Best place to work.

Nei commenti al post precedente e’ uscito un elenco di cose che lo stato deve ASSOLUTAMENTE tagliare, perche’ al giorno d’oggi quelle cose sono descritte  (quando le fa lo stato)  come le peggiori nefandezze e i peggiori sprechi del mondo. Cosi’, tanto per chiudere il discorso, vorrei tracciare una linea di paragone tra stato e aziende, per far capire quanto in realta’ il cittadino comune forse puo’ chiedere alcune cose, ma , ancora una volta, industriali, finanzieri e manager dovrebbero avere LA DECENZA di stare zitti.

 

Allora, la lista delle richieste e’ questa:

1) eliminare (o lasciare solo per le alte cariche cariche dello stato) le auto blu (a);
2) eliminare i “voli blu” ai soli voli di rappresentanza. Se il politico va a casa, il volo se lo paga lui, in classe che decide lui. A me il tragitto casa-lavoro non lo paga nessuno. Vuoi andare a Roma? Eh, ciccio, ti fai i conti come tutti.
3) eliminare i “prezzi di favore” (piani tariffari per i telefonini, pranzi, barbiere, dentista, ecc.).
4) Eliminare la “pensione da legislatura”: 40anni minimo di contributi, come tutti.
5) Eliminare i “vantaggi” dei politici ai famigliari;
5) Dicono che Casini (CASINI!, quello per la famiglia) ha esteso ai parlamentari la possibilità di estendere i “vantaggi” dei politici non solo ai famigliari, ma anche ai conviventi (!!!). Alla faccia dei DICO, PACS, ecc.ecc. Loro la legge se la sono già fatta.

 

Ora, sinche’ la leggiamo sembra andare tutto bene. Quello che non va bene e’ che se al cittadino comune queste richieste paiono sensate -e ha il diritto di farle- quello che non e’ accettabile e’ che managers, finanzieri, industriali &co si uniscano al coro. Vediamo il perche’.

 

  1. Le auto blu si chiamano auto blu quando le ha lo stato. Nel mondo aziendale si chiamano “parco auto”, e vengono concesse ai manager come “benefit”.Ora, che differenza c’e’ tra un benefit e un’ “auto blu”? Che differenza c’e’ tra il benefit e il privilegio? Nessuna. E’ la stessa differenza che c’e’ tra mignotte ed escort: fare pompini in inglese e’ piu’ bello. Le auto aziendali e i viaggi pagati sono la norma in quasi tutte le grandi aziende quotate in borsa. Allora, se il cittadino si scandalizza per le auto blu, con che faccia da culo un manager di Fiat, che ha una berlina E una sportiva tra i “benefit”, puo’ fare lo stesso?
  2. I voli blu. Beh, io non sono esattamente un manager, ma persino io ho i voli pagati dal cliente. Fino a due voli a settimana. Nel grattacielo ove lavoro ci sono circa 300 persone che fanno una andata -ritorno a settimana, pagate dal cliente. Piu’ casa, donna delle pulizie, rimborso spese, trasferta, utenze di casa. Se succede ad uno statale e’ uno scandalo. Se succede nel privato no, perche’ sono “soldi dell’azienda” e il cliente fa quel che vuole coi SUOI soldi. Quando vi arriva la fattura della vostra SIM telefonica, pero’, sul fatto che siano “suoi” soldi qualche dubbio vi viene. O no?
  3. Eliminare i prezzi di favore? Al primo piano dell’edificio ove lavoro ci sono: dentista, oculista, kindergarten, parrucchiere e palestra. Prezzi dipendenti (pochi centesimi), prezzi consulente (qualche euro) prezzo manager (aggratis). In mensa i prezzi sono convenzionati. L’azienda ha una serie di convenzioni per i dipendenti/consulenti con una serie di negozi e fornitori. Uso un telefonino aziendale, un PC aziendale, una SIM aziendale. Per questo motivo il mio cliente e’ un “Best Place to Work”. Ditemi un pochino, perche’ quello che fa di un privato un “Best Place to Work” , con tanto di certificazione e strombazzamento multimediale, nel caso dello stato sarebbe uno scandalo?
  4. Le pensioni. Aha. Quando il mio vecchio manager/cliente se n’e’ andato, con la sua buonuscita ci ha comprato un appartamento, che oggi affitta. Ha lavorato qui sette anni. In pratica, ha avuto la pensione. Il manager che ha distrutto Lehman Brothers ha avuto 40 milioni di dollari di buonuscita. Una discreta pensione: anche depositandola con una resa dell’ 1%, sono sempre 400.000$ /anno. Era CEO da 3 anni. Ripeto: perche’ mai qualcosa di completamente normale ed accettato nelle aziende dovrebbe essere considerato cattivo per lo stato? Perche’ una buonuscita milionaria, che diventa una rendita non appena messa in una finanziaria, sarebbe meno scandalosa della pensione dei parlamentari?
  5. I vantaggi ai familiari. Non c’e’ grande aziende i cui familiari dei manager non siano a loro volta dipendenti o fornitori. La mia azienda come il cliente, come tutti i concorrenti praticano il “Tell a friend”, una politica che ti da’ un premio se porti un amico in azienda. Tra i benefit dei manager c’e’ anche l’educazione dei figli, l’assicurazione sanitaria per i figli, e l’assicurazione medica per tutta la famiglia. (1) Ancora una volta: pratiche ritenute normali se non meritevoli quando portate avanti dalle aziende sono considerate scandalose quando portate avanti dallo stato.
Ora, che cosa voglio dire? Voglio dire semplicemente che per un qualche motivo si deve essere usata la parola contro la logica. Quando lo stesso identico fatto materiale diventa “The Best Place to Work” se lo fa un privato e “un privilegio scandaloso” se lo fa lo stato, qualcosa e’ andato storto in qualche momento di PROPAGANDA.

