Buone notizie.

Buonissime notizie sul piano economico finanziario. (di Obama e dei resti della sua riforma che sono passati oggi ne parlo piu’ avanti, ma la cialtroneria dell’uomo ormai e’ nota) , perche’ si pongono le basi di un futuro migliore: se non per noi almeno per i nostri figli. Rimane solo un pericolo che intravedo all’orizzonte, ma non e’ detto che a Soros & co il trucco riesca.  Iniziamo con calma.
L’ultimo ostacolo per gli aiuti europei alla grecia, l’acquisto da parte dei greci di un sommergibile U214, e’ stato superato. La Grecia, pur nella merda, ha trovato i soldi per dotarsi di un modernissimo U214, di produzione tedesca, e quindi in Germania hanno smesso di essere critici verso la gestione delle finanze del governo greco.
Non so se ho chiarito il concetto: se i greci gestiscono la finanza pubblica come la gestiscono, i soloni tedeschi si indignano e sono indecisi se concedere gli aiuti o meno. Se la gestiscono esattamente allo stesso modo MA allo stesso tempo comprano un inutile U214, sprecando una paccata di soldi, allora le riserve circa la gestione dei conti pubblici cadono.  Se sprechi soldi comprando dall’industria tedesca, sono tutti soldi spesi bene.
Ovviamente adesso le riserve ce le ha la Francia, perche’ ha perso la gara per il suppostone d’acciaio, e questo fa capire come vadano prese le rimostranze europee per la gestione dei conti pubblici: gli compri qualcosa, e sono felici. In fondo, Germania e Francia sono semplicemente due vecchie bagasce: gli dai dei soldi e sollevano la gonna.

Stabilito che l’ FMI non mettera’ piede in Grecia, cosa buona, c’e’ da ricordare che in totale il piano europeo e’ di 30 miliardi di euro. Se consideriamo che il debito consolidato della citta’ di Roma e’ di 9 miliardi di euro, e che quello italiano sta sui 2000 miliardi di euro, capirete che tutto il cancan sul default greco fosse una minchiata bella e buona creata montando ad arte la stampa finanziaria anglosassone. Finche’ non ci abitueremo a capire che la “stampa finanziaria” e’ un’arma per la guerra finanziaria, non ci libereremo mai dalla fisima del “partito del times”.
Buone notizie anche dall’ Italia. Avevo temuto, per via della filiazione della borsa di Milano con gli angli, che l’avrebbero usata per scaricarci un pochino della loro merda. Temevo cioe’ il momento in cui si sarebbero rifatti gli indici: il mio timore era di avere degli indici farlocchi che gli inglesi potessero far cadere a piacimento, allo scopo di far giocare al ribasso i loro criminali della City.
Vedo invece che ci sono bellissime, ottime notizie proprio dalla borsa. E il solo fatto che Repubblica, giornale del “partito del Times” , ne sia rattristata testimonia che sia un bene per l”italia.
Che cosa succede di bello? Esattamente quello per il quale la voce del partito del times e’ rattristata. Sia chiaro: in teoria, se vivessimo in un mondo perfetto, la borsa sarebbe il posto ove si finanziano le aziende, per cui dovremmo dare ragione ai servi del casino’ di  Wall Street.
Invece no: oggi come oggi i mercati finanziari sono degli enormi casino’, solo che i soldi giocati sono (purtroppo) i soldi dell’industria , i soldi dei lavoratori, le pensioni. Di conseguenza, le societa’ quotate in borsa sanno benissimo che si trovano a navigare in un acquario pieno di squali. Metti che si quoti in borsa una societa’ italiana che ha 10.000 dipendenti: da quel momento i 10.000 dipendenti sono in balia dei capricci dei vari Soros, i quali amano giocare a dadi con le economie , e non si fanno problemi a ridurre sul lastrico 10.000 persone per guadagnare un milioncino di dollari in piu’.
Cosi’, sapere che nella nostra borsa c’e’ poca industria mi rallegra, perche’ significa sapere che quel poco che rimane del manufatturiero italiano non e’ esposto al casino’  di Wall Street , che le imprese sono si’ in balia della finanza perche’ possono venire colpite da una crisi, ma almeno non sono in balia di personaggi come Soros, De Benedetti, e tutti gli altri distruttori di industrie nel nome del “fare  valore per gli azionisti”.
Soffro, anzi, nel sapere che un gioiello come Eni sia ancora quotato in borsa, alla merce’ di quei criminali: che cosa aspetta il governo ad intervenire e a mettere un (altro) bel piede dentro Eni, in modo da proteggerla?
Sia chiaro, non ho nulla contro i casino’. Se tutti giocano solo e soltanto coi propri soldi, non ci vedo nulla di male. Il problema e’ che quei due casino’ chiamati “City” e “Wall Street” seguono l’ideologia del parco buoi, e sono soltanto un fattore di rischi impredicibili e del tutto immorali. Finche’ non ci saranno riforme serie, di quelle che NON abbiamo visto dopo che sono state annunciate una decina di volte tra Davos, G8, G20 e nonsocche’, “borsa” e “finanza” sono i nomi di tumori maligni, di infezioni pericolosissime da tenere lontane.

