Azione atomica e fine della prima internazionale.

Scritto da: Vuk Zlatan (AFAIK AKA Uriel Fanelli) 3 ottobre 2004

Tutto parte con alcune notizie che si accavallano, mostrando una pazzesca correlazione. La prima e’ molto semplice, tramite un giro di parenti strano ho rimesso le mani su alcune foto della mia infanzia. In alcune ero al mare.

La prima cosa che ho pensato guardandomi bambino e’ stata “merda com’ero rachitico”. Poi ho osservato nelle foto di gruppo che anche i miei compagni di giochi erano tutti “rachitici”.

Riflettendo sulla cosa, la ragione e’ evidente. Sono cresciuto in campagna, e passavo fuori casa tutto il tempo possibile. Siccome non stavo certo seduto, il risultato era un consumo di calorie impressionante. Tra incursioni in bicicletta ai borghi vicini, e giri di ogni genere, corse, arrampicate e altro, se faccio un paragone con il bambino moderno consumavo circa il 700% in piu’, quanto a calorie.

Siccome mangiavo tutto sommato normalmente, ovviamente di grasso ne rimaneva assai poco.

La mia memoria a quel punto ricorda che, avendo il tempo pieno a scuola, non solo mi trovavo con un pasto al giorno scritto da un dietologo, ma durante il giorno non avevo tempo per incursioni al frigorifero o altre situazioni mangerecce disordinate. Non c’erano ancora i videogames e la tv non era tutto sommato cosi’ interessante per un bambino, negli anni 70, quindi di vita sedentaria ne facevo pochina.

Proprio in quegli anni, la pubblicita’ delle merendine inizio’ ad usare lo stravagante aggettivo di “nutriente”. In effetti, se consideriamo che ero comunque nella media, con un simile consumo di calorie poteva avere senso farsi una “fiesta” contenente cioccolato malto , lattosio marmellata e zucchero in percentuali altissime: comunque non ne sarebbe rimasto moltissimo dopo pochi minuti. L’ Ora di ginnastica nella mia infanzia durava una mattina intera, per via del tempo pieno e del fatto che andavamo a farla nella palestra delle vicine scuole medie.

In definitiva, in quel periodo il bambino medio bruciava calorie come una stufa, e le merendine (una al giorno) necessitavano di apporto calorico. Di essere “nutrienti”.

In seguito , i bambini sono diventati sempre piu’ sendentari, ma le merendine e il cibo e’ diventato sempre piu’ nutriente. Ormai una stupida coca cola ha le calorie di un panino: di un vecchio panino , perche’ un panino odierno ha le calorie di un pasto e mezzo degli anni 60.

Un interessante documentario, chiamato “Super Size Me” ha mostrato che una persona qualsiasi, con i canonici tre pasti al giorno consumati da Mc Donald’s , prende fino a 10 kg in un mese. Prendo sul serio questo documentario perche’ so che la multinazionale sicuramente vorra’ vendicarsi e si attacchera’ a qualsiasi cosa: se lo hanno mandato in TV e vogliono evitare cause miliardarie, probabilmente una squadra di notai avra’ assistito in toto l’alimentazione di quel tizio.

E qui viene la seconda notizia interessante: Coca Cola e Mac Donald’s stanno registrando preoccupanti cali di vendite. A nulla sono servite le campagne promozionali fatte per rimediare al problema.

Cosa succede di preciso? Avanzo un’ipotesi.

Supponete di essere un tizio che mangia da mac donald’s per lavoro. Supponete di essere ingrassati. Oggi come oggi il grasso e’ l’appestato , quindi andate da un dietologo/medico. Il quale per prima cosa vi chiede cosa mangiate.

Ovviamente, per prima cosa vi vieta di mangiare nei fast food. Ottenuti i risultati sperati, voi stessi siete l’uomo immagine di una campagna contropubblicitaria di mac donald’s. Cosa succede se diventa risaputo, per via dell’azione milioni di voci distinte , che mangiare da MacDonald’s fa ingrassare troppo?