 

Lo dico perche’ assumo che quando c’e’ stata una distorsione della logica, deve essere intervenuta una parola, un logo, che ha agito CONTRO la logica stessa. Se la stessa mutanda costa di piu’ se venduta in un negozio di lingerie, e’ perche’ qualche genere di parola e’ stata usata contro la logica, altrimenti dovrebbe costare la stessa cifra.

 

Cosi’, se lo stesso identico atto materiale e’ orribile, scandaloso e  intollerabile se commesso dallo stato mentre e’ bellissimo e “Best Place to Work” se lo fanno le aziende, allora qualcosa ha distorto la percezione comune. Non dico che sia giusto se lo fa lo stato, ma allora perche’ e’ BELLISSIMO se lo fanno le aziende?

 

 Ci sono diverse retoriche che distorcono la logica.
  1.  I creatori di ricchezza. Secondo questa dialettica, il privato puo’ dare benefit mentre lo stato no perche’ essenzialmente il privato produce ricchezza. Il che contiene un piccolossimo errore logico, basato sull’ambiguita’ del linguaggio naturale. In termini logici, sto dicendo che “se tizio e’ privato e se tizio produce ricchezza allora X”, dove X e’ la pratica maledetta. MA voi vedete che “perche’” in logica non e’ piu’ permesso cosi’ come nel linguaggio naturale, ove indica una ulteriore spiegazione. Esso viene sostituito con l’implicazione , dicendo ‘se… allora”. A questo punto, pero’, entriamo nel punto: posso pretendere che FIAT, se non produce piu’ ricchezza in Italia, non dia piu’ alcun benefit ai manager?
 L’economia NON sta andando bene. Le aziende private italiane hanno perso PIU’ valore di quanto lo stato abbia perso rating, e come se non bastasse le aziende completamente private vanno peggio di quelle gestite dallo stato. Se diciamo “le aziende hanno diritto al lusso perche’ creano ricchezza” stiamo fuorviando: dovremmo dire “le aziende hanno diritto al lusso SE creano ricchezza“. Ma in questo caso, dovremmo obbligare oggi le aziende italiane a fare gli STESSI sacrifici che chiediamo allo stato: le nostre aziende NON stanno piu’ creando ricchezza.

