Catz of fire.

Sto vedendo la sequenza di attacchi che i terroristi stanno conducendo contro gli USA, e devo dire che onestamente mi sembra di vedere una toreada. Nel senso che gli americani sembrano non aver capito la natura dell’attacco stesso.Stando cosi’ le cose, la serie di azioni che Obama ha deciso per contrastare l’attacco  e’ del tutto inutile: e’ come se una persona si mettesse a giocare a canasta perche’ ha un problema di cavallette. Non serve a nulla.

Quella che vedo in campo, da parte americana, e’ il solito motto da settimo cavalleggeri, “gli indiani sono astuti ma non intelligenti”. Il guaio e’ che oggi sembra esattamente il contrario, e nello scontro tra Al Qaeda e gli americani sembra che gli intelligenti siano tutti dalla parte dei terroristi. Inviare dei commando in Yemen puo’ essere una soluzione astuta, nel senso che un commando e’ in se’ un gruppo di soldati che agisce con astuzia, ma non e’ una mossa intelligente. E non lo e’ perche’ gli USA non hanno capito la natura dell’attacco che stanno ricevendo.
Facciamo un passo indietro: durante l’espansione coloniale occidentale,  gli eserciti occidentali si espandevano senza troppi problemi, soggiogavano le zone in brevissimi tempi, e stroncavano le rivolte senza ansimare troppo. Gli imperi coloniali stessi sono diventati inutili al crescere dei costi militari (1), ma non e’ mai stato un eccessivo problema tenerli soggiogati.Sebbene una certa letteratura terzomondista abbia voluto mettere in risalto ad ogni costo le rivolte , la semplice verita’ e’ che le potenze coloniali hanno mollato l’osso quando hanno voluto, o perlomeno quando hanno deciso, a volte spinte dall’opinione pubblica del dopoguerra, a volte da semplici ragioni di bilancio.
Oggi vediamo che gli USA faticano a tenere sotto controllo paesi come l’ IRAQ, che durante il periodo coloniale era considerato poco piu’ di uno sputacchio di beduini, niente di cui le armate occupanti dovessero temere davvero. Cosi’ come vediamo che faticano a tenere sotto controllo le zone assegnate a loro. Eppure, si tratta di sforzi che le potenze coloniali hanno sempre trovato modesti: non parliamo dell’ India, parliamo dell’ IRAQ.
La verita’ e’ molto semplice: l’esercito americano e’ potente perche’ ha molti mezzi, ma non ha dei buoni soldati, ne’ li ha mai avuti. I famosissimi Marines sono, e sono sempre stati, dei mediocri adatti piu’ alla palestra che al terreno di scontro, e se gli stati uniti si trovassero a combattere una guerra continentale come quelle del passato europeo, sul LORO continente, con ogni probabilita’ verrebbero invasi in poche settimane. Manca loro la cultura della guerra: il soldato americano e’ semplicemente un tizio che spara, e vince perche’ lo fa con armi piu’ grosse di quelle del nemico.
Perche’ pensiamo che siano questa fine del mondo di soldati? Lo pensiamo perche’ per 50 anni abbiamo visto del FILM che ci mostrano quanto fighi siano. La catastrofica figura di merda di Montecassino non diventera’ MAI un film(2), eppure, insieme ad un altro centinaio di episodi, potrebbe aiutarci a capire per quale motivo gli americani non riescano a tenere sotto il tallone un paesello da 16 milioni di abitanti come l’ Iraq: finita la fase boom-boom, l’esercito americano mostra tutti i suoi limiti. Mancanza di intelligenza.
Ma torniamo al problema: perche’ pensiamo che siano questa incredibile manica di eroi e di ottimi combattenti? Lo pensiamo perche’ abbiamo visto un sacco di film. Lo stesso vale per la CIA. Sebbene abbia la fama di essere questo servizio segreto fichissimo, di per se’ la CIA non ha mai mostrato professionalita’ o capacita’ da lasciare a bocca aperta. Sono innumerevoli le volte in cui fecero delle figure di merda, come quando andarono a liberare gli ostaggi detenuti a Teheran, nel 1980, mandando degli elicotteri in giro dimenticando di chiedersi quali fossero le condizioni metereologiche.