Puo’ una campagna mediatica invertire un fenomeno che ha migliaia e migliaia di testimonials, del tutto sconnessi e impermeabili dall’accusa di lavorare per la concorrenza?
Voglio dire, se sento una vegana fanatica o un vegetariano fanatico che mi parla di quanto male faccia la carne, posso pensare che il loro sia fanatismo. Se sento mille persone di un centro sociale che manifestano contro mac donald’s penso che la loro sia politica.

Ma se la mia vicina perde 10 chili in un mese perche’ smette di mangiare da mac donald’s , quale accusa di cattiva fede le posso rivolgere? Se poi ha ricevuto l’ordine di farlo dal dietologo, e i risultati ci sono, ha anche l’autorevolezza scientifica dalla sua parte.

Quale pubblicita’ potra’ mai contrastare quelle che dal mio punto di vista sono evidenze prive di cattiva fede?

Accettare pero’ che un’azione del tutto scoordinata sul piano politico possa avere , nella somma, dei risultati politici porta a tutta una serie di considerazioni politiche.

La prima e’ sull’attualita’ dei metodi “stile Prima Internazionale”. Sinora l’azione di combattere le brutture di un sistema era costituita sostanzialmente dai metodi proposti dalla prima internazionale. Conquistare il consenso mediante a propaganda, organizzare il consenso in azione di massa, politicizzare l’azione. Il tutto ovviamente sotto la guida sapiente di una classe politica, quella stessa che prende il potere dopo il cambiamento.

Oggi tutto questo e’ impossibile. Con la societa’ ridotta ad una volgare massa non e’ piu’ possibile ne’ allineare il consenso mediante la propaganda, ne’ tantomeno il singolo moderno imbevuto di individualismo accetta di essere guidato da una “sapiente classe politica”. Non accetta di essere guidato tout court, e questo e’ quanto.

Non c’e’ piu’ spazio ne’ per gli immortali destini della patria, ne’ per i piccoli padri del popolo.

Questo ovviamente sul piano statistico, suppongo sopravviveranno ancora a lungo dei ridicoli canili estremisti, del tutto inefficaci e sempre piu’ connessi con il mondo del piccolo crimine organizzato. In ogni caso, subculture marginali ed emarginate, del tutto inefficaci ed inconcludenti sul piano politico. I centri sociali sono un classico esempio: fondamentalisti, indottrinati, del tutto incapaci di produrre veri cambiamenti sociali, del tutto incapaci di raggiungere i propri obiettivi o anche solo di fare qualche passo nella direzione auspicata.

Tuttavia, sta ottenendo risultati notevoli di cui alla voce Mac Donald’s quella che potrei definire un’azione atomica, intesa come un’azione individuale che il singolo compie come risposta individuale e apodittica. Io ho scelto cosi’, punto.

La vecchia, obsoleta logica rivoluzionaria dice che senza unita’ le masse non possono sollevarsi. La mia impressione odierna e’ che le cose stiano esattamente all’opposto: un movimento compatto ed organizzato contro Mac Donald’s puo’ essere attaccato e disgregato facilmente.

Cause legali, contropropaganda, o semplicemente il fatto che Mac Donald’s puo’ pagare menti migliori e piu’ preparate rispetto ad un centro sociale, che invece raschia il barile. Un Casarin non ha le capacita’ dirigenziali sufficenti per fare il caporale dell’esercito, se guida un centro sociale o un gruppo e’ perche’ il gruppo non ha nulla di meglio come classe dirigente.

Al contrario, una massa polverizzata, atomica, che prende le proprie decisioni sul piano individuale senza formare un corpus che sia possibile assalire in maniera organizzata , senza una logica comune nel senso organizzativo del termine, e’ molto piu’ efficente.

Siamo nelle condizioni per le quali lo sciame di vespe e’ piu’ forte del toro. Ma anche questo e’ un paragone inappropriato: lo sciame di vespeappartiene ad un entita’ sociale molto organizzato, e persegue obiettivi comuni. Qui siamo ad un sistema di attrattori, per il quale il singolo decide autonomamente di attaccare il toro, senza alcun altro obiettivo che piantare il proprio pungiglione a PROPRIO vantaggio.

