Classi sociali.

Classi sociali.

Classi sociali.

Mentre aspetto la mia dose di Pfizer (che mi dara’ il potere del 5G e potro’ scrivere sul blog solo pensando, pare) , sto pensando alla notiziona del giorno, quella per cui Twitter sta pensando di poter ricompensare un utente per cio’ che scrive , con una mancia, un pochino come succede su Steem, (https://steemit.com/) . In soldoni, offre la possibilita’ di monetizzare la propria attivita’ social.

Questo non e’ per nulla strano, e la parola “monetizzazione” diventera’ mano a mano sempre piu’ importante. Per esempio, una cosa che pochi sanno e’ che il social piu’ attivo in assoluto (non quello con piu’ iscritti: il piu’ attivo) non e’ Facebook, ma Youtube, seguito poi da TikTok.

E anche su Youtube la parola chiave e’ sempre quella: “monetizzazione”.

Verrebbe da chiedersi per quale motivo questo modello, insieme ai vari ko.fi , patreon & co , stia spopolando, sempre allo scopo di acconsentire alle persone di “Monetizzare” quello che fanno online, e la risposta e’ che questi fenomeni sembrano qui per rimanere.

Possiamo prendere spunto dalla scorsa industrializzazione, e notare come la rivoluzione industriale abbia creato una nuova classe sociale, detta “classe operaia” o “proletariato”. Questa nuova classe sociale ovviamente aveva nuovi problemi, che hanno richiesto nuove soluzioni, marxismo, etc etc etc.

Bene. Adesso sta avvenendo una nuova rivoluzione, quella digitale, e dobbiamo chiederci quale nuova classe sociale stia nascendo. E ne sta nascendo una molto chiara: gli inutili.

Si tratta di coloro che sono inutili alla produzione, perche’ non lavorano alla produzione di beni, e nemmeno al mondo dei servizi, nel senso che definire “servizio” qualcosa come un tweet e’ alquanto stravagante e fuorviante.

Ma il trend ormai e’ chiaro: mano a mano che la disoccupazione giovanile cresce , aumenta la possibilita’ per loro di “monetizzare” qualche contenuto online. Persone che disegnano su commissione e monetizzano, persone che postano e monetizzano, persone che scrivono sui social e monetizzano e siamo ormai agli estremi di persone come questa:

Classi sociali.

Che guadagna soldi perche’ si veste in maniera sexy, e’ bella, e si agita su un letto. O questa, che fa lo stesso ma rimane in bikini in una piscina di gomma per dodici ore di fila:

Classi sociali.

Questa parte e’ interessante perche’ e’ l’equivalente moderno del proletario: colui che su internet non puo’ scambiare altro che il modo in cui appare il proprio corpo.

Stiamo cominciando ad intravedere il modo con cui la nuova classe sociale di inutili potra’ mantenersi: intrattenimento.

Se la classe operaia vendeva fatica e rischio , oggi la nuova classe bassa della societa’ vive vendendo qualche intrattenimento telematico. Questo fa si che , se l’operaio viveva della fatica che faceva in fabbrica (e della consunzione del proprio corpo in condizioni sanitarie criticabili), i nuovi peones vivono di intrattenimento, sempre basato sul proprio corpo.

Potremmo notare quanto sia persistente la questione “corpo”, anche se nel campo dell’intrattenimento si parla sempre di corpi attraenti e quindi dovremmo fare breakdown sul tipo di corpo, ma se andiamo su Youtube o su Twitch scopriamo che ci sono anche altre attivita’ oggi inutili che vengono pagate, quali registrare sessioni di un qualche videogioco , e se vogliamo anche il porno rientra nella stessa categoria, nel senso che fare sesso, come giocare ad un qualche videogioco , non sono attivita’ che possiamo considerare utili

L’arrivo di una classe sociale di inutili corrispondera’ alla creazione ed al mantenimento di migliaia di lavori inutili, che consentiranno a queste persone di venire pagate.

Certo, la creazione di una intera classe sociale di inutili , classe sociale di persone piu’ scolarizzate di quanto la storia non abbia mai visto, ha la potenzialita’ di creare uno spettro di “nuove specialita’ ” dell’ “inutilita’ che intrattiene”, e siamo solo all’inizio. E’ difficilissimo prevedere tutte le possibili combinazioni di inutilita’ che intrattiene: sinora siamo abituati al solo porno e ai video monetizzati di Youtube , ma il vero problema e’ immaginare un’economia nella quale la classe piu’ bassa non e’ piu’ la working class, ma una classe ancora piu’ bassa di persone, perche’ essendoci meno bisogno di loro la domanda e’ estremamente elastica (potete decidere o meno di fruire di un dato video su Youtube) , e l’offerta gigantesca.

La domanda da farsi e’: ma cosa succede a tutti gli altri, allora?

L’esperienza delle scorse “rivoluzioni” ci mostra sempre un effetto ascensore. Paradossalmente, quando milioni di contadini si urbanizzarono attorno a Londra per diventare operai, le classi sociali che prima faticavano a sbarcare il lunario “vennero promosse”. Il tizio che prima sapeva scrivere e scriveva lettere, pur essendo il fondo della societa’ prima, adesso diventava l’operaio che sapeva scrivere, diverso da tutti quelli che non lo sapevano fare. Anche tutti i vari tecnici salirono di rango, dal momento che la persona capace di fare anche la manutenzione piu’ semplice di una caldaia a vapore era , da operaio lui stesso, un operai piu’ pagato rispetto agli operai-bestia che con la macchina producevano e basta.

Ilpunto e’ che, se la persona che sta 12 ore in una vasca in bikini riesce a guadagnare (e a giudicare dal seguito e dalle donazioni in chat riesce) abbastanza da sbarcare il lunario, in proporzione quanto deve chiedere una fornaia, o persino la vostra donna delle pulizie?

Perche’ in fondo la domanda ha un’elasticita’ diversa: alla fine dei conti voi avete bisogno (se ne avete una) di una donna delle pulizie, cosi’ come di pane, molto piu’ di quanto abbiate bisogno di verificare che un organismo dentro una piscina sia davvero un mammifero e possa allattare la prole.

E’ vero che ci sono influencer molto ben pagati, ma questo e’ un modo stupido di vedere l’influencer: la Ferragni non guadagna per i soldi che google/facebook le danno per apparire e attrarre persone. La Ferragni e’ principalmente un’imprenditrice nel campo della pubblicita’ (con tanto di azienda quotata) che appare sui social, e che usa i social come media. Sebbene la Ferragni abbia bisogno dei social, non si tratta di una persona che “ai social non puo’ dare nulla se non il suo corpo”.  Stiamo parlando, cioe’, della differenza che passa tra Michelangelo e un imbianchino: entrambi possono essere descritti con “costoro verniciano muri”, ma sono due cose diverse.

Il nuovo Lumpenproletariat del Social non ricava tanto quanto la Ferragni: ricava appena quanto serve a sbarcare il lunario, e spesso ce la fa solo perche’ vive nella casa di famiglia.

Mano a mano che l’economia digitale si definisce, questa nuova classe di “produttori di contenuti” vedra’ il loro reddito abbassarsi fino ad essere il fondo del barile, e tutti gli altri lavori, galleggiando, saliranno di reddito. Presto la donna delle pulizie sara’ definita ceto medio, in confronto della working class che vive di webcam. Anche perche’ avra’ accesso al credito bancario, cosa che il Vlogger non vedra’ succedere.

Certo, la stratificazione e’ sempre complessa. Ci sara’ sempre la differenza tra la Contrapoints della situazione che fa un milione di visualizzazioni per post e la vlogger che fa centomila visualizzazioni e quella che ne fa trentamila. Questo e’ sicuro. Nel primo caso guadagna abbastanza da essere definita “borghese”, mentre gli ultimi due sono a livello di operaio e l’ultima dovra’ avere un altro lavoro, come portare le pizze, per arrivare a fine mese.

Ma il punto che sto definendo e’ questo:

  • la rivoluzione digitale ha creato una nuova classe sociale, gli inutili.
  • per gli inutili arriva automaticamente un tipo di lavoro adeguato, il lavoro inutile.
  • il lavoro inutile verra’ remunerato in termini di audience

Questo significa, per esempio, che Berbero potrebbe aprire un canale youtube e guadagnare piu’ di quanto non lo paghi l’universita’, per dirne una, e c’e’ piu’ di una persona altamente scolarizzata che oggi guadagna bene parlando di temi specifici, come l’antica Roma o altre cose che attirano followers.

D’altro canto, la monetizzazione dei contenuti inevitabilmente portera’ ad un meccanismo di valutazione degli stessi: anche in questo, la societa’ deve ancora adattarsi ad alcune priorita’. Gia’ nel mondo del cinema si fatica a capire che l’intrattenimento puo’ valere molto piu’ del tema “interessante”, e quindi i registi che si lamentano del fatto che la gente si guarda il cinepanettone e’ nelle stesse condizioni di chi dice che Berbero e’ piu’ interessante di una tizia che sta diciotto ore in una vasca d’acqua cavalcando una zucchina gonfiabile.

E con questo voglio dire che dovremmo dimenticare la parola “commercializzazione”, per riferirci ad un contenuto piu’ pagato perche’ piu’ “basso”, e usare invece la parola “monetizzazione” per descrivere questo fenomeno: in questo senso, il cinepanettone non e’ piu’ commerciale (usano lo stesso canale, dopotutto) bensi’ piu’ monetizzato.

Quindi dobbiamo cominciare a pensare diversamente gli stessi contenuti: nel senso che, a prescindere dal modello di business di un social , dobbiamo cominciare a pensare in termini di “monetizzazione”. E se pensiamo che il concetto astratto di “monetizzazione” come lo definisce Youtube spiega anche fenomeni televisivi e cinematografici, nonche’ musicali, avremmo dovuto farlo tanto tempo fa.

Ricordate questo termine: “monetizzazione”.

Monetizzazione is the new salario. Presto la domanda non sara’ “che lavoro fai”, ma “cosa monetizzi, e come”, e in quest’ottica anche il lavoro prendera’ un’aspetto molto diverso. E quando parleremo di reddito universale dovremo poi chiederci cosa stiamo monetizzando, se il voto o la pace sociale , e via dicendo.

Monetizzazione e’ , essenzialmente, il paradigma economico della nuova classe sociale emergente, che come tutte le classi sociali emergenti e’ il game-changer della storia.

Perche’ dire che Valentina Nappi stia monetizzando i suoi rapporti sessuali ha un significato molto diverso dal dire che fa la pornoattrice, perche’ la pornoattrice e’ pagata per qualcosa che FA e viene pagato da chi USA quel che fa, mentre chi monetizza si esprime in termini di canale, followers, engagement e altri concetti che non hanno nulla a che fare con il concetto precedente.

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