emergente e fa pressioni perche’ il legislatore prenda i necessari provvedimenti. Anche quando il legislatore e’ stupido, e spesso grazie alla sua stupidita’, il suggeritore riesce a fargli approvare una serie di provvedimenti singolarmente democratici e costituzionali, il cui risultato globale, o comportamento emergente, sia del tutto anticostituzionale.

C’e’ una terza figura , oltre al legislatore ed al consulente, che e’ il “prepotente”.

Torniamo all’esempio della farmacia di obiettori di coscienza. Se volete che vostra moglie abbia un aborto e ci entrate ti dicono che la pillola del giorno dopo non ce l’hanno, che deve arrivare, che va ordinata, e che non ve la daranno. Aha. Davvero?

Siamo a Napoli, e voi siete un camorrista. Una donna vuole abortire, e vi chiede di metterci una buona parola col farmacista. Siete la stessa persona cui la farmacia paga il pizzo per non incendiarsi. Secono voi, l’obiettore di coscienza dira’ di no?

Cosi’, se tutti gli obiettori fanno parte di organizzazioni cattoliche, e c’e’ diciamo una suorina incinta, o il prete l’ha fatta grossa e ha ingravidato una paesana, secondo voi l’obiettore di coscienza dira’ di no?

Sappiamo bene com funzioni con gli obiettori di coscienza: la loro coscienza dice si o no “a seconda”. E di questo beneficia chi puo’ maggiormente influenzarla.

Non c’e’ dubbio che in un posto ove dominano massonerie e mafie, un comportamento arbitrario come l’obiezione di coscienza produca due tipi di persone: quelle cui l’obiettore puo’ dire no, e quelle cui DEVE dire si. Un finanziere entri in divisa dentro una farmacia, e l’obiezione di coscienza va a farsi fottere in due nanosecondi. Lo stesso per un prete o per un mafioso.

In questo senso, quindi, abbiamo il “legislatore”, il “consulente” e un’ultima figura, che definirei “prepotente”, e tutte e tre le figure hanno una grande convenienza in un sistema dal comportamento definito come comportamento risultante: controllando le interazioni, possono controllare il comportamento emergente.

Per questo l’obiettore di coscienza in farmacia non ha gli abortivi se siete pinco pallo qualsiasi, ma li ha se indossate una divisa, se siete preti , monaci, gerarchie cattoliche, se siete camorristi. Questa classe di privilegiati riceve vantaggio dalla propria posizione, perche’ puo’ intercedere per altri e scambiare favori. Se l’obiettore di coscienza non vi da’ gli abortivi potete rivolgervi all’amico/parente in GdF, al prete di fiducia, al camorrista. A buon rendere, ovviamente.

Prendiamo adesso il caso della giustizia italiana.

La forma attuale e’ dovuta principalmente al periodo detto “strategia della tensione”, nel quale “opposti estremismi” esigevano la creazione di una classe di persecutori fascisti dedicati in toto alla conservazione dello status quo. Prendiamo cosi’ un giudice, e:

  • Alziamogli lo stipendio sino alla categoria “Dirigente”, circa 90.000 euro/anno, netti.
  • Creiamo associazioni di giudici tipicamente “bourgeoise”, tipo club di golf, yachting club, club di equitazione.
  • Manovriamo le associazioni per favorire l’inserimento dei giudici negli strati borghesi della societa’.
A questo punto, nessun giudice avra’ piu’ simpatia per le istanze degli operai e degli oppressi. Lo stile di vita del giudice e’ tale che non capisce nemmeno le loro difficolta’. Il delinquente, e spesso la persona comune, gli appaiono come demoni usciti da qualche abisso di miseria e ignoranza. Al contrario, persone della stessa classe sociale appaiono comprensibili nella loro umanita’, che assomiglia a quella del giudice.