L’attrattore sembra essere il raggiungimento del proprio benessere. Nel momento in cui l’individuo si vede obeso, va dal medico. Il medico gli consiglia di non mangiare la roba di mac donald’s perche’ e’ fatta con scarti di lavorazione industriale.

Non si tratta di un’azion di per se’ politica ne’ di un’azione di per se’ coordinata: semplicemente una singola azienda produce un problema, e la soluzione allo stesso problema sembra coincidere nella maggior parte dei casi. E questo produce un’azione collettiva sconnessa, che pero’ ha gli stessi risultati di un’azione politica.

Questo produce il superamento definitivo della logica della prima internazionale: non piu’ masse guidate alla ricerca di un nuovo sistema, ma l’individuo alla ricerca della propria felicita’. Il fatto che la felicita’ e i metodi per procacciarla coincidano non e’ nemmeno cosi’ stravagante: la stessa societa’ pubblicizza un corpo perfetto, e contemporaneamente cibi che portano al sovrappeso.

E’ chiaro che se “corpo perfetto” prevalesse, a quel punto “cibo scadente” finira’ per perdere la partita.

Il guaio e’ che “corpo perfetto” con tutte le sue nevrosi e’ comunque un input superiore , perche’ in ogni caso al fattore estetico si somma un indubbio effetto di soddisfazione sociale, nonche’ un riconosciuto valore sul piano della salute: fatta salva la scelta di essere grassi o meno, rimane il fatto che meno sovrappeso sia “piu’ salute”.

Se riusciamo a voler essere piu’ sani evitando l’ossessione, e’ chiaro che comunque “cibo cattivo” e’ un input destinato a soccombere.

In ogni caso, il sunto di quello che voglio dire e’ questo: credo che l’azione politica collettiva come ideata dalla prima internazionale e dal mondo rivoluzionario in genere sia divenuta definitivamente sorpassata. Credo che sia divenuta del tutto inconcludente, superflua e specialmente obsoleta. Credo che ormai sarebbe ora di archiviare “rivoluzionario” allo stesso capitolo di “ghibellino”, “cartaginese” , “azteco”.

Cioe’ alla storia passata, a quei capitoli di storia esauriti dal tempo.

E credo che oggi si viva in un mondo tutto sommato simile ad un fluido turbolento, nel quale l’azione politica organizzata viene sostituita dalla personalissima ricerca della felicita’.

Con il risultato che gli obiettivi sono gli stessi: non inseguivano forse la felicita’ gli utopisti che tentavano di costruire una societa’ migliore nelle rivoluzioni del passato?

Cambiano pero’ i metodi, e specialmente viene a crollare la necessita’ di una classe dominante rivoluzionaria: se ne facciano uan ragione i vari capipopolo o aspiranti tali.

Come diceva Heinlein in fanteria dello spazio: “assegnare alla ricerca della felicita’ il valore di diritto all’interno della costituzione americana fu un esercizio di sterile dialettica. La ricerca della felicita’ non e’ un diritto, ma un fatto. Potete prendere un individuo e rinchiuderlo in una prigione, torturarlo ogni giorno, ma questo non gli impedisce di ricercare la felicita’, al massimo gli impedisce di trovarla. Ma la mera ricerca della felicita’ non puo’ essere impedita, e quindi nemmeno garantita”.

Heinlein in un certo senso era un ingenuo, perche’ esiste in effetti uno strumento che puo’ frenarla: il senso di colpa. Se convinciamo l’individuo che la felicita’ sia qualcosa di sporco o peccaminoso, e che il suo raggiungimento sia tutto sommato un peccato di sporca lussuria, potremmo fare si che l’individuo smetta di cercare la felicita’, riconoscendo come positiva solo una realta’ di sofferenza.

Questo pero’ presume l’esistenza di una societa’, attraverso i cui meccanismi educare l’individuo.
La semplice massa non puo’ essere educata, e quindi nemmeno disaducata.

Non vedo come praticabile neppure l’esercizio del senso di colpa.

“C’e’ grande caos sotto il cielo, le cose non potrebbero andare meglio.”

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