Bologna II, la vendetta

Questo e’ un messaggio ssocmel-to-ssocmel. Se non siete del luogo, forse vi annoiera’. Perche’ e’ a Bologna che si sta ripetendo il solito copione, copione che portera’ verosimilmente la citta’ nelle mani della destra piu’ becera. Questo per me e’ un problema, perche’ di solito i rossi scaricano nei comuni limitrofi i loro rottami, di solito li fanno sindaci. A me di trovarmi come sindaco un coglione della giunta Cofferati proprio non va.A dire il vero di sindaci ex idioti della giunta Vitali ne ho gia’ uno, e un inverno senza sale sulle strade perche’ il signore ha preferito restaurare una fontana del ‘700 di una sua parente mi e’ andato stretto. C’era mezzo metro di neve, a Gennaio.

Ma torniamo a bomba.

Il problema, che si discute a Bologna da anni, e’ molto semplice da modellizzare: il comportamento medio dei bolognesi e’ peggiorato. Secondo il principio per il quale se ognuno butta una piccola cartina a terra il risultato e’ una montagna di cartaccia, il risultato e’ una citta’ peggiore.

Oh, sia chiaro: il bolognese ,se interrogato, commette dei “peccatucci veniali”. Si accorge poi che non siano veniali quando gli si ritorcono contro.

Voglio dire: che male c’e’ a farsi una cannetta ogni tanto? Eh, che se 150.000 persone se lafanno, la citta’ pullula di spacciatori, con tutta la criminalita’ che ne segue. Che male c’e’ a fermarsi un attimo in doppia fila o in una corsia preferenziale per comprare due etti di mortazza? Basta poi non lamentarsi se il traffico diventa infernale.  Che male c’e’ a avere tre macchine a famiglia quando in un momento qualsiasi del giorno ce n’e’ sempre una in garage? Nessuno, pero’ poi non parcheggi neanche a morire. Che male c’e’ se un tizio ogni tanto si concede una bagascietta sui viali?  Beh, che tutti i viali si riempiono di bagasce.

In definitiva, quindi, la citta’ e’ peggiorata perche’ il cittadino ha iniziato a concedersi dei “peccati veniali”. I quali, tutti insieme, trasformano la citta’ in un porcaio.

Ovviamente c’e’ un’eccezione: il radicalchic che vivono in zone controllate.Si tratta di aree  elitarie di prima periferia e del centro storico , nelle quali per via del ceto le persone possono risentire meno degli effetti di questi disastri.

Questo produce due masse di elettori: la prima e’ composta dai radicalchic, che possono permettersi una casa in una zona non troppo popolare, oppure in una zona collinare limitrofa alla citta’. (non come me che sto a 40 km da Bologna, per intenderci).

Questi trovano che bologna sia bellissima: essi scendono dalle loro torri dorate, sporcano la citta’ che non usano od usano pochissimo, poi tornano a godersi le torri dorate.

Per loro una citta’ caotica , sporca, insicura e malsana va benissimo: ci stanno giusto il tempo difare i propri porci comodi. Questa dei radicalchic e’ la parte di Bologna che “tutto va bene tutto va meglio che cazzo ci fai ancora sveglio?”. Del resto, loro hanno qualcuno che bada ai figli piccoli e li porta all’asilo (welfare familiare e/o colf) , fanno un lavoro con orari flessibili , tipicamente da professionisti, vivono nelle zone piu’ illuminate e controllate della citta’, hanno il giardino di casa e/o uno spazio verde di quartiere, hanno l’auto e lo scooterone per muoversi. Che problemi hanno se il resto della citta’ e’ un porcaio?

Poi ci sono le aree piu’ “proletarie”. Sono quelli che hanno bisogno di andare a lasciare i figli all’asilo e si perdono nel traffico e arrivano tardi al lavoro, quelli che devono consegnare merci in N negozi, quelli che tornano a casa da soli, magari usando i mezzi pubblici, quelli che non hanno giardini o parchi ove far giocare i figli, che non possono avere due auto e uno scooterone per muoversi, e quindi l’auto di famiglia chiusa nel traffico cittadino blocca uno dei due a casa.