Dopo aver lasciato la portaerei, la sabbia levata dal vento danneggiò il rotore di un Sea Stallion, che dovette perciò effettuare un atterraggio di fortuna nel deserto, costringendo gli altri elicotteri a prendere a bordo l’equipaggio dell’elicottero non più operativo. Un secondo elicottero fu poi costretto ad invertire la rotta quando, sempre a causa della tempesta di vento, le elevate temperature raggiunte misero fuori uso la strumentazione di bordo. Un terzo degli otto elicotteri originariamente partiti accusò un malfunzionamento dell’impianto idraulico dopo che il gruppo dei sei elicotteri rimasti riuscì a raggiungere Desert One ed anch’esso dovette essere abbandonato sul posto. Gli elicotteri rimasti funzionanti a quel punto della missione erano quindi solamente cinque.
Un’ulteriore complicazione derivò dalla decisione di installare il campo Desert One nei pressi di una strada a normale percorrenza da utilizzare come pista d’atterraggio per i C-130. Quando la prima squadra di marine atterrò a Desert One ed iniziò a mettere in sicurezza il perimetro, un contrabbandiere di carburante alla guida di un’autocisterna di gasolio, pensando che il blocco stradale fosse ad opera dalla polizia iraniana, tentò la fuga. I marine, temendo che l’allontanamento del mezzo potesse compromettere la missione, tentarono di farlo desistere aprendo il fuoco con un lanciarazzi, il quale andò a colpire l’autocisterna incendiandola; le fiamme che si sprigionarono, alimentate dal gasolio, furono così intense che illuminarono a giorno la base, rendendola visibile a miglia di distanza e rischiando inoltre di rivelare la posizione degli elicotteri e dei due C-130.
Rimasti oramai con soli 5 elicotteri, quando il numero minimo richiesto dalle specifiche della missione non doveva essere inferiore a sei, un nuovo ordine direttamente impartito dal presidente Carter impose l’abbandono della missione, con conseguente rientro immediato dei mezzi coinvolti rimasti. Nel tentativo di far decollare i due C-130 che avrebbero dovuto rifornire di carburante i Sea Stallion di ritorno, però, il pilota di uno degli elicotteri perse l’orientamento andando ad impattare contro uno dei due aerei, con conseguente perdita dei due mezzi e di 8 membri degli equipaggi che li occupavano. Gli equipaggi degli ultimi elicotteri, convinti di trovarsi sotto attacco, abbandonarono i loro mezzi per salire a bordo del secondo C-130, che evacuò il restante personale militare.

Ho sottolineato le parti che sottolineano l’incredibile imbecillita’ della vicenda; dall’ordine dato da Washington, senza sapere che ci fosse una tempesta di sabbia sul posto, alla decisione di aprire il fuoco durante una missione segreta usando un lanciarazzi, alla mancanza di comunicazioni , al dilettantismo e all’improvvisazione. Se pensiamo che solo 40 anni prima i tedeschi avevano liberato Mussolini da una prigione sulle montagne considerata inespugnabile con una serie di accorgimenti che avrebbero evitato la figura di merda di Carter , il confronto appare penoso.
Tuttavia, di questa inenarrabile serie di figure di merda sappiamo poco. Anzi, sappiamo sempre e solo di che genere di potenza siano capaci, e di quanto siano fighi e di quanto siano belli, ma tutto questo non e’ dovuto alla loro storia, bensi’ al loro cinema. Negli ultimi 30 anni le loro immense flotte navali non hanno dovuto sostenere alcuna battaglia navale vera e propria, se cosi’ fosse stato sarebbe passata loro la voglia di gigantismo che hanno nel costruire navi ; quello che non capiamo e’ che le loro navi e le loro flotte sono concepite piu’ per Hollywood che per la vera guerra.
In ultima analisi, possiamo dire che dopo la seconda guerra mondiale non abbiano mai brillato particolarmente(3), ma tutta un’industria hollywoodiana ci ha fatto credere il contrario. Negli ambienti militari c’e’ sempre molto scetticismo, riguardo alla capacita’ americana al suolo nel medio e lungo periodo, e c’e’ una ragione. Forse vedono film diversi.
