Attenzione, caduta NATO

Attenzione, caduta NATO

Attenzione, caduta NATO

C’e’ una notizia che decisamente NON ha avuto la dovuta rilevanza sui giornali italiani, mentre ne ha avuta molta sui giornali tedeschi. Ovvero il fatto che la Turchia e’ stata estromessa dal programma F-35 dal pentagono, e che Putin ha gia’ promesso loro di vendere il nuovo gioiello russo, a dir loro paragonabile all’ F35.

Per la precisione, la notizia e’ questa:

Il pentagono espelle la Turchia dal programma F-35

https://www.spiegel.de/politik/ausland/usa-werfen-tuerkei-aus-programm-fuer-f-35-kampfjets-a-1277837.html

Cui segue questa:

https://www.heise.de/tp/features/Nach-F-35-Lieferstopp-Strafe-Russen-bieten-Tuerkei-Kampfflugzeuge-an-4474112.html

La Russia offre il Su-57 ai turchi.

Allora, andiamo con calma. Prima di tutto, la decisione, poi il contesto, infine il significato.

La decisione e’ razionale.I turchi hanno comprato il sistema di missili antiaereo s-400 dai russi, e gli USA hanno perso la commessa. Qualcuno dice che vogliano mettere pressione agli USA e convincerli a vendere loro i Patriot, ma come strategia non funziona. Ormai gli S-400 stanno venendo consegnati, e i turchi non possono piu’ cambiare idea. Ma il problema non e’ la perdita economica: il problema e’ di Know How.

Qualsiasi esercito per prima cosa fa esercitazioni. Nelle esercitazioni l’esercito mette in campo il sistema A (diciamo F-35) e poi gli oppone il sistema B (diciamo S-400). Lo scopo e’ di appurare che il sistema A sia efficace contro il sistema B (entro determinate finestre) , e viceversa. Alla fine dell’integrazione, cioe’, si presume che

  • Un numero sufficiente di F35 sia capace di operare nonostante gli S-400.
  • Un numero sufficiente fi F35 siano abbattuti dagli S-400

Ovviamente, se questo non succede le armi vanno modificate. Ma mentre e’ assai improbabile che i turchi abbiano mai la possibilita’ di operare modifiche sull’ F35 (solo l’italia ha una catena di produzione ove e’ possibile farlo) , e’ assai verosimile che possano operare migliorie ai radar e ai sistemi di guida dell’ S-400, fino a farne una minaccia letale per gli F35. Siccome le modifiche ad un sistema come S-400 sono possibili solo con il supporto di tecnici russi, il risultato piu’ plausibile e’ che i russi imparerebbero a migliorare gli S-400 sino a renderli letali per gli F-35.

Gli americani hanno quindi preferito girare il coltello dall’altro lato. Siccome la Turchia, per via di anni ed anni di alleanza nato e’ impestata di spie della CIA, preferiscono che i turchi perfezionino S-400 allenandosi contro i nuovi Jet russi, in modo da sperare di carpire qualche trucco osservando i turchi. Quindi gli americani sono disposti a tollerare che la Russia venda i suoi aerei di ultima generazione ai turchi.

Quindi, la decisione del pentagono e’ razionale nel breve termine. Nel lungo termine no, perche’ Putin chiedera’ garanzie per vendere i Jet, ma lo vedremo dopo. Diciamo che nel breve termine la decisione e’ razionale ma ingenua.

Andiamo al contesto.

Se la decisione e’ razionale, allora e’ prevedibile conoscendo le forze in gioco. Quindi i turchi sapevano che gli USA li avrebbero estromessi dal programma F-35. Siccome per vendere gli aerei di ultima generazione Putin chiedera’ garanzie, bisogna chiedersi quali garanzie chiedera’.

E’ assai prevedibile che Putin sappia chela Turchia e’ infestata da spie della CIA , specialmente dentro le forze armate turche, sinora alleate americane. E quindi vendere ai turchi i jet di ultima generazione e’ davvero difficile: occorre un’azione di pulizia delle forze armate turche che e’ incompatibile con la presenza della turchia nella NATO.

Ma anche se la Turchia uscisse dalla NATO, le sue istituzioni rimarrebbero infestate dalla CIA per anni. Per rimuovere il problema, occorrerebbe una crisi tale da compromettere i rapporti. Cosi’ tanto da rendere quasi impossibili le comunicazioni delle spie americane verso casa, o cosi’ tanto da consentire una presenza massiccia dell’ FSB, che si occuperebbe quindi di ripulire la Turchia dalla presenza CIA (per quanto possibile)

Insomma, questa politica turca prelude ad una grossa crisi tra Turchia e NATO. Siamo ad 1-2 anni (al massimo) dall’ uscita della Turchia dalla NATO.