Certo, cosi’ facendo si cresce meno: 0.5-1%. Ma crescere dell’ 1% con poca finanza vale immensamente di piu’ di crescere del 5% con molta finanza.

Chi e’ rimasto, allora, a scommettere il culo nel casino’ italiano?
Innanzitutto, se la stanno giocando tra loro: un club di ricconi che si giocano il culo a poker,  ogni tanto uno deve darlselo all’altro, e viceversa. Le 40 del Ftse/Mib rappresentano l’87% della capitalizzazione totale della borsa. Meraviglioso. In pratica, quaranta personaggi che si giocano tra loro la biada del giorno.
Questo e’ un bene, perche’ significa che se domani facessimo una bella porcheria come quelle che fanno Soros e soci, gia’ faticheremmo a raggiungere le PMI, che in borsa ci sono poco. Bene: molto ma molto bene. I porci stiano rinchiusi nel proprio porcile e si fottano tra loro.
Fino a quando continueranno ad essere attivi i due casino’ di Wall Street e di Londra, NON auspico l’entrata di nuove imprese in borsa, e anzi auspico che il manufatturiero trovi il modo di uscirne il prima possibile: “starve the beast”.

Sapere che il bieco mietitore non puo’ mietere come vuole passando per la borsa e’ fondamentale, perche’ solo in borsa ha valore quella cartaccia prodotta usando leva finanziaria , nella quale Soros & co sono artisti. Fuori fa test il denaro contante, ed e’ piu’ difficile speculare su quello. Se Soros volesse drogare le PMI che non sono in borsa col suo denaro fasullo e tossico, dovrebbe convertirlo in denaro buono e passare porta a porta a fare prestiti. Cosa che non fara’ mai.
Seconda notizia meravigliosa: Dei primi 150 titoli del listino, la metà ha una capitalizzazione inferiore ai 696 milioni. Il numero delle società quotate è limitato, non molto distante da quello di 25 anni fa. L’intero mercato azionario italiano vale, ai prezzi attuali, solo il 30% del Pil 2009
Il che e’ fantastico: significa che in definitiva la leva dei  bastardi finanzieri sull’economia reale e’ limitata. Una bellissima notizia, se pensiamo in confronto  che negli USA, anche dopo la crisi, il rapporto tra valore della Borsa e Pil è al 103%! I finanzieri possono mangiarsi l’intera economia semplicemente trasformando in cartaccia quella roba, in pratica hanno il controllo di tutto. Delle merde subumane come quelle che abbiamo visto all’opera col credit crunch controllano l’intera economia. Perche’ non eleggevano Brusca come presidente degli USA, allora? Sul piano morale ci avrebbero guadagnato; il peggiore tra i mafiosi e’ migliore del migliore tra i finanzieri; dovessi scegliere chi buttare da una torre, non avrei esitazioni.
Certo, anche una botta da 30% non e’ male, ma se pensiamo che i finanzieri possano accettare una perdita del 10% per ottenere un guadagno futuro, in Italia al massimo possono farci un -3% del PIL, in USA possono fare un bel -10,3%. Finanzieri meno potenti, paese piu’ sicuro.