Anche il giudizio che diamo agli USA in generale e’ piuttosto falsato. Noi vediamo CSI e pensiamo che la polizia scientifica americana sia chissa’ cosa, vediamo i polizieschi americani e pensiamo che siano chissa’ cosa; i risultati (il tasso di criminalita’ enorme) parlano molto diversamente. Lo stesso dicasi di FBI e dei famosi sceriffi, che nella realta’ sono poco piu’ di vigili urbani col piglio da caporale anziano degli alpini e una professionalita’ inesistente. Ma questo non ci viene mostrato da Hollywood.
Cosi’ come noi vediamo ER e pensiamo che gli ospedali americani siano chissa’ cosa, ma se inviassimo dei veri giornalisti nei veri ospedali, a fare inchieste “cattive” come quelle che si fanno contro la nostra sanita’, troveremmo situazioni spaventose, con le sole poche eccezioni di qualche clinica da ricchi.
Il concetto che voglio rappresentare, cioe’, e’ che la stragrande maggioranza della potenza americana e’ illusoria. E’ un miscuglio di una continua propaganda fatta da una Hollywood che non paga tasse perche’ fa propaganda, di un continuo bombardamento che non ci fa vedere nulla di quanto sia sul campo  realmente.
Ed e’ qui la natura dell’attacco odierno agli USA. Il problema non e’ se l’attacco riesca, perche’ i terroristi sanno benissimo che uccidere otto agenti della CIA non pieghera’ certo gli USA (che specialmente con la disoccupazione che hanno oggi) troveranno file di persone che chiedono uno stipendio) , ma quello che hanno fatto e’ stato di mostrare che genere di cialtroni siano gli americani.
Cosi’ come la cialtroneria e’ emersa nei controlli aereoportuali: non credo proprio che Al Qaeda abbia usato un tizio arcinoto e strasegnalato per caso; lo scopo non era quello di far esplodere l’aereo (4) ma di far fare una figura di merda all’ FBI, che sostiene di controllare preventivamente le carte d’imbarco dei passeggeri, ed invece non lo fa. Probabilmente tutte le scartoffie che riempite per andare negli USA finiscono direttamente ad essere riciclate per farci la carta igienica.
Cosi come non e’ accettabile da un esercito moderno che un tizio palestinese dentro una base apra il fuoco in mensa : significa che in quel momento nessuno sapesse dove si trovassero di preciso i soldati. Ho fatto servizio per qualche mese alle scuole CEMM di Taranto, e una cosa simile non poteva succedere. I marinai erano implotonati tutto il tempo. Quando non erano implotonati erano in un certo numero fisso di posti, con un inquadratore che li seguiva. Per tornare in camerata occorreva un permesso. Dalla sala di ricreazione non si usciva, e c’era una scolta in tutte le porte. Gli armadietti vengono perquisiti piu’ o meno all’insaputa dei marinai. Otto assemblee sul piazzale , al giorno,per chi non aveva servizi da fare, rendevano impossibile muoversi liberamente. Le armi sono in un ampio sotterraneo (qualche Kmq, diciamo) che serve anche da poligono, e non c’e’ pericolo che qualcuno esca da li’ con un’arma in mano dopo il tiro. Si entra in mensa in fila indiana, con addosso la divisa da lavoro , le forchette e i coltelli (che sono personali) e basta. Il personale civile smamma quando ha finito, ed e’ limitatissimo.
Quando ho sentito del caso americano, ho pensato “ma chi gli ha insegnato a tenere una caserma, a quelli?”.
Lo stesso dicasi per l’attacco contro la CIA. Dire che si siano fatti fregare come dei polli e’ poco. E’ quella la CIA?. Si’, la risposta e’ che la CIA e’ quella, proprio quella. Un gruppo di agenti segreti che stanno in caserma. In gruppo. Roba da non crederci. Eppure e’ questo.
Obama ha poco da dire che apre le inchieste, mancano le cognizioni di base, e’ come avere a che fare con un tizio che vuole fare il chimico e ignora Mendelev, manca proprio la scolastica di base: cercate la “base” dell’ MI6, per dire. Cercate una base dell’ FSB.
Questa e’, esattamente , la natura dell’attacco che stanno subendo oggi gli americani: ad essere demolita non e’ tanto la loro forza militare (che si basa sull’economia di guerra e non sulle forze armate) , ma la loro propaganda. Quei 40 anni di propaganda hollywoodiana stanno venendo demoliti lentamente, non dalla potenza degli attentati ma dall’incredibile facilita’ con la quale vengono effettuati, e dall’incredibile inefficienza di chi e’ preposto a fermarli.