Ecco, ovviamente queste due fazioni si radicalizzano. Quelli che fanno i loro porci comodi alle spalle di tutti rientrando poi nelle torri d’avorio dei quartieri “bene” vogliono una citta’ piu’ chiassosa, dove sia piu’ facile procurarsi droghe, dove sia piu’ divertente fare un puttan tour, dove i bar siano sempre aperti , dove si possa parcheggiare in doppia fila e andare sulle corsie preferenziali “ogni tanto, ma solo se serve”, dove si possa fare casino e se ci sono famiglie che dormono chissenefrega.

Poi ci sono i poveracci (che magari qualche porco comodo lo fanno uguale) che non hanno una torre d’avorio ove astrarsi dal resto, e sorbiscono il rumore, gli spacciatori, il traffico, le difficolta’ crescenti, i parcheggi introvabili e sempre piu’ costosi, il rumore.

In definitiva, se ognuno facesse un passettino indetro e fosse disposto a rinunciare a qualche “peccatuccio veniale”, la citta’ vivrebbe meglio.

Se la gente rinunciasse al “fare casino” per le strade quando esce in birreria,le birrerie potrebbero stare aperte di piu’ senza dar fastidio. E con piu’ gente per le strade, il delinquente colpisce meno.

Ma per avere piu’ gente sulle strade occorre che si comportino civilmente, senza schiamazzare.

Se il bolognese capisse che la “cannetta”, iterata N volte, produce quantita’ enormi di spacciatori, i quali attirano inevitabilmente altri tossici in cerca di roba piu’ forte, con tutta la merda che ne deriva, potrebbe rinunciarvi ogni tanto. E cosi’, con meno mercato ci sarebbe meno feccia malavitosa sulle strade. E’ chiaro che, finche’ uno spacciatore dentro un discopub qualsiasi fa fuori 70.000 euro di coca a notte, direi che ci sara’ sempre uno spaccino ogni pub.

Tutto si potrebbe riassumere in “caro bolognese, vuoi comporarti come una bestia milanese? Bene, beccati una copia di Milano, e taci”.

Per “risolvere” questi problemi, i radicalchic stanno organizzandosi per portare al potere un’altra delle loro solite pompadour: si tratta degli stessi che hanno portato al potere Cofferati con amabili riunioni in un cinema d’essai subito dopo un film iraniano, da guardare rigorosamente mentre si degusta un popcorn equo e solidale. In compagnia di una nota famiglia di stampatori di carta, si intende.

Insomma,  stanno candidando (o provando a farlo) un certo Andrea Forlani. Questo avviene, come al solito, attraverso il meccanismo delle “primarie”. Ora, io vorrei capire che senso ha che un partito abbia , contemporaneamente, una gerarchia cosi’ pesante  ed un’elezione diretta dei candidati.Mah.

Comunque, dicevo che si candida questo signore qui. Il quale fa proprie tutte le idiozie che Veltroni ha propinato al paese, e propone a Bologna un programma che potrebbe intitolarsi “Ma anche”.

Nel senso che lui fara’ tutto, “ma anche” il contrario di tutto. Si intravede anche da dove prendera’ il bilancio per fare cio’ che dice: da Bologna metropolitana.

Insomma, succede questo: oggi ci sono tanti comuni, ognuno con un bilancio proprio, e ognuno usa il proprio bilancio nella propria zona.

Il programma del buon Forlani inizia subito parlando di citta’ metropolitana, che secondo la legge ad hoc implica l’assorbimento e la centralizzazione delle funzioni. Quindi, da un centinaio di centri di spesa si passa ad un centro di spesa solo.

Dopodiche’, il programma del buon Forlani parla solo di Bologna, di Bologna citta’ . In pratica, e dichiaratamente, Forlani intende spogliare di budget l’intera provincia, considerata “periferia di bologna” o “Greater Bologna”, ma quando parla di come spendere questi soldi parla solo dei problemi che hanno a Bologna City.