 

D’altro canto, le aziende si sono fatte una propaganda cosi’. Quando tutti quelli che chiamiamo “privilegi” se li ha lo stato ce li hanno nelle aziende, l’azienda diventa un Best Place to Work, e viene raffigurata dal MArketing, circa cosi’:
Se io vi dico che si tratti dell’ ufficio di Google di Zurigo alle 11.30 del mattino (lo e’) , non ci troverete nulla da ridire. Che bel posto che e’, per lavorare! Tutti voi vorrebbero che i propri amati figli lavorino in un posto del genere, no? Ma adesso cambio prospettiva, e quell’ufficio lo chiamo “Inail di Pescara alle 11.30 del mattino”. Sapete cosa penserete?

 

Assenteisti! Fannulloni! Ha ragione Brunetta! Tutti licenziati, quei terroni! E poi alle 11.30 del mattino quelle luci non servono! Inquinano pure l’ambiente! Guardali, quei bastardi, come si divertono mentre IO PAGO!

Ora, ragazzi, ditemi pure: perche’ la stessa scena e’ PARADISIACA se e’ la sede di Zurigo di Google, mentre e’ uno SCANDALO se e’ lo stato?  Perche’ lo stato non puo’ essere un “best place to work?”

Entrano in gioco allora alcune illusioni.

  • Se Google se lo puo’ permettere, fa bene.
Vero. Ma allora fa bene anche lo stato, che se lo puo’ permettere. Se qualcuno gli da’ i soldi, allo stato, per quale motivo non dovrebbero trattarsi bene? Voi direte che lo stato vi obbliga a pagare le tasse, ma lo fa anche Google: la pubblicita’ che voi vedete quando fate le ricerche viene pagata da chi vi vende dei prodotti. Vedete quella reclame della Renault a destra? Ecco, quella li e’ costata. E il costo e’ una tassa che incide sul prodotto finale: se lo stato vi mettesse una tassa del 3% sulle automobili che comprate per mantenere la sala da biliardo negli uffici, sarebbe uno scandalo. Se lo fa Google, va bene.
  • Quelli non sono soldi miei, sono soldi di Google, e Google li spreca come vuole perche’ se esagera allora chiude.Lo stato invece non chiude.
Niente di piu’ falso. E’ vero che quei soldi sono di Google, ma come ho detto google si mantiene col marketing, e il marketing e’ una “tassa privata” che grava su TUTTO cio’ che comprate. Quella sala da biliardo la pagate voi come utenti. Certo, magari vi dicono “100 euro piu’ IVA” ma nessuno vi dice “97 euro piu’ 3 di svacco dipendenti google piu’ IVA”, ma il concetto e’ identico.

 

 Inoltre no, non e’ vero che google risenta troppo delle spese: le grandi aziende, i Tier1, risentono del flusso di cassa e delle entrate, ma le spese sono perfettamente allineate. Se esaminiamo il concorrente di Google nel social, Facebook e il concorrente nei motori di ricerca, Microsoft  TROVIAMO ESATTAMENTE LA STESSA SALA DA BILIARDO.

 

Tempo fa lavorai in Irlanda, a Leopardstown. Quando arrivai sul posto , pensai di aver sbagliato azienda: quella che doveva essere una telco sembrava un centro commerciale. Davanti a me c’era un tizio che si stava facendo fare del massaggio Shiatsu, e a fianco la reception. Se la receptionist non avesse avuto un badge, me ne sarei andato. Eppure, le cose stavano cosi’: il primo ed il secondo piano di quell’azienda erano, per intero, dedicati ai dipendenti. C’era una sala per giocare alla playstation, una con dentro delle bizzarre poltrone gonfiabili con i piedi rialzati, allo scopo di rilassarsi (e mostrare a tutti le scarpe) , diversi negozi fruibili solo pagando col badge dei dipendenti , e cosi’ via.

 

In seguito, conoscendo bene l’ambiente delle multinazionali, ho potuto notare che tutte, piu’ o meno, sono cosi’. Potrei fare i nomi di Siemens, Nokia, T-Mobile, O2, e molte altre. E posso farlo perche’ queste aziende non NASCONDONO tutto questo, ma SE NE VANTANO.