Con la crisi dei subprime abbiamo imparato che il famoso fisco americano si lascia scappare sotto il naso triliardi di dollari in bilanci falsi (roba che la nostra GdF sembra una genia di volpi, in confronto) , abbiamo imparato che ne’ la famosa Fed ne’ il tempio della finanza capiscono qualcosa della finanza (nel caso Parlamat l’allarme arrivo’ da Consob e da Bankitalia, ed erano 13 miliardi di euro. Nel caso di Fanny Mae e di Lehman Brothers, per piu’ di due triliardi di dollari complessivi, non se ne accorse nessuno fino all’ultimo. Roba da sprofondare dalla vergogna) , e cosi’ via.
Oggi, mano a mano che passa il tempo, vediamo erodere lentamente il resto del mito. Ed e’ questa la natura dell’attacco che gli USA non capiscono: non capiscono che i loro alleati si sono alleati con loro perche’ le loro opinioni pubbliche credevano al mito hollywoodiano, che i loro nemici li hanno temuti perche’ temevano piu’ il mito che la realta’; e non capiscono che al crollare del mito perderanno sia la fedelta’ degli alleati che il timore dei nemici.
Obama crede di fare un favore agli USA nell’ordinare un’inchiesta pubblica che denunci con esattezza che cosa sia successo; quello che ne emergera’ e’ che molti uffici americani hanno la posta elettronica ma non la usano, che molti impiegati non fanno i controlli richiesti, che non c’e’ alcun coordinamento. Sul piano della politica interna tutto questo puo’ essere un bene, ma sul piano dell’immagine , se foste la Georgia non vi sareste messi contro Putin con alleati simili. Questo e’ il punto.
Non credo che i terroristi possano distruggere materialmente un paese come gli USA; penso pero’ che possano distruggere il loro mito mostrandone la pomposa, crassa cialtroneria da cowboy.

Gli USA stanno soffrendo della sindrome di Buffalo Bill. Buffalo Bill, William Federick Coady, era il piu’ grande cowboy americano. A sentire i film su di lui, e i suoi spettacoli, era il migliore del mondo. Andava in giro con un baraccone di indiani d’america, bufali americani , ballerine e nani, per mostrare al mondo che fichissimi che erano i cowboy americani. Il guaio e’ che un certo Augusto Imperiali, ciociaro di ciociaria, non aveva mai visto i suoi film. Augusto e i suoi stracciarono, l’8 marzo del 1890 , il mitico Buffalo Bill ad una gara di monta dei puledri, per una semplice ragione: non avevano mai visto i suoi film, e scoprirono subito che i cavalli americani sono facilissimi da domare.(5)

Cosi’ il problema di oggi e’ il seguente: gli americani sono impegnati in una guerra che mira a demolirne il mito. I nemici degli USA hanno capito che se affrontare la nazione con le sue forze materiali puo’ essere controproducente, demolirne il mito e’ molto, molto, molto piu’ semplice.
Poiche’ gli americani sono condizionati dai loro meccanismi politici interni, quello che faranno sara’ di processare in pubblico chi sbaglia, faranno esibire ogni mancanza ed ogni errore in pubblico; questo giovera’ molto alla politica interna ma impattera’ negativamente su quella estera, rendendo chiara una semplice verita’: gli USA sono una nazione potente, come tante altre in un mondo multipolare. Non e’ detto che sia conveniente allearsi con loro, e solo chi ha subito 50 anni di bombardamento hollywoodiano puo’ pensare il contrario vedendo negli USA il dio della guerra, il dio della politica, il dio dell’economia.
E’ possibile che gli stati europei , le cui opinioni pubbliche sono ben indottrinate al mito americano, possano continuare a considerare fighissimo quel paese, e quindi a considerare quasi stolto chi decida di non allearsi con gli americani ; il problema e’ che non tutto il mondo ha visto gli stessi film, e quindi non tutto il mondo e’ portato a credere lo stesso.
In questo momento ad essere sotto attacco non sono gli USA, ma il loro mito. Ma gli americani non lo capiscono; non capiscono quello che i romani sapevano benissimo, e cioe’ che prima di sconfiggere un popolo devi sconfiggere i suoi dei, o costruire dei templi piu’ grandi a Roma per invitarli a spostarsi li’, privando il popolo dei propri dei. Ora che l’industria americana si e’ spostata fuori dagli USA con le delocalizzazioni, la finanza USA e’ globalizzata, si stanno attaccando gli ultimi miti americani, la CIA, l’ FBI e le forze armate.
Non so per quanto tempo gli USA possano ancora mantenere le telecamere ed i giornali lontani dalle sacche di poverta’ sempre piu’ grandi che si stanno creando nel paese, ma devono stare molto attenti: perche’ l’ultimo vero dio americano e’ la ricchezza, e se cade anche quello, nessuno avra’ mai piu’ un motivo per allearsi con loro o per cercare buoni rapporti con loro.
E la cosa incredibile e’ che gli americani non lo hanno capito. Essi sono chiusi nel materialismo del loro pensiero, e non conoscono il concetto di mito, che loro tradurrebbero con “immagine”, o con “brand”. Ma il mito non e’ solo un’immagine o un brand, bensi’ qualcosa di molto concreto, che spinge le masse ad agire piuttosto che a non farlo, che muove le opinioni pubbliche e con esse le democrazie.
Spogliata dai suoi miti, la famosa America rimane solo un paese mediocremente amministrato e discutibile nei valori , del suo esercito rimane solo la capacita’ distruttiva, ovvero la minaccia di rappresaglia, della sua polizia rimane il dilettantismo e  l’improvvisazione  meglio pagata del mondo, della sua finanza rimane poco piu’ di un gigantesco casino’, del suo popolo rimane un insieme di ignoranti imbottiti di TV e leggende metropolitane , della sua classe dirigente solo una casta di ricchi plutocrati e dinastie politiche tutt’altro che trasparenti.
Sicuramente una nazione materialmente potente, ma non sempre la prima scelta di chi cerca un alleato o un partner.
Ed e’ questa la ratio dell’attacco; demolire il mito.
E la reazione di Obama lascia capire che non si e’ capito proprio questo, che e’ sfuggita a tutti la vera natura dell’attacco. Alla luce di quanto si sta vedendo, se voi foste una Georgia, vi sareste messi contro Putin? E se foste Israele? E se foste giapponesi, preferisreste la Cina o gli USA?
Questo e’ il problema: caduto il mito, un governo democratico che si allei con gli USA dovra’ spiegare all’opinione pubblica il perche’; ed il perche’, senza il mito, non c’e’ piu’.
Per questo e’ il mito ad essere sotto attacco oggi.
Uriel

(1) Il costo dell’equipaggiamento per soldato e’ quasi decuplicato dal 1945 ad oggi, anche in paragone al PIL. Per non parlare dei costi delle strutture strategiche.
(2) Un semplice caporale tedesco avrebbe saputo cosa fare e non avrebbe mandato al macello 22.000 persone contro un centinaio di tedeschi. Invece loro hanno bombardato la collina fino a dimezzarne l’altezza, hanno mandato gente allo sbaraglio contro un centinaio di ratti verdi, per vederle falciare dal fuoco , e come unica risposta bombadavano ancora. Poiche’ la montagna era stracolma di grotte, il risultato fu una figura di merda catastrofica, prima di un massacro immane.
(3) Anche sulla IIWW potremmo discuterne, visto che non combatterono mai sul loro territorio e il contributo piu’ grande fu quello dei russi.
(4) Sul fatto che sarebbe stato sufficiente a far esplodere l’aereo ho molti, molti, molti dubbi. Contrariamente a quanto si crede, un aereo puo’ subire sollecitazioni spaventose, basterebbe fare due conticini sulle forze in gioco sulle ali e sulla carlinga per capire che e’ piu’ facile far deragliare un treno.
(5) Anche Buffalo Bill e i suoi affrontarono abbastanza bene i cavalli italiani e riuscirono a domarne alcuni. Il problema fu che i cavalli americani non erano nulla di speciale, anzi i famosi “indomiti mustang delle praterie americane” si domavano con una facilita’ enorme, per cui Imperiali e i suoi li montarono facilmente uno ad uno:  nonostante il mito Buffalo Bill aveva sempre avuto  a che fare con dei cavalli tutto sommato docili, se confrontati con quelli ciociari, e per questo motivo perse la sfida. Il mito di Buffalo Bill, in pratica, era costituito piu’ dai cavalli facili da domare che dalle sue abilita’.

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