Meno possono giocarsi al casino’ della borsa il paese reale, piu’ siamo al sicuro.

Una buona notizia per chi, come me, ha quasi 40 anni e ricorda mezza dozzina di “crisi da Casino’”di Wall Street”: venerdi’ neri, lunedi’ neri, credit crunch, sboom della new economy, e cosi’ via. Se siete stufi di sentirvi dire, ogni 10 anni, che qualcuno si e’ giocato il vostro posto di lavoro a Wall Street e adesso “ci sono da fare dei sacrifici per uscire dalla crisi” perche’ c’e’ una crisi di borsa (venerdi’ neri, lunedi’ neri, credit crunch, sboom della new economy, e cosi’ via), questa e’ una buona notizia. Meno grande e’ il campo ove vivono, meno casino possono fare. Giocassero coi soldi del monopoli, sarebbe meglio per tutti.

Sia chiaro: una borsa che svolgesse il proprio lavoro sarebbe una cosa buonissima. Ma io vivo nel paese che c’e’, e non in quello che vorrei. E la borsa del paese che c’e’ , sarebbe meglio non esistesse. La finanza sarebbe il modo di finanziare le attivita’ produttive. Ma questo casino’ immorale e disumano sarebbe meglio non esistesse.

Altro dato meraviglioso:  il 41% delle aziende nel Ftse/Mib ha un’azionista di riferimento pubblico, Stato o Ente locale (tra le banche ho considerato il solo Monte Paschi). Se a queste aggiungiamo le società interamente cedute dallo Stato ai privati (come Autostrade, Sme, Telecom o le genco dell’Enel), si arriva al DATO MERAVIGLIOSO che il 69% delle nostre grandi aziende quotate è pubblica o nata dalla mano pubblica.
Fantastico, a dir poco. Significa che gia’ nella borsa italiana la vita dei giocatori d’azzardo anglosassoni era difficile per via della poca acqua nella quale sguazzare: come se non bastasse c’e’ in gioco uno squalo piu’ grande di loro, che e’ lo stato. Il quale non si fa problemi ad intervenire , piu’ o meno pubblicamente, per evitare casini. Molto, molto, molto bene.Perche’ il libero mercato non ha problemi a sbattere 500.000 persone a casa perche’ “c’e’ il credit crunch”. Preferisco allora lo stato, che con tutti i suoi difetti almeno tende ad evitare disastri che coinvolgano masse elettoralmente pesanti.
Perche’ questo significa, visto che sia la destra che la sinistra hanno colonizzato le partecipazioni statali, che nessuno se le voglia giocare al casino’ di Wall Street, e di conseguenza il partito del Times rimane ristretto all’ IDV di Di Pietro e qualche frangia simpatizzante di area dalemiana. Poca roba, perche’ non e’ gente che ha un grande portafogli (che c’e’, Massimo, ti hanno tagliato i viveri ultimamente, eh? Amara la tua minestra, quando la devi mangiare tu?) , e alla fine in politica vince chi finanzia.
MA andiamo avanti con le notizie meravigliose. Scrive Repubblica, che “Invece, il mercato dei corporate bond è stato ucciso sul nascere da Cirio e Parmalat. Possono emettere un bond solo le poche aziende private che hanno accesso ai mercati esteri. E la crisi ha affossato anche quel poco di cartolarizzazioni non bancarie che c’erano in Italia.”
Dico, se c’era modo di iniziare bene una nuova era, l’abbiamo fatto: abbiamo espulso il meccanismo mostruoso e satanico che ha portato al credit crunch, ovvero il meccanismo delle cartolarizzazioni, e le mazzate di Cirio e Parmalat hanno insegnato al “parco buoi” piu’ di qualsiasi campagna  di sensibilizzazione. Adesso, chi va ad emettere bond, fotte gente in inghilterra e america, e non fotte piu’ nessuno in Italia. Un risultato a dir poco meraviglioso, senza ombra di dubbio.
E infine, la ciliegina sulla torta: ” non solo tecnologia, informatica e farmaceutica (39% negli Stati Uniti) ma anche settori tradizionali che incorporano innovazione tecnologica e manageriale come i beni di largo consumo per il tempo libero e la grande distribuzione. In questo, anche il resto dell’Europa non tiene il passo degli Usa, e non sembra capace di sfruttare la crisi per cambiare il modello produttivo. In Italia il gap sembra incolmabile.”
Fantastico: il gap non e’ incolmabile, e’ colmato dalle PMI. E’ vero che nessuna PMI sara’ mai una Cisco, ma e’ anche vero che alla fine dei conti  la loro bella “innovazione manageriale” si e’ rivelata essere lo studio di nuovi modi per fottere meglio il cittadino comune, e l’innovazione tecnologica delle aziende americane ci sta dando twitter e il prossimo nuovo paradigma del webbe due punto zero, cioe’ il supefrluo: mentre sta mancando il lavoro e sta salendo il prezzo dei bisogni di  di base: pasta, cibo, case, vestiti, medicine, tutto quello che serve DAVVERO aumenta di prezzo, e tutto quello che abbiamo ottenuto dalla “nuove  tecnologie “e’ che twitter e’ gratis, google e’ gratis, facebook e’ gratis. E vaffanculo, non sono gratis: vivono di pubblicita’. Pubblicita’ che paghiamo quando ci aumenta la pasta, il cibo, le case, i vestiti, le medicine. E’ questa la vostra “innovazione”.