 

E se ne vantano perche’ se l’azienda pensa molto al benessere dei dipendenti ALLORA e’ una BUONA azienda, illuminata e amata dal sindacato. Nonche’ vincitrice del “Best Place to Work Award 2011”.

Ancora, c’e’ gente che dice:

  • Ma se queste aziende esagerassero con questi vizi, i prezzi crescerebbero e io andrei dalla concorrenza. Quindi lo fanno perche’ , meritoriamente, riescono a mantenere tutto questo competendo lealmente.
Poveri illusi. Innanzitutto, si tratta di grandi aziende che hanno l’esclusiva del prodotto. Apple esagera REGOLARMENTE coi prezzi, e la gente NON va dalla concorrenza.

 

Ma anche uscendo dal mondo di Apple, prendiamo per esempio le telco: va bene, siccome una telco italiana ha la sala biliardo e lo “swaccotime” allora i prezzi aumentano e voi andate dalla concorrenza. Aha. E il concorrente ha la stessa sala da biliardo e lo stesso swaccotime, col risultato che pagate la stessa tariffa.

 

Quanto al competere, si tratta di enormi aziende che vivono in condizioni di cartello de-facto: tra brevetti , dominio del marketing, dominio dei canali di distribuzione, dimensioni, di fatto quando incontrate queste aziende in negozio NON avete scelta, e la vostra “convenienza” sta attorno al 5% quando siete fortunati. Non di piu’.

Dove voglio parare? In sintesi:

 

  1. Siete vittime di una strana ideologia, propagandata via marketing, secondo la quale i medesimi “sprechi” sono BUONI (Best Place to Work Award 2011) se sono aziendali, e sono CATTIVI se sono statali. Un tempo si tollerava di piu’ lo spreco statale (il re era il re) e di meno quello privato (lavura’, barbun!). Oggi la propaganda si e’ invertita, ed improvvisamente il Re deve vivere come un barbone mentre un piccolo manager del privato gira con l’auto aziendale e la troia in nota spese.
  2. Se accettiamo la tesi che lo stato sia causa di disastri economici per via di tali sprechi, dobbiamo accettare la tesi per cui anche IL PRIVATO sta causando disastri economici per via degli stessi sprechi. Se quindi deve pagare lo stato, deve pagare il privato.
  3. O il dipendente ha diritto al miglior luogo di lavoro possibile, o non ne ha diritto. Non ha senso chiedere che il dipendente pubblico debba timbrare il cartellino e incatenarsi alla scrivania per tutto il tempo, salmodiando il miserere , quando si afferma che sia bellissimo che i giovani dipendenti di Google a Zurigo siano nel posto di lavoro ideale perche’ passano ore a rilassarsi giocando a biliardo. O TUTTI i dipendenti hanno il biliardo, o non ce l’ha nessuno.
  4. O il “creatore di benessere” ha diritto ai benefit, e allora ne ha diritto SEMPRE, oppure mai. Il ministro della Sanita’  mi ha dato, per via del nuovo reparto di ostetricia dell’ospedale maggiore di Bologna,  piu’ benessere di quanto non me ne abbia dato Marchionne. Onestamente, o entrambi hanno due auto aziendali di lusso, o nessuno dei due.

Niente di piu’, niente di meno.

 

Come spiego, socialmente, il successo di questa vulgata? Un tempo, era vietato portare in pubblico un mantello color porpora. Il mantello color porpora era, essenzialmente, riservato ad alcuni nobili. La sua esclusivita’ manteneva chiara ed evidente la superiorita’ del nobile sugli altri: ‘cause I can. Oggi, i signori del “privato” semplicemente vogliono fare la stessa cosa, e si aggregano con la vulgata di chi vuole che solo alcuni nobili del settore privato possano, essenzialmente, avere alcune cose o fare alcune cose in pubblico.

 

Si tratta semplicemente di sancire il proprio potere.

Uriel

 

(1) In Germania c’e’ un regime misto privato-pubblico, a seconda della fascia di reddito.

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