A questo punto, c’e’ il problema che i giudici debbano “applicare la legge”. Cosi’ innanzizutto annacquiamo la legge. Facciamo in modo che l’omicidio non sia, per esempio, il fatto di aver ucciso una persona, ma che esista una tale varieta’ di omicidi da necessitare quasi un sommelier di omicidi per l’assaggio. Ogni omicidio, ovviamente, ha la sua specifica pena. Dopodiche’, prendiamo le pene e iniettiamo una serie di attenuanti e di aggravanti, tutte discrezionali . Infine, diciamo che l’ “omicidio preterintenzionale malizioso con libidine del giovedi’ mattina se si indossa la cravatta ” e’ punito con una pena dai 20 euro di ammenda ai 200 anni di carcere.

A questo punto spetta al giudice decidere , a sua discrezione, quale tipo di omicidio sia avvenuto. Tra le 25 o 26 varianti di omicidio ci sara’ “omicidio quando stai sul cazzo al giudice” e “omicidio quando il giudice ti vuole salvare”, ovviamente definiti  con termini astrusi tipo “omicidio  preteranterobidirezionaloccipitale” e “omicidio termobaricondriale”. La differenza tra i due deve essere sempre una specifica opinione del giudice, ovvero in una totale assenza di fatti oggettivi.

Detto questo, occorre definire una serie di aggravanti e attenuanti illogiche, tali da dipendere dall’opinione del giudice. Abbiamo allora “aggravante dei futili motivi”. Quando un motivo e’ futile? Se offendi l’onore della mia famiglia e insulti il capitano Kirk, qual’e’ la differenza? Quali dei due’ e’ “futile”? Abbiamo la contrizione del colpevole, per cui tutti dopo averti sbudellato il figlio ti scrivono una lettera di scuse. Abbiamo la “volonta’ di cooperare”, per cui ti ho incendiato la casa col neonato dentro ma adesso, a tre mesi dal rogo,  “coopero” , qualsiasi cosa significhi.
Fatto questo, a sua pura discrezione il giudice decide quale tra i 26 tipi di omicidio abbiate commesso, e la differenza di pena e’ del 50% , poi decide di quali attenuanti e quali aggravanti il sesso degli angeli sia propizio, e una volta fatto questo deve solo decidere quale pena comminare, tra lo scappellotto previsto per l’ omicidio anteroditirambolesbico e i 200 anni di carcere infernale dell’ omicidio tachinsurrezionalpenetrattore. Stabilito che avete si’ sterminato tutti i bambini di un’asilo, ma era una cosa anteroditirambolesbica , andiamo ai benefici, che vengono concessi per motivi oggettivi quali “contrizione interiore”, “suggerimento di un demone assiro”, “condizione socioeconomica ossidoriducente” , oppure alle aggravanti, che vanno da questioni filosofiche tipo “futili motivi” sino a “quella stronza ci godeva, la trroia!”.

Ovviamente, se il giudice “applica la legge” nel senso che puo’ scegliere tra uno scappellotto e 200 anni di carcere, di fatto la legge non e’ tale. Negli USA nelle stesse condizioni succede che per uno stupro i negri si fanno il carcere mentre i bianchi ricevono un premio , in Italia succede che Erika e Omar si facciano 16 anni per sbudellare madre e fratellino, piu’ benefici, mentre per corruzione si chiedano 11 anni per Previti: Houston, we have a problem.
Era sicuramente possibile, lavorando tra le pieghe del diritto, dare molto piu’ ad Erika ed Omar, e sicuramente chiedere molto meno per Previti.

Fatto questo avete una struttura di giudici che sara’ sempre pronta a capire i giovani borghesi della Magliana, i cui genitori probabilmente erano colleghi di Yacht Club dei giudici stessi, e faranno di tutto per salvarli dal carcere, piuttosto che condannare durissimamente per atti osceni due gay che si baciano.

Per fare un esempio, in Germania gli usi e i costumi NON possono essere usati in un procedimento penale. Questo significa che se non esiste una legge che dice “vietato ai gay baciarsi”,(sarebbe incostituzionale) non ci si puo’ appellare in un procedimento penale al “comune sentire” per affermare che un bacio gay sia contro la morale e un bacio etero no.

