Biden, Putin, Molotov & Ribbentrop

Biden, Putin, Molotov & Ribbentrop

Ho sempre scritto che il problema che Mosca ha con l’Ukraina, sotto la narrazione di questo e quello, sta nel fatto che chi possiede l’ Ukraina nei suoi confini ufficiali)  puo’ attaccare la Russia in profondita’, e tagliarla fuori dal Mar Nero, con estrema facilita’.

In questi tre mesi, chi diceva questo veniva zittito da un coro di scimmie urlatrici che dicevano “non e’ vero, la NATO non e’ un pericolo”. Molto bene. Quindi non siamo un pericolo per la Russia, qualsiasi arma o esercito mettiamo in Ukraina. Bene.

Peccato che oggi qualcuno (Biden) abbia avuto l’idea di vietare un sistema di artiglieria (nemmeno missili cruise o ICBM o cacciabombardieri) perche’ puo’ colpire a 300Km di distanza. Nemmeno i 470 che servono a coprire Mosca: 300Km sono gia’ troppi.

La scusa e’ che se usando questi sistemi gli ukraini colpissero la Russia in profondita’, allora sarebbe un casus belli.

Nessuno si sente preso per il culo?

Dopo aver messo in campo il meglio delle scimmie urlatrici per gridare in coro che l’ Ukraina  nella NATO, o vicina alla NATO, “non poteva” costituire un pericolo per i russi, adesso si scopre che se in Ukraina comprano una batteria di MLRS con le munizioni a lungo raggio, sono un pericolo tale da costituire un casus belli?

E’ chiaro che qualcuno sta mentendo. In definitiva i timori riguardanti la fornitura di armi all’ Ukraina sono:

  • non devono avere bombardieri troppo sofisticati o per la Russia sarebbe un casus belli, e noi lo capiamo e non li inviamo (Kiev li chiede)
  • non devono avere artiglieria troppo sofisticata o per la Russia sarebbe un casus belli, e noi lo capiamo e non li inviamo (Kiev li chiede)
  • non devono avere missilistica troppo sofisticata o per la Russia sarebbe un casus belli, e noi lo capiamo e non li inviamo (Kiev li chiede)
  • La Nato  non e’ un pericolo per la Russia e non lo e’ mai stata.

Capite bene che l’ultima frase non quaglia con tutto il resto. Non potete mettere tutto insieme e pensare di essere intellettualmente onesti.

E quindi si, quando Putin lamentava (ed e’ da prima della presa della Crimea che lo fa) che la nato era troppo minacciosa (complice anche l’arretratezza delle forze armate russe, abbiamo scoperto) , era sincero. La NATO a quella distanza per loro e’ un pericolo, abbastanza da giustificare un casus belli. Cosa che , a quanto pare, l’occidente accetta come razionale , al punto di NON inviare le armi che preoccupano Mosca.

La risposta alle scimmie urlatrici e’ silenziosa come lo sono i fatti, e rumorosa quanto l’artiglieria russa.


Il problema e’ che questa guerra sta diventando troppo narrativa. E chis ha scritto libri di narrativa (io) sta cominciando ad accorgersene. Avete presente quel senso di artificiale che vi prende quando in Matrix si scopre che una civilta’ di macchine avanzatissima ha bisogno, per sopravvivere, “dell’elettricita’ prodotta dal corpo umano” (e non, che so io, di quella prodotta da una mucca?).

Una civilta’ di macchine che non hanno bisogno di respirare e quindi potrebbe fottersene di consumare tutte le riserve di gas e di idrocarburi del pianeta, che potrebbe usare energia nucleare, che potrebbe coltivare biomasse o allevare qualsiasi altra specie di mammiferi/animali capaci di fare elettricita’ (comprese le murene , che ne fanno a iosa), e invece deve proprio allevare esseri umani?

Ecco, questo senso di “mi serviva una scusa e non so fare di meglio” sta cominciando a diventare enorme. Ok, tu pensi che ti accoglieranno a braccia aperte perche’ il tuo servizio segreto sbaglia,  e mandi 109 brigate (o battaglioni tattici che dir si voglia), con quasi tre mesi di preparazione.

Ok, metti 60 chilometri di soldati in fila fuori da kiev, sperando che non ci sia un reggimento di artiglieria a Kiev, per la difesa della citta’. Lo lasci li’ in fila per due settimane. Nessuno contrabbanda due batterie di MLRS con due squadroni di artiglieri a Kiev.

Perche’ un solo MLRS puo’ avere una mortalita’ del 100% su un’area di 2/2.5 km. La portata, come sentite, copre tranquillamente 80 Km, ma anche se fossero solo 30, meta’ della coda di tank e camion era fottuta.

60Km di coda erano 30 salve. MA i russi lasciano la strada con poche perdite.

Ed e’ solo una delle cose tipo “l’essere umano e’ una batteria” che troviamo in questa narrativa. La mancanza di aviazione, per dirne un’altra. Missili precisissimi che colpiscono campi di pannelli solari. Gente chiusa nei sotterranei di un’acciaieria senza che nessuno usi delle bunker-buster o delle FOAB. (la versione russa della MOAB).

Biden, Putin, Molotov & Ribbentrop
Gli esseri umani sono batterie, e alimentano cellulari con sim ukraina che usano la rete mobile ukraina intatta, come e’ intatta la rete di gasdotti,(in guerra e’ normale risparmiare la rete energetica e quella di comunicazioni del nemico) per comunicare coi comandi. Russi che notoriamente non hanno un sistema di comunicazioni satellitare , tantomeno uno criptato. Se Kiev avesse spento la rete mobile, i russi avrebbero dovuto usare i piccioni. Non lo sapete? Piccioni russi. I migliori!

Certo, Keanu Reeves ci ha creduto. D’altro canto, nelle fasi iniziali del film appare un po’ uno storditello, bisogna ammetterlo.

Ma qui si sta cominciando ad esagerare. Questa guerra e’ chiaramente una narrativa, e francamente stiamo cominciando a saltare lo squalo.

Un altro esempio: evidentemente hanno dei ghostwriter diversi a seconda del personaggio. Avendo partecipato come ghostwriter credo di immaginare come funzioni. E il problema di tutto questo e’ che i personaggi saranno scollati tra loro. (Per questo la Alt-Right appariva come un guazzabuglio di personaggi contraddittori.)

Il problema e’ che i ghostwriter che scrivono la moglie di Zelensky hanno scritto una storia che fa a pugni con il resto. O meglio, hanno usato il canone occidentale (il Re guida la guerra, la Regina guida le infermiere) per scriverle un copione.

E cosi’ pochi giorni fa la moglie di Zelensky racconta che era a letto col marito, nella loro casa (o una delle loro case) , e nel mezzo della notte sentono le bombe, arrivano gli uomini di scorta a prenderlo: “e’ cominciata”. E poi non lo ha visto per settimane.

E’ chiaramente una narrativa femminile: “la coppia”, “dorme insieme”, “la casa”, “la normalita’”, l’ ammore, etc etc.

Nel frattempo, i russi per uccidere Zelensky mmandano squadroni della morte (che non lo trovano in casa) e cercano di occupare l’aereoporto , per poi sbarcare i mezzi di trasporto coi quali andranno in citta’ per uccidere Zelensky. Una citta’ di 3 milioni di abitanti con un hinterland di 40 km, e un preavviso di qualche oretta. Bel piano: chi lo ha scritto, Winnie the Pooh?

Nella narrativa per maschi, invece, le cose sarebbero andate cosi’:

1. Zelensky e la moglie dormono insieme nella loro casa.

2. Arriva un missile russo.

3. Non dormono piu’ da nessuna parte.

4. Inizia l’invasione.

Questa discrepanza tra “la guerra vista dal  Re” e “la guerra  vista dalla Regina” riempie gia’ le librerie di tutto il mondo riguardo ad altre guerre, ma bisogna ammettere che siamo a livello di “un essere umano genera corrente elettrica, ma solo se vive immerso in una realta’ virtuale che simula l’apice della sua civilta’, il 1997“.

Oooook.


Cosa sospetto?

E’ ormai dal vietnam che gli USA hanno imparato che quando vai in guerra devi avere una buona narrativa con la quale inondare l’opinione pubblica. E anche i russi lo sanno bene. Nelle ultime guerre ha funzionato benissimo.

E la mia congettura e’ che siamo di fronte ad un patto Ribbentrop-Molotov , o meglio Biden-Putin,  con il quale si sono spartiti l’Ukraina.

Ovvero: era un problema per entrambi, NATO e Russia. In segreto, americani e russi si sono messi a discutere. E la loro soluzione e’ stata: ma se ci prendessimo noi l’Ukraina, a voi le parti che vi servonoe  a noi il resto?

Sarebbe una soluzione come un’altra, e potrebbe anche funzionare. Una guerra che prende alcune zone, ma non altre, nella quale e’ difficile capire chi abbia vinto e chi perso, ovvero entrambe le parti possano cantare vittoria. Potrebbe funzionare.

Anche se sta prendendo troppo tempo

Se la mia congettura e’ corretta:

  1. la guerra deve finire in fretta. La narrativa sta cominciando a mostrare delle crepe. Gravi.
  2. Putin deve poter cantare vittoria, e prendersi tutte le zone filorusse, compreso il mare di Azov.
  3. L’ukraina deve perdere accesso al mare per evitare che l’ Ukraina si unisca a  Turchia, Romania e Bulgaria  che si affacciano nello stesso mare e sono nella NATO.
  4. La NATO , la UE e l’occidente in genere devono essere i buoni e quelli umanitari, ed uscirne con questa immagine.
  5. La NATO si prendera’ la futura Ukraina, la UE costruira’ ferrovie e autostrade per portare verso il centro dell’ Europa il grano e i prodotti agricoli ukraini, che e’ come dire “il new petrolio”.
  6. Per bilanciare la presa dal Mar d’Azov, la NATO si espande nel Baltico.
  7. Le infrastrutture che portano gas russo in Europa devono rimanete intatte.

In questi termini, l’accordo e’ bilanciato. Rimane solo da costruire una narrativa. Una narrativa che regga da entrambe le parti.

Il guaio e’ che non puo’ reggere in eterno, e le Batterie di Morpheus cominciano ad essere troppo frequenti.


L’unica cosa che mi sfugge in tutto questo e’ il ruolo di Zelensky. E’ vero che e’ un attore, quindi potrebbe essere a conoscenza del piano e recitare. In tal caso, piu’ che l’ Oscar merita il Nobel.

Oppure ci crede davvero, e sta venendo giocato. Cioe’ crede davvero all’eroico popolo che blablabla, e alle eroiche forze armate e blablabla, che vincono e vinceranno, e prendono pure l’ Eurofestival.

In tal caso, esiste una sola cosa che potrebbe mandare tutto a puttane: che Zelensky in qualche modo impari quel che sta succedendo.

Ecco, in quel preciso momento , secondo me, salterebbe in aria. Col missile che doveva colpirlo il primo giorno di guerra, quando dormiva insieme alla moglie.

Comunque, chi vivra’ vedra’.

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