Certo, la VERA innovazione sarebbe bellissima. Ma se si intende quella cialtroneria fatta di buzzword e vuoto spinto a peso d’oro che abbiamo visto, ve la lascio tutta.

E no, allora fermiamo questa baracca, facciamo che potremmo anche fare a meno del nuovo cellulare con 85 GB di Ram e il 19G , e preferiremmo non dover rinunciare ad un taglio migliore di carne di bovino da mettere a tavola, se dobbiamo rinunciare perche’ e’ troppo caro, mentre il nuovo cellulare ce lo date a 2 euro al mese senza interessi.
In Italia sempre piu’ famiglie faticano a tirare fine mese. Hanno la difficolta’ a fare la spesa, a comprare cibo di qualita’ migliore, a curarsi bene (il dentista e’ un miraggio per molti) , a trovare una casa a prezzo ragionevole. Qual’e’ la risposta dell’ “innovazione manageriale” a tutto questo? E’ stata “fate debiti, se avete una casa vi diamo una nuova carta di credito” (tanto poi vi toglieremo tutto piu’ avanti). Dobbiamo davvero piangere perche’ manca “innovazione manageriale”?
E qual’e’ la risposta dell’ “innovazione tecnologica” di cui si va cianciando? Che twitter ha ingrandito la serverfarm? Che le piattaforme di blog hanno utili? Che Facebook ha superato Google? Fregassai. Nessuno dei 7 milioni di italiani che hanno varcato la soglia della poverta’ potrebbe beneficiare di un google italiano, ne’ di un facebook italiano: comunque si tratterebbe di un olimpo di aziende alle quali si accede solo dai piani alti della piramide sociale sono professioni che sono aperte solo a chi ha un adeguato “networking sociale”, che non ti fai certo tornando a casa la sera a mangiare caffelatte , o passando i weekend a casa in ciabatte per risparmiare le scarpe.
Ma chi volete prendere in giro? Certo che sarebbe bello se avessimo un sacco di aziende ad alto contenuto tecnologico in Italia. Ma per che cosa? Per vedere il De Benedetti che si avventa su Olivetti e la distrugge, in nome del “valore per gli azionisti”? Per vedere l’indotto beneficiare sempre e solo i soliti?

L’indotto di professionisti che ha accesso al mondo scintillante di questa economy  che sognate e’ fatto di persone che possono perdere la vita a farsi un networking di amicizie (1) , a questa scintillante economia ha accesso chi passa la vita tra Netcamp e Afterhours, se anche esistesse questa merda in Italia avremmo sistemato un pochino di figli di papa’. Come se avessero problemi a sistemarsi comunque.

No, signori, ormai ci stiamo disincantando. La vostra illusione, il vostro scintillante fumo  fritto non attira piu’ nessuno. Quarant’anni passati tra crisi petrolifere, lunedi’ neri, venerdi’ neri, sboom, credit crunch, crack parmalat e cirio, hanno insegnato e stanno insegnando agli italiani che cosa conti davvero.

E si’, il blog e’ bello, twitter e’ bello, ma se domani avessimo tanti sarti e i vestiti buoni costassero meno, se avessimo piu’ idraulici e costassero meno, se avessimo case meno costose, se il cibo buono costasse meno per via di un maggior numero di contadini, beh… alla fine queste sono le cose che contano davvero. Ed e’ quello che sta venendo a mancare.

Voi siete il leone che ha iniziato a correrci dietro negli anni ’70. Quando abbiamo avuto paura, una voce ci ha detto “se vuoi sfuggire al leone, corri piu’ in fretta”. Ma a parlare era proprio  la voce del leone.  Oggi siamo sfiniti a furia di correre, e correndo abbiamo solo reso piu’ vorace il leone. Che ci dice di correre ancora.

Ma la cultura sta cambiando, e ora sappiamo come fare: un calcio nei denti al leone, e finisce il problema. Un popolo di donne stanche di arrivare a cinquant’anni, guardarsi allo specchio e vedere un ventre palestrato e abbronzato, ma vuoto e freddo come una rana d’inverno, di vedere bellissime tette che non hanno mai toccato un figlio, un popolo di uomini che corrono senza ferie, che resistono alla malattia andando al lavoro doloranti come tanti stoici soldati , e nessuno che possa piu’ spiegare quale felicita’ dovrebbe venire da  una simile follia!

Nella nuova composizione dei listini di borsa italiani ci vedo solo saggezza e giustizia. Se avete sogni di new economy, di silicon valley e di soldi facili, andate a giocare al casino’  di Wall Street  con le vite di qualche altro popolo, please. Qui abbiamo gia’ dato.
Infine, l’ultima scemenza.
Stanno compiendo una minchiata sul debito pubblico italiano. Da qualche tempo il nostro debito pubblico e’ fico, e sembra addirittura che ci facciano i complimenti per come lo stiamo consolidando. Palle. Ci sono state operazioni di consolidamento migliori che hanno fatto stracciare le vesti a tanti soloni. Addirittura Bernanke dichiara che oggi PIGS non e’ piu’ PIIGS perche’ non c’e’ piu’ l’Italia. Palle.
La verita’ e’ che stanno solo facendo calare di prezzo i CDS per il debito italiano. A questo volume di giochi al ribasso, tra due/tre settimane saranno pronti avendo in cassa un bel pochino di CDS a prezzo piu’ basso. Dopodiche’ attiveranno la loro “stampa finanziaria” e inizieranno a sparare sul debito italiano come hanno fatto con quello greco. Ottenuto un pochino di terrore, rivenderanno i CDS a prezzo piu’ alto. Almeno i primi giorni.
Non credo, personalmente, che il trucco funzionera’. Se questa ricomposizione dei listini e’ il segnale di forza dei mercati anglosassoni, chi sta facendo questo gioco crede di essere forte ma e’ debolissimo. Bastera’ resistere un pelino, senza fare niente, cioe’ “tirare innanzi” per una settimana, e si mangeranno da soli.
Niente sommergibili, Frau Merkel. Sara’ per la prossima volta.
Uriel
(1) Come suona bene se anziche’ dire “raccomandati” si parla di “professional networking”, e come suona bene se anziche’ raccomandazione diciamo “endorsement”, vero? Sembra quasi una cosa diversa. Un po’ come dire “ass creampie”: e’ diverso da prenderlo in culo, suppongo, sa quasi di crostata della nonna.

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