Puo’ la NATO sopravvivere all’uscita dei turchi? Uhm… poco, male e malconcia. Non voglio dire che la Turchia sia il pilastro centrale della NATO, ma ormai con una Germania recalcitrante e semiostile alla presenza NATO, perdere di botto il Mar Nero , il Medio Oriente e parte del Caucaso diventa un problema serio. Sicuramente si ottiene una NATO azzoppata e poco efficace.

D’altro canto, la Von der Leyen e’ presidente della commissione EU. Stiamo parlando del ministro della difesa che ha collegato alla difesa tedesca i sistemi di difesa di tutte le nazioni confinanti, Visegrad o non Visegrad, con la sola esclusione (a quanto si sa) dei francesi. In pratica, il germe della difesa europea. Il messaggio sembra chiaro.

In termini di previsioni, tutto sembra parlare di un collasso della NATO in Europa, sostituita da qualcosa di molto diverso e di europeo.

Esiste anche un altro scenario, ma porta allo stesso posto. La Turchia, insieme ad aziende francesi e tedesche, (EuroJet e BAE in prima fila) sta sviluppando un aereo (il https://en.wikipedia.org/wiki/TAI_TF-X) che dovrebbe essere pronto per il 2028. Ogni verosimilarita’ con il progetto FCAS e con il progetto Tempest non sono casuali. Il problema e’ che l’aereo turco andra’ in produzione prima, visto che il primo dimostratore FCAS e’ previsto per il 2025 e la messa in produzione piu’ di dieci anni dopo. In tal caso, la Turchia dovra’ cercare compratori, per cui l’altra alternativa (ma meno probabile) e’ che i turchi sperino di avere l’Europa come compratore dei suoi jet, o almeno di diventare un partner industriale delle aziende europee coinvolte in FCAS. Stanno anche firmando un memorandum con Saab per il successore del Gripen.

Ma tutto questo funziona solo in seguito alla scomparsa di F-35 dallo scenario europeo, per cui siamo ancora allo stesso punto di prima: in ogni caso, tutto parla di un collasso della NATO in Europa, sostituita – per forza di cose – da qualche altra organizzazione difensiva (oppure da rapporti con la Russia che non richiedano tale organizzazione).

Se fossi in voi, quindi, non conterei tanto sulla NATO nel futuro immediato. Non c’e’ niente che parli di avere ancora piu’ NATO, di una continuazione o di una fiducia. Tutto quello che si nota e’ che gli svedesi vogliono svilupparsi in casa un caccia di quinta/sesta generazione come fecero con il Gripen, tentano di cooperare sia col programma Tempest che con TAI TF-X, e che il programma FCAS, pur in ritardo, sta venendo sviluppato e gli F-35 che i generali tedeschi reclamavano e’ stato scartato ( https://www.handelsblatt.com/politik/deutschland/aus-fuer-lockheed-martin-bundeswehr-entscheidet-sich-gegen-us-tarnkappenbomber-f-35/23936388.html?ticket=ST-5642970-bIAC5FI1ED0WEeSacISj-ap4 ) con una soluzione intermedia in attesa del FCAS.

In pratica, nessuno scommette piu’ nella NATO, e i turchi stanno tentando di azzopparla facendosi buttare fuori.

Ma come mai la NATO non piace piu’?

La risposta e’ semplice: e’ un trattato. E Trump ha chiarito che gli americani i trattati li usano come carta igienica. Nessuno vuole credere in un trattato che il presidente strappera’ in diretta TV con fare autocompiaciuto, pieno di quello che in Germania si chiama “Ecoscheiße” . Una volta chiarito che il presidente USA se ne impippa dei trattati , tanto “ne esce quando vuole”, il problema non e’ piu’ “se il prossimo presidente sara’ migliore”: NATO ha senso soltanto in ottica di lungo termine, e non e’ possibile investire in una cosa del genere se si teme che il prossimo presidente sia un altro Trump, che si mette a stracciare trattati in diretta TV.

In pratica, oggi come oggi nessuno perde tempo a negoziare con Washington, a meno che (come capita per i cinesi) non sia costretto. Ma, come dimostra l’ aumento di vendite di Huawei ( https://www.scmp.com/tech/big-tech/article/3018309/huawei-increased-first-half-revenue-despite-us-trade-ban-chairman ) si tratta di una strategia di breve termine, che forza l’avversario al tavolo delle trattative una volta e poi non funziona piu’ quando si mostra inefficace, come e’ stato.

Insomma, ai trattati con gli USA non crede piu’ nessuno, e tutti si stanno sforzando di uscirne, a modo proprio.

I turchi sono solo quelli che lo fanno per primi.

Per la NATO, e’ l’inizio della fine.

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