In Italia invece e’ del tutto permesso inserire in un processo penale il “comune sentire”, che ovviamente e’ una libera interpretazione del giudice.

Ma torniamo alla costruzione del nostro sistema oppressivo. Abbiamo detto che:

  • Alziamogli lo stipendio sino alla categoria “Dirigente”, circa 90.000 euro/anno, netti.
  • Creiamo associazioni di giudici tipicamente “bourgeoise”, tipo club di golf, yachting club, club di equitazione.
  • Manovriamo le associazioni per favorire l’inserimento dei giudici negli strati borghesi della societa’.

Nessuno dei tre provvedimenti ha un chiaro intento di formare un organo repressivo, ma sbattere tutti i giudici in una classe sociale alta e obbligarli a frequentare la borghesia locale avra’ il PREVEDIBILISSIMO risultato di mettere i giudici a difesa delle classi alte e dei potenti.

Se tuttavia qualcuno ci contestasse l’operazione, come potrebbe? E’ forse un male pagare bene i giudici? E’ forse un male consentire loro di frequentare chi vogliono, o praticare gli hobby che vogliono? E’ forse male spingere i giudici a frequentare l’elite della societa’?

Adesso dobbiamo pero’ demolire un altro aspetto del processo penale. Abbiamo demolito la certezza delle pena introducendo discrezionalita’ e lasciando proliferare le fattispecie, adesso c’e’ ancora un problema: la prova. Esiste cioe’ la possibilita’ di portare prove in tribunale. Ma noi vogliamo che le prove dell’accusa siano sempre migliori di quelle della difesa.

Cosi’, dobbiamo evitare ogni standardizzazione. Nei paesi civili, esiste un ente apposito, terzo sia alla polizia che alla difesa, cui il giudice DEVE chiedere lumi in caso abbia pareri scientifici opposti. Questo fa si che la prova sia una prova, ovvero un fatto “terzo” rispetto alla difesa e all’accusa. Al contrario, in Italia le prove le raccoglie la polizia, cacciando chiunque altro dalla scena e distruggendo scientemente la scena stessa, in modo da impedire ulteriori sopralluoghi e rendere impossibile l’incidente probatorio. Nel caso dell’informatica forense, anziche’ fare una copia di un hard disk si fa una stampata di DIR /S, ed altre amenita’ che impediranno alla difesa, dopo ANNI , di esaminare il contenuto del disco, che (se esiste ancora) non sara’ comunque “genuino”.

Sulla formazione della prova nel processo italiano si scrive molto, e si scrive molto per giustificare il fatto che la dimensione scientifica delle prove in Italia e’ inesistente. Si prende un dettaglio e si costruisce un romanzo diffamatorio attorno al dettaglio: se si vuole accusare di fascismo qualcuno si sequestra tutto cio’ che e’ nero abbia in casa, compreso il risotto di seppia, non si menziona il fatto che la casa appariva come una casa normale, e si pone l’accento su quante cose “nere” ci fossero.

La prova in italia non esiste, non si forma, e quando si forma a formarla e’ la polizia. Anche perche’ nessuno ha mai definito per legge la figura del perito, che e’ un testimone come tanti altri. Se un professore universitario dice che un computer non ha mai fatto la tal cosa, ma un commesso di un negozio di informatica dice che gli capita sovente di fare Telnet allo spirito di Nabucodonosor, non e’ detto che il giudice creda al professore universitario.
Ma diciamolo: e’ questo un intento oppressivo? Ci possono accusare di aver costruito una Gestapo, se non abbiamo mai creato un istituto per le indagini scientifiche forensi di dimensione nazionale? Ci possono accusare di voler creare un regime se diamo alla difesa “la liberta’ di scegliere il perito sul mercato”, ben sapendo che in questo modo i tribunali avranno sempre “polizia scientifica contro pinco pallino qualsiasi”?
Distrutta la dottrina, distrutta la legge, messa nelle mani dell’accusa la formazione della prova, rese casuali le pene, rimane un solo problema aperto. La polizia. Se ti beccano che stupri una tizia, difficilmente potrai uscirne. Voglio dire, se la polizia trova , come nel caso della magliana, una ragazza a pezzi ed una viva per miracolo dentro il baule di un’auto, tutto si fa complicato. La polizia e i CC seguiranno ordini, procedure, gerarchie, ed essendo gerarchie militari o simili interferire e’ difficilissimo.

Cosi’, facciamo una cosa: sottoponiamo tutto al magistrato. Facciamo in modo che si, la polizia trovera’ una ragazza a pezzi dentro una valigia, ma poi il magistrato possa “gestire” la cosa. Facciamo che due poliziotti si mettano ad ammazzare negri su una uno bianca. E’ facile da nascondere? No. Le stragi si notano.

Allora  un magistrato che se ne occupa parte dritto verso la mafia calabrese, con tanto di supertestimone che avrebbe visto un mafioso calabrese e blabla. Se la Uno Bianca non avesse ammazzato dei CC, facendo incazzare un generale che ha ottenuto di cambiare il magistrato con uno di sua fiducia, oggi la Uno Bianca sarebbe stata uno dei capitoli della “mafia al nord”, e non un gruppo di poliziotti che si mettono a sparare ai negri per divertimento, e poi ad alcuni carabinieri.

Qual’e’ la differenza tra una storia che parla di ndrangheta, di una minorenne testimone che ha visto un mafioso, e una storia che parla di poliziotti che hanno un delirio mistico e vanno in giro sparando? La differenza e’ tra un magistrato ed un altro,  naturalmente, ma questo testimonia come effettivamente NON ESISTANO PROCEDURE STANDARD SU COME CONDURRE LE INDAGINI.

E se capitate in mano al magistrato sbagliato?

In questo contesto, il risultato e’ ovvio. Se prima delle millanta riforme della giustizia la polizia poteva condurre indagini senza il controllo del magistrato, ed essendo una organizzazione numericamente grossa doveva per forza sviluppare procedure standard, adesso tutto e’ in mano al magistrato.  Se il magistrato decide di non dare priorita’ alla ragazza a pezzi nella valigia, non esiste una seconda autorita’ che possa decidere altrimenti, ma specialmente puo’ succedere che ad una ragazza sia data priorita’ ed a una no, dal momento che non esistono procedure standardizzate.

C’e’ qualcosa che possa farci accusare di aver costruito un sistema cinese? No. In fondo abbiamo solo detto che il magistrato dirige TUTTE le indagini, e che decide lui. Insomma, qualcuno dovra’ decidere, no? E’ ovviamente incidentale il fatto che un’organizzazione come le forze dell’ordine dovra’ sviluppare giocoforza un sistema di procedure standard, mentre i magistrati fanno il cazzo che vogliono.

Che cosa manca ancora per un regime? Ah, si. Tortura degli imputati per estorcere confessioni e violazione dei diritti dei cittadini.

Questo e’ facile. Diamo al giudice, come nel caso Del Turco, la possibilita’ di decidere se sbattere un tizio in carcere e per quanto tenercelo. Del Turco si dimette dalla sua carica e ha una residenza nota. Non c’e’ possibilta’ che ricommetta i presunti reati, non puo’ inquinare le prove non avendone piu’ accesso, ed e’ possibile dargli magari i domiciliari.

Ma il giudice che “agisce secondo la legge” ha una chiara discrezionalita’ a riguardo. E decide che no, Del Turco puo’ manomettere prove gia’ raccolte,  che possa scappare (nonostante lo si possa facilmente riconoscere) e che possa ricommettere il reato pur senza essere piu’ al proprio posto.

Qual’e’ la differenza con un ex marito che ha gia’ tentato di ucciderti ma se ne va libero? Il volere del giudice, non soggetto ad alcuna procedura standard. Il giudice di Del Turco voleva estorcere una confessione, e ha usato il carcere come strumento di tortura.

