Cinque gocce di padania prima di andare a dormire.

Non so se ve ne siete accorti, ma mentre si discuteva di prostitute marocchine in italia si e’ fatta la secessione. E non l’hanno fatta i leghisti, anche se probabilmente saranno loro a formalizzarla; l’hanno fatta tutti gli altri. Mi riferisco alle alluvioni che hanno colpito Veneto e Lombardia. Cio’ che e’ successo e’ che sono avvenute delle piogge straordinarie, circa mezza tonnellata d’acqua al metro quadro, e di conseguenza il sistema idrogeologico e’ andato in palla. Casomai ve lo stiate chiedendo, 500 litri/metro quadro non li regge nessun sistema idrogeologico, ne’ nelle ragioni “rosse” ne’ in quelle “azzurre”. No way. Del resto, nelle stesse condizioni si e’ allagata anche la Germania, qualche anno fa, che ha fiumi enormi come il Reno nei quali sversare le acque.

Ma il problema non sta nel merito , ma nel metodo. Non sto parlando di politica, sia chiaro. Il problema non e’ la politica, anche se qualcuno vuole metterlo in politica.(1) Il problema vero e’ stata l’indifferenza, sul piano principalmente umano, del resto degli italiani.

Ora, quando succede qualcosa come all’aquila, si muovono i volontari. E il Veneto, per quanto se ne dica, detiene alcuni dei record di volontariato, ovvero di volontari che vanno in giro ad aiutare gli altri. Regione egoista un cazzo di niente, cari signori dell’ Unita’.

Ma tant’e’ , la sinistra si e’ appena disimpegnata, agendo come al solito(2):  il Veneto, colpevole di aver votato male, va lasciato a se’ stesso. A parte il fatto che e’ esattamente cio’ che i leghisti chiedono (e di questo parlero’ dopo) , il problema e’ che in Veneto innanzitutto ci sono anche persone “di sinistra”, che evidentemente meritano di affogare.  Cosi’ come evidentemente c’erano persone di destra, e cosi’ come c’erano persone che non votano.

Il concetto e’, pero’, che oggi non ci sono piu’: sono tutti, dopo questo evento, 100% secessionisti. Si’, immagino che qualcuno in veneto sia ancora di sinistra quando vede l’ Unita’ scrivere che i veneti non meritano niente perche’ sono leghisti. Probabilmente e’ di Catania.

Il problema, pero’, e’ che se c’e’ un terremoto all’aquila, anche i malvagi veneti muovono le loro associazioni di volontariato e vanno ad aiutare la gente. E i mass media si occupano della cosa. Se ne occupano i giornali.

In italia, per onorare i fatti, DOPO UNA SETTIMANA se n’e’ occupato il corriere.  Silenzio assoluto , menefreghismo totale. Uno tsunami in sarcazzistan fa piu’ notizia se abbatte tre capanne. Menefgreghismo totale delle associazioni, menefreghismo totale degli “eroi” della nuova repubblica (Fini al suo congresso, Bernani che discute coi rottamatori) , assoluta indifferenza di tutti gli italiani.

E solo dopo le minacce di sciopero fiscale anche l’ Unita’ se n’e’ occupata. [ndr: link aggiornato a copia locale. L’Unità è fallita, ficoni[

Ora, su quell’articolo del blog dell’unita’  ho una chiara opinione: malvagita’. Non c’e’ altro modo di descrivere quel che leggo. La persona che scrive questo e’ malvagia, abietta, miserabile e meschina. Fine. Mi faccia pure causa, me ne sbatto altamente il cazzo, il magistrato tedesco che ricevera’ la denuncia si fara’ tradurre l’ammasso di merda l’articolo e ci si spazzera’ il culo.

In pratica, la tanto millantata solidarieta’ nazionale che la sinistra sbandiera per opporsi al federalismo non e’ solidarieta’ nazionale, ma semplice soccorso rosso. Se in una regione i compagni sono piu’ di tot, e se non hanno votato il partito al governo, allora meritano aiuto. Se invece si tratta di una regione che commette l’orribile reato di votare il partito al governo e/o non essere rossa, discutiamone.

Oh, sia chiaro, magari manderanno anche dei soldi: serve a mettere in croce il governo accusandolo di fare poco, nella speranza di ragganellare voti. (ovviamente non funzionera’: se Roma non manda soldi, i veneti vorranno staccarsi da Roma: per i veneti non esiste piu’ la politica, esiste solo la geografia. )

Ma quelli che stanno venendo a mancare non sono i soldi, anche perche’ molto del patrimonio e’ assicurato. Quello che sta venendo a mancare e’ quel moto che , per esempio, ha contraddistinto ogni altra catastrofe italiana. Al nord la si puo’ pensare in tanti modi, ma quando accade il terremoto all’Aquila, i volontari arrivano. E le regioni “colpevoli di non essere rosse” sono quelle ove il volontariato e’ piu’ forte. Veneto compreso.

