Ask.fm

E’ dagli anni ’90 che le persone, sapendo che io “lavoro con Internet”, mi fanno sempre la stessa domanda. Ovvero, se e’ sicuro che un minore se ne vada su internet. Ho anche fatto, su richiesta di una Onlus, una specie di conferenza su questo. Oggi una povera ragazza si uccide per venire denigrata su Ask.fm , e allora la gente mi chiede cosa io ne pensi. C’e’ Satana dietro Ask.fm? E’ un tritacarne di bambini per nostalgici del periodo sovietico? Geova e’ “adirato” con Ask.fm, come direbbero gli scassapalle della domenica mattina?

Presupposto che Ask.fm e’ una delle tante aree di Internet che consentono l’anonimato, vorrei ripercorrere l’evoluzione delle mie risposte a questa domanda per fare un pochino meglio il punto:

attorno al 1997, quando milioni di genitori speravano di avere un’altra TV davanti alla quale lasciare i minori, la mia risposta era “beh, e’ come lasciare tuo figlio da solo di notte, in una citta’ di 400 milioni di abitanti, ove il 90% non parla la tua lingua”.

Questa risposta ovviamente terrificava i genitori, che pero’ trovavano comodo avere qualcosa che tenesse occupati i pargoli, e passavano al contrattacco subito dicendo “beh, ma dietro al computer, dentro la loro cameretta, cosa potra’ mai succedere?”.

Era il mito del “virtuale”, ovvero la credenza che, in fondo, quanto accaduto su internet non fosse poi capace di interagire DAVVERO con la realta’. Quindi la discussione proseguiva cosi’:

  • Ma e’ davvero cosi’ pericoloso lasciare i figli da soli al computer, collegati ad internet?
  • “beh, e’ come lasciare tuo figlio da solo di notte, in una citta’ di 400 milioni di abitanti, ove il 90% non parla la tua lingua”.
  • beh, ma dietro al computer, dentro la loro cameretta, cosa potra’ mai succedere?”.
  • Possono essere esposti a molta pornografia, per dire.
  • Ma quella alla loro eta’ la vedono gia’ ovunque.
  • E poi, potrebbero conoscere gente pessima in chat, per dire. (allora esistevano solo le chat)
  • Beh, ma finche’ non li vedono di persona, non puo’ succedere nulla, vero?
  • Non esattamente. Si tratta di gente che puo’ davvero influenzare gli altri, e fargli fare delle scemenze.
  • Ma poi le scemenze le fa nella vita VERA, giusto?

il discorso finiva sempre cosi’. Era impossibile andare oltre, perche’ i genitori credevano che internet non potesse “uscire dallo schermo” , a meno di non convincere i pargoli a fare una scemenza tipo “scappare col maniaco”, o “incontrare un maniaco”, cosa per la quale bastava controllare dove andasse il pargolo o la pargola. Siccome questi genitori si proponevano di usare Internet come un altro schermo di fronte al quale lasciare i pargolo, ovvero per evitare che uscisse di casa (essendo l’ambiente esterno pericoloso) , la prospettiva che qualcuno convincesse il giuovine ad uscire di casa per mettersi in pericolo li preoccupava poco.

Del resto, ai tempi quasi nessuno aveva telecamere e macchine digitali, e per avere una foto in digitale o usavate uno scanner o andavate dal fotografo.

In seguito, quando le chat non furono piu’ “IRC” ma esistevano grandi quantita’ di Instant Messaging a spasso per il mondo, e quando divennero molto piu’ interattive, il discorso cambio’. Ma occorre soffermarsi bene su questo fatto: internet non parla di un mondo “virtuale”.

Sinche’ non si capisce questo, non si capisce in che modo gestirla.

Non c’e’ niente di virtuale in Internet. O meglio, Internet e’ virtuale solo in t0, solo mentre e’ vuota.

Mentre e’ vuota, senza utenti, possiamo considerarla “puramente virtuale”. Certo, esistono tonnellate di ferro , silicio e rame da qualche parte, ma ciononostante, quel che c’e’ dentro non puo’ nuocere. I siti, i middleware, tutto quanto, non possono fare nulla sinche’ non si accede.

Poi la gente inizia ad accedere. Allora, chi accede? Accede gente che esiste NEL MONDO REALE.

Quindi, adesso su internet c’e’ un altro ente, ed e’ maledettamente reale. Non e’ piu’ virtuale. Sarebbe virtuale se internet generasse persone. Ma adesso c’e’ un altro attore, che non e’ per nulla “VIRTUALE”.

Adesso avrete una grossa difficolta’ ad afferrare questo concetto, per una ragione.

Vi rimangono, cioe’ due convinzioni sbagliate:

  1. Che internet attenui la pericolosita’ della persona dall’altra parte perche’, secondo voi, essa e’ “lontana”, e’ separata dal cavo , cioe’ dal media, e quindi non puo’ raggiungere materialmente il pargolo.
  2. Che la persona in questione non possa coinvolgere emotivamente il pargolo/a dal momento che e’ “uno sconosciuto incontrato in rete”, l’equivalente del maniaco delle figurine davanti alla scuola.

la prima convinzione e’ difficile da sradicare, sino a quando non la riscriviamo in altri termini:

“secondo voi, quindi, internet e’ un dispositivo di sicurezza , che agisce come elemento di separazione, tra i vostri figli e le persone pericolose”

perche’ se credete che la persona che sta dall’altra parte sia innocua per il pargolo dal momento che “in mezzo c’e’ internet” e che “il contatto e’ solo virtuale”, state dicendo proprio questo: che Internet sia un dispositivo di sicurezza che permette ai bambini di contattare sconosciuti senza pