Capitan Harlock, viaggio nella censura italiana.

Qualche settimana fa sono riuscito a scaricare tutta la prima serie (quella uscita in TV in Italia, per intenderci) di Capitan Harlock. L’ho scaricata per diversi motivi, e rivederla cosi’ (la parte andata in onda era in italiano, la parte censurata era in giapponese coi sottotitoli) mi ha spinto a notevoli riflessioni.

Di per se’ volevo rivederlo per prendermi una rivincita. Quando usci’ la prima serie nella tv degli anni ’70 (quella che a sentire i detrattori di Mediaset era “libera” ) , ad un certo punto mandarono in onda la puntata nella quale in fondo al triangolo delle Bermude si trova una piramide mazionana con dentro una cripta. Nella cripta c’e’ una mazoniana, raffigurata come una ragazza morta in un contenitore trasparente. Nuda.
Ora, ricordo la scena (avevo 8 o 9 anni) perche’ essenzialmente mia madre non mi permise di vedere tutto il cartone e quindi non sapevo come fosse finita quella puntata. Si alzo’ in piedi , da brava terrona bigotta, e gridando “ma sono matti! far vedere una donna NUDA ai bambini!” e cambio’ canale. Non ho trovato su internet la scena esatta, ma il livello di nudo era circa questo:

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A quanto seppi , comunque, mia madre non era stata l’unica, e la RAI ricevette tonnellate di lettere di protesta per quel cartone animato cosi’ “osceno”. Le mamme del paese erano “indignate”, si direbbe oggi. Si sentivano offese come donne, insomma.Non so che cosa faccia oggi mia madre (non ci parlo ormai da un numero di anni a due cifre) ma suppongo faccia la volontaria al MOIGE per mettere un cerotto sui capezzoli delle mucche dentro le stalle. Non si sa mai, troppe tette.

Cosi’ non vidi mai la puntata, e mi sono voluto togliere lo sfizio di rivederla.
La cosa che mi ha colpito nel rivederlo, pero’, e’che la versione che ho trovato mostra chiaramente la censura applicata al cartone. La parte “consentita” infatti e’ perfettamente tradotta in Italiano e non ha bisogno di sottotitoli. La parte non consentita invece e’ in giapponese, e chi ha riassemblato il cartone animato ha dovuto mettere i sottotitoli. Ma proprio questo mi ha permesso di riesaminare le logiche della censura.
Premessa: all’epoca di BErlusconi non c’era neanche l’ombra. La TV era RAI1, RAI2, RAI3, in mano a DC, PSI e PCI. Tutti i ragionamenti politici vanno riferiti allo scenario di quel periodo, e tutto quello che era scomodo , cioe’ i mandanti della censura, vanno cercati tra i protagonisti del periodo.
Capitan Harlock parla di una Terra stanca, oggi diremmo in declino, per via del fancazzismo della classe dirigente, inetta e viziosa, e del menefreghismo della popolazione, peraltro ipnotizzata dalla TV.  I cartoni animati giapponesi rappresentarono uno choc nella cultura del periodo, perche’ per la prima volta introducevano nella mente dell’italiano dei pensieri che prima non si potevano neanche nominare.
Qui andiamo al dettaglio perche’ e’ veramente divertente. Quando si descrive la terra del periodo, la parte nella quale la popolazione viene sistematicamente tenuta in un clima di “serenita’ permanente” attraverso la TV che manda trasmissioni “manipolate” , e’ stata censurata.
E’ importante un punto: all’epoca la TV e’ la TV dei partiti. Ebbene, dentro qualche partito tra quelli che dominavano la RAI qualcuno ha deciso che l’idea di una popolazione sedata dalla TV fosse troppo pericolosa. Questa censura e’ difficile da “colorare”, cioe’ non si riesce facilmente a capire da quale fazione politica venga. Il funzionario semplicemente decise di censurare qualcosa che non voleva si dicesse; quindi pensava che la RAI stesse manipolando le masse, di qualsiasi colore sia stato il funzionario. Oppure, semplicemente considerava pericoloso semplicemente che si diffondesse il pensiero.
Andando avanti, ci sono invece altri tagli che sono degni di nota. Ad un certo punto, Tadashi decide di unirsi ad Harlock, e harlock dice una frase che viene censurata: “Combatti per cio’ in cui credi e non per obbligo”.

Ora, qui siamo nel 1979, e il paese ha un bel daffare con quelli che stanno “ne’ con lo stato ne’ con le BR”, e non mi ci vuole molto ad immaginare la voce , con un forte accento sardo, che ordina di tagliare. Parliamo di un presidente della Repubblica che rifiuto’ di firmare la legge sull’obiezione di coscienza , dopotutto.Ma evidentemente i democristiani e i timorati di mamma RAI non erano gli unici a voler censurare. Ad un certo punto, c’e’ una scena nella quale per catturare Harlock si mobilitano i soldati, i quali pero’ non si muovono perche’ e’ l’ora del The.

A quel punto ovviamente Kirita si incazza, e per tutta risposta gli viene risposto “ma non possiamo andare contro lo statuto dei lavoratori!”. Altra parte censurata. Qui non ci vuole molto a capire chi abbia ordinato il taglio: evidentemente neanche dalle parti del PCI e del PSI (lo statuto fu iniziativa comune dei due partiti e della triade)  andavano molto per il sottile.

E’ importante ritrovare un documento del genere. E’ importante perche’ ricorda come fosse la TV PRIMA che il malvagio signore del male (e fonte di ogni male del paese) si mettesse nel business. Era una TV nella quale non si poteva dire qualsiasi cosa, anche in maniera indiretta, potesse essere considerata in contrasto con qualche ideologia.

C’e’ una importante scena che viene ancora censurata: ad un certo punto, Tadashi dice “il primo ministro e’ un codardo!” , e anche questa parte e’ stata censurata da mamma RAI. Non si voleva , ed ufficialmente si era in un periodo di “contestazione”, che si diffondesse la moda di pensare che il primo ministro fosse un codardo.

E’ importante capire  le logiche della censura per una ragione: in teoria quegli anni erano gli anni di una “contestazione”. Normalmente si viene attribuita alle sinistre la paternita’ culturale di questa contestazione, e si pensa che davvero quelli che si battevano contro “la repressione” fossero quelli legati al PCI.

Ma se adesso torniamo indietro, ci basta ritrovare un cartone del periodo con le parti censurate ancora li’ per capire facilmente come il PCI e la sinistra partecipassero all’operazione facendo togliere dal cartone animato quel che non piaceva loro: un’allegra spartizione nella quale la destra democristiana faceva togliere qualsiasi istigazione contro l’obbligo della leva, i PCI faceva sparire cio’ che associava lo statuto dei lavoratori al fancazzismo e al menefreghismo, e tutti insieme si adoperavano perche’ nessun italiano si abituasse troppo a pensar male del primo ministro.

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