E andiamo oltre: quello che e’ mancato e’ il patrimonio umano. Persino per Haiti si e’ mossa piu’ solidarieta’. Se adesso girate per i forum su internet, leggerete le ragioni della massa: i veneti, essendo veneti, non meritano non soltanto aiuti, ma nemmeno solidarieta’ sul piano umano, empatia o vicinanza. Anche se sono di sinistra. Anche se sono (come molti veneti) di origine meridionale: siccome e’ “veneto”, la campagna stampa della sinistra negli ultimi anni ha fatto si’ che si tratti di paria, di maledetti da Dio.

Cosi’, non solo la notizia arriva ai media una settimana dopo, ma nel trattare la cosa ci sono dei distinguo. All’Aquila, dove gran parte delle case crollate era perlomeno di fattura colpevole, si disse che la solidarieta’ fosse dovuta a chiunque. Che il terremoto era stato cosi’ forte da aver spostato alfa centauri.  (in realta’ le case antisismiche sono sopravvissute tutte).  E comunque, si disse, qualsiasi valutazione di merito era ingiusta o inumana, perche’ le persone sono persone e la politica e’ politica. Aha.

Il che sarebbe giusto, se non venisse da quel mondo politico che ha , con una campagna stampa ventennale, demonizzato il nord al punto da spezzare i legami , persino di tipo umano, che legano e giustificano la nazione. Mi rendo perfettamente conto che se la cosa succedesse in Emilia, potremmo ricevere aiuti. Forse. Perche’ alcune citta’ emiliane hanno “tradito” il partito, passando alla destra. Bene, se succedesse a quelle citta’, sappiate bene che cosa vi succederebbe: siete delle merde ricche, settentrionali ed egoiste, crepate pure.

Qualcuno dice: eh, ma i veneti vorrebbero la secessione. Aha. Ed e’ esattamente quello che gli avete dato: una secessione piu’ profonda di quella che chiedono, visto che persino tra nazioni diverse in caso di catastrofi ci si aiuta.  Una secessione politica E morale. La Lega ha gia’ vinto, e li avete fatti vincere VOI.

Ma adesso che gliel’avete data, questa secessione, non vi lamentate quando se la prenderanno. Quando, cioe’, diranno che loro di tasse a Roma non ne pagano piu’.

Quello che e’ successo, cioe’ la minaccia dello sciopero fiscale, non e’ una minaccia. Sul piano puramente contabile, dopo un’alluvione, non pagare tasse e’ facilissimo. Basta mettere l’intero cespite come perdita  , pagare i fornitori con i soldi dell’assicurazione (o cedere il debito) e fallire “in proprio”. Dopodiche’ riaprire con diversa partita iva, denominazione e ragione sociale. Un qualsiasi commercialista puo’ curare i dettagli tecnici e la cosa sarebbe legalissima.

E’ assai difficile che , dopo una settimana passata completamente da soli a guardare telegiornali e giornali che NON parlano della tragedia (i rossi erano troppo impegnati ad applaudire Fini) , il rancore contro Roma si plachi.

Non e’ una questione di partiti, e chi pensa che questo andra’ contro la Lega si illude, anzi. Questo ha confermato ai veneti l’inutilita’ di pagare tasse a Roma, di rimanere italiani. E non e’ una questione economica, e’ una questione principalmente morale ed umana: il veneto che ha girato per internet negli ultimi giorni si e’ sentito rispondere dalla teppaglia rossa che il veneto, essendo “leghista”, non merita aiuti , e se li merita sul piano finanziario comunque non merita solidarieta’.

In pratica, la secessione e’ gia’ avvenuta.

Non so quanto tempo occorrera’ per renderla ufficiale. Non so in quanto tempo riusciranno ad averla vinta su Roma. Usando l’arma dello sciopero fiscale, probabilmente bastano alcuni mesi.

Del resto, a chi risponde ” voletave la secessione adesso arrangiatevi”, loro rispondono esattamente questo: si, ci arrangiamo, coi nostri soldi. Che quindi usiamo per arrangiarci, e non versiamo come tasse a Roma. Il che significa che le due spinte vanno NELLA STESSA DIREZIONE.