Ah, no, figliolo. Se il mio comune montano ha il bilancio in pareggio e ha 5 (cinque) dipendenti in tutto, significa che spende quasi tutto in servizi al cittadino. E sespende quasi tutto in servizi al cittadino (infatti c’e’ un posto in asilo nido per bambino  mentre la media dei bolognesi non trova posto) e’ perche’ c’e’ da spendere.

E se finisce il bilancio in pareggio e’ perche’ spende tutto quello che c’e’ da spendere. Ora, se arriva il buon Forlani e toglie dei soldi dal bilancio della MIA zona per dare i doverosissimi 8 Milioni di Euro all’Universita’  , cosi’ i baroni si comprano il SUV nuovo, e prende i soldi dalla “citta’ metropolitana”, cioe’ li toglie a ME, io resto senza asilo.

Quindi, e mi spiace, ma prima delle elezioni per il Sindaco di Bologna prendero’ la residenza da un amico per votargli contro. Bologna Metropolitana mi va bene, a patto che sia un “do ut des”, e non una centralizzazione bieca. Furbone io a giocare con la cittadinanza?

Invece lui? Nel programma del furbone si parla molto bene di come faranno “una citta’ di un milione di abitanti”, di come “gestiranno tutte le risorse” , ma quando si parla delle cose DA FARE, guarda caso ci sono solo quelle di cui fotte qualcosa agli abitanti del centro urbano.

Il furbone lascia intendere che quando Bologna sara’ Metropolitana, allora sara’ una cosa grossa, grande: con grandi risorse. Certo, le toglieranno a noi dei comuni  della provincia, tra cui i comuni montani. Come altro si puo’ leggere un programma che ti nomina quando parla di risorse e NON spende una parola per uno straccio di progetto che ti riguardi?

Non si parla di trasporti extraurbani, di sicurezza nelle strade montane, di rafforzamento del turismo, di bacini idrici, di niente, se non un accenno alla “banda larga su tutta la provincia”, che quando non avro’ piu’ un asilo ove mettere mia figlia di avere anche la Wimax invece dell’ ADSL mi freghera’ qualcosa.

Personalmente, di un sindaco che quando parla di risorse parla di una citta’ grande come una provincia ma quando parla di cose da fare ignora completamente le cose che servono alle zone montane , pedemontane e collinari, non so cosa farmene.

E faro’ tutto il possibile (a costo di andare a votare) perche’ un disegno del genere trovi tutte le resistenze possibili da parte dei comuni montani, delle comunita’ montane, e se necessario scendere in campo in prima persona, anche della popolazione.

Bologna e’ una citta’ con i suoi problemi, la provincia e’ un insieme di comuni ognuno con problemi diversi, specialmente in montagna. Se mi parli di bologna metropoli, che prende un milione di persone,  non mi basta un programma che parla dei problemi di Bologna City, hai dimenticato di menzionare cosa farai per tutte quelle realta’ che oggi hanno un comune proprio.

La bologna che prende risorse in tutta la provincia e realizza progetti solo dentro le mura la prendi e ci scrivi “per uso interno”, caro Forlani. I casi sono due: o consideri Bologna per Bologna, e allora parli della citta’ usando le risorse della citta’, e lasci fuori gli altri.

Se invece parli di coinvolgere tutte le risorse della provincia, allora il tuo programma deve includere anche il MIO asilo nido.E no, la stessa qualita’ di Bologna non mi sta bene.

Invece vedo un bel programma che nomina questa Grosse Bologna, quanto e’ potente e quanto e’ metropolitana che fa un milione di abitanti, (quindi , risorse) ma non nomina UN progetto che uno se non quelli nella zona urbana. A 40 KM da me.  In pratica, tutte le risorse per il centro. No, non mi sta bene, non mi sta bene proprio.

E non vedo perche’ io debba rimetterci per aiutare qualcuno che per me non fara’ niente , mai, cioe’ il cittadino della City.

Corri, che e’ meglio.

Uriel

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