C’e’ qualcuno che potra’ mai accusare i giudici di tortura , dal momento che gestire il carcere non e’ compito loro, e non e’ colpa loro se siano luoghi infernali? Ovviamente no: teoricamente l’ habeas corpus e’ in vigore anche in Italia. Se diamo al giudice facolta’ di agire “cum grano salis” non vogliamo mica costruire un regime, no?

In ultimo, dopo aver distrutto la possibilita’ per PS e CC di dotarsi di procedure standard, visto che devono comunque obbedire al magistrato, “che ne dispone”, aggiungiamo la possibilita’ di violare i diritti del cittadino. Se la polizia entra in casa vostra senza mandato, o con un mandato incompleto,  diamo pure alla vittima del sopruso la possibilita’ di ricorrere al riesame, per sentirsi dire che le esigenze dell’indagine prevalgono sui diritti dell’imputato.

Ma anche qui, possiamo dire che abbiamo costruito un sistema di repressione cinese, se abbiamo anzi creato un tribunale apposito ove contestare una perquisizione? Un tribunale che aumenta i costi del processo, un tribunale ove si trovano colleghi dei magistrati che “indagano”, un tribunale che poi – piccolo dettaglio- ritiene sempre e comunque che se siete indagati “qualcosa dovrete aver fatto”.

Fatto questo serve ancora un altro componente: la parte politica. Per fare questo prenderemo la vecchia “polizia politica” di invenzione fascista e la accorperemo in una nuova polizia, detta “Digos”, composta da persone appartenenti agli altri corpi di polizia selezionati con criteri perlomeno fumosi, dai poteri estesi ma non meglio limitati,  capace di unire alle normali prerogative di polizia altre che sarebbero tipiche dell’intelligence, e con una completa discrezionalita’ sul modus operandi.

Una polizia che puo’ indagare senza inchiesta, sorvegliare senza mandato del giudice, spiare senza avviso di garanzia, pagare criminali senza spiegare perche’ quasi a nessuno, e tutto per reati “politici”, senza che sia definito chiaramente l’insieme di intervento e sorveglianza.

Una polizia che ha sul libro paga dei criminali che possono perseguitarvi per fare un favore , che ha sul libro paga gli scassinatori che possono rubarvi su commissione l’elenco dei clienti , ottenendo una perquisizione illegale senza sporcarsi le mani. Una polizia che puo’ chiedere ai colleghi di fermare un’inchiesta se ha un “rapporto di fiducia” con un criminale: ragazzi di un centro sociale vi incendiano l’auto,  ma quel tizio informa Digos, e allora l’incendiario non viene preso perche’ si sa, conviene che stia fuori e riferisca alla “politica”, come ancora i nostalgici del Duce chiamano quella polizia.

Anche in questo caso, le accuse sono impossibili da portare. Quale polizia non puo’ infiltrarsi in una associazione a delinquere? Quale polizia non ha informatori? Quale polizia non cerca di crearsi una rete stabile di amicizie, chiudendo un occhio?

La somma di tutte queste cose, apparentemente innocue, produce un comportamento emergente che e’ quello di un regime persecutorio, tirannico, repressivo e arbitrario, teso a mantenere al potere la classe esistente.

Ma se sono i legislatori ad aver creato questo, chi sono i consiglieri e chi sono i prepotenti?
I consiglieri sono le massonerie e le lobby. Non serve che il politico sia competente, le lobby frequentano i giudici , le massonerie li tesserano, entrambi gli enti saranno felici di indicare al legislatore il “favorino” da farsi perche’ l’amico giudice possa applicare la legge come vuole.

Potete tranquillamente misurare la quantita’ di massoni e di club esclusivi in una citta’, e avrete cosi’ la chiara misura di quanto sia affidabile la giustizia. Se c’e’ molta massoneria, i giudici useranno sempre e comunque gli enormi margini di discrezionalita’ e i giganteschi arbitrii cui godono a favore della classe borghese locale. Di chiedere giustizia NON DOVETE NEANCHE SOGNARVELO. A Bologna, con la sua massoneria, solo uno stolto puo’ credere ai tribunali.

Tra il consigliere ed il prepotente, c’e’ poi il mafioso. E’ chiaro che se il giudice puo’ scegliere tra uno scappellotto e 200 anni di carcere per lo stesso reato , tipo “associazione mafiosa esterna-interna paradossale con spin -1” , il mafioso tentera’ di spingerlo a comminare lo scappellotto anziche’ 200 anni di carcere. Se la pena fosse definita e inflessibile ovviamente non potrebbe, ma avendo cosi’ grande margine, provarci vale la candela.

Cosi’, in assenza di procedure , standard e certezze, chi riesce ad influenzare poliziotti e giudici ha un potere enorme, pari a quello dei giudici. La mappa delle associazioni mafiose puo’ essere presa come una mafia delle procure piu’ corrotte: non tanto perche’ non sconfiggono la mafia, ma perche’ corrompere giudici e’ una fonte di potere inestimabile per la mafia, e piu’ discrezione c’e’, meno e’ possibile notare il comportamento anomalo di un giudice.

Lo stesso dicasi della politica, che puo’ facilmente favorire non il giudice in se’, ma la rete di relazioni borghesi che il gudice intrattiene, garantendo affari, come arbitrati e consulenze di studio.

Nessuna delle caratteristiche della giustizia italiana potra’ essere considerata come una esplicita costruzione di un sistema cinese, ma se per caso foste invisi al potere, vi succederebbe che:

  • Una forza di polizia pagherebbe qualcuno per rubarvi l’agenda.
  • Sull’agenda si trovano i nomi dei vostri fornitori.
  • Parte in tromba un’inchiesta che va sui giornali distruggendo il vostro nome.
  • Venite perquisiti estensivamente, insieme a quelli che chiamate piu’ spesso, in modo da isolarvi.
  • Venite messi in carcere con la promessa di uscire se confessate. Il carcere e’ disumano.
  • La formazione della prova e’ priva di regole.
  • Il dibattimento e’ illogico e fatto di opinioni prive di fatti.
  • La pena e’ a discrezione del giudice, per durata e durezza.
  • La pena viene eseguita nel carcere deciso dal giudice, dall’inferno al posto civile.
Adesso ditemi: e’ cosi’ diverso da quanto succede in Cina?
Uriel
(1) Noto una catastrofe logica nella definizione di parassita. Il problema e’ che la catena alimentare viene costruita o descritta nel modo esatto con cui si mettono i cima gli esseri umani, subito sotto i mammiferi , e questo per una ideologia che vuole l’essere umano come centro o apice del creato. Affermare che il pidocchio dell’uomo si trovi SOPRA nella catena alimentare e che l’homo sapiens sia una PREDA del pidocchio, che e’ un predatore, e’ IDEOLOGICAMENTE difficile. Il parassita e’ semplicemente un predatore che ci infastidisce ritenere tale perche’  considerarlo tale infastidisce il nostro ordine morale. Chi si nutre di qualcun altro, lasciandolo vivo o meno,  e’ un suo predatore, e sta sopra nella catena alimentare. Se poi qualcuno ha sbagliato a disegnarla perche’ voleva mettere in cima qualcuno e non qualcun altro, arriva il paradosso del parassita, che si nutre della preda ma non e’ sopra sulla catena alimentare. Per l’uomo, venire superato dai suoi pidocchi sarebbe uno smacco eccessivo. Siamo il centro della creazione divina, no? Una visione logica consisterebbe semplicemente nel dire che la catena alimentare sia un grafo, senza sopra e sotto, e una relazione “si nutre di”.
(2) I biologi rispondono a queste obiezioni dicendo che i parassiti sono piu’ “semplici” dei loro ospiti, dando per scontato che la semplicita’ sia un attributo sminuente. Se considero la difficolta’ che ho al lavoro per rendere semplici  le cose, e quanto la complessita’ sia un MALE, non concordo nemmeno su questa affermazione. Dal mio punto di vista un organismo piu’ semplice non e’ necessariamente “inferiore” ad uno piu’ complesso.

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