Essenzialmente, la retorica leghista e quella antileghista cosi’ come l’ha impostata la sinistra sono sinergiche. Esse concorrono, cioe’, allo stesso scopo: la secessione. Se la lega scava un divario tra le regioni del nord e il resto della nazione, a scavare il resto del divario ci pensa la propaganda di sinistra che da vent’anno dipinge il nord come un ammasso di bastardi ignoranti, ricchi ed egoisti. La secessione, infatti, gode di una proprieta’: che A si stacchi da B o che B si stacchi da A , non cambia nulla. Non cambia niente se sono quelli del sud a dare dei polentoni a quelli del nord o quelli del nord a dare dei polentoni a quelli del sud: la nazione e’ disfatta in entrambi i casi. A maggior ragione, se quando quelli del nord danno dei terroni a quelli del sud, qualche genio risponde dando dei polentono a quelli del nord.

Non serve a niente dire loro che nelle regioni del nord gli immigrati sono integrati meglio, e che le regioni del nord ne hanno accolti di piu’. Non serve neanche dire che il volontariato ha i suoi capisaldi nel “profondo nord” e ha una partecipazione enorme. Nono: il nord e’ malvagio, malvagio perche’ ricco, ricco perche’ malvagio.

Vent’anni di questa propaganda di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, e ripeto di sinistra, hanno  completato il quadro.

Non importa dire che la Lega sia al governo: l’unica geografia che conta non e’ quella politica, e’ quella umana. E se il veneto vede il suo sindaco leghista che spala fango con lui, per lui la Lega e’ vicina , Bossi o no. Il problema, a quel punto, e’ quanto sia lontana Roma. Che ci sia al governo la lega o meno, e’ irrilevante: la ratio del localismo NON e’ partitica, ma geografica.

Che ci sia al governo la lega o meno, e’ irrilevante: la ratio del localismo NON e’ partitica, ma geografica.Che ci sia al governo la lega o meno, e’ irrilevante: la ratio del localismo NON e’ partitica, ma geografica.Che ci sia al governo la lega o meno, e’ irrilevante: la ratio del localismo NON e’ partitica, ma geografica.Che ci sia al governo la lega o meno, e’ irrilevante: la ratio del localismo NON e’ partitica, ma geografica.Che ci sia al governo la lega o meno, e’ irrilevante: la ratio del localismo NON e’ partitica, ma geografica.Che ci sia al governo la lega o meno, e’ irrilevante: la ratio del localismo NON e’ partitica, ma geografica.Che ci sia al governo la lega o meno, e’ irrilevante: la ratio del localismo NON e’ partitica, ma geografica.

Di fatto, e’ avvenuta una secessione. Non ancora formale. Non ancora politica. Non ancora ufficiale. Ma il Veneto non fa piu’ parte del paese. Non e’ piu’ sentito come tale. E la stragrande maggioranza del lavoro non lo ha fatto la Lega, che non ha presa a Palermo. Lo ha fatto la propaganda di sinistra , quando ha detto a quello di Palermo che i veneti, essendo leghisti, razzisti, ricchi ed egoisti non vanno considerati esseri umani come gli altri, e la solidarieta’ nei loro confronti si fa, ma con tanti distinguo e tanti “ma anche”.

Signori, il Veneto non e’ piu’ in Italia. E specialmente, il veneto non e’ piu’ italiano. E non perche’ lo pensano i veneti.

Perche’ lo pensano tutti.

E la lega ha convinto solo il 10% degli italiani. Agli altri, hanno pensato i soliti cattivi maestri.

A questo punto, visto il disastro che aspetta il PD emiliano e l’ingresso della lega in emilia,  nella mia casa  italiana  e’ meglio prepararsi : non appena avverra’ la svolta, so benissimo di essere destinato ad arrangiarmi. Sapete che vi dico, pero’ signori dell’ Aquila? Sapete che vi dico, signori che hanno il problema dei rifiuti? (e la mia malvagia regione si e’ pure fatta carico di smaltirvene un pochino?)

FOTTETEVI PURE.

Se proprio devo essere ricco ed egoista, tantovale farsi i cazzi propri per davvero. Tanto, per ogni problema che devo risolvere io in loco, ci guadagno venti problemi altrui che non devo piu’ aiutare a risolvere.

Lo scambio, onestamente, mi conviene. Sono abbastanza egoista, ricco, immorale e settentrionale adesso, Concita?

Uriel 9 novembre 2010

(1) Il trucco non riesce. Nella cultura leghista non esiste destra/sinistra o opposizione/maggioranza, esiste Roma/noantri. Il leghista sente la Lega vicina perche’ il sindaco leghista e’ a spalare fango con loro, punto. Tutti gli sforzi per buttarla in politica sono vani.

(2) Si, come al solito. Quando andarono al potere i dalemiani la zona della Bolognina, colpevole di aver sostenuto Achille Occhetto ed esserne un feudo elettorale, fu lasciata allo sfacelo per anni fino a ridursi ad una casbah malavitosa. La sinistra e’ usa vendicarsi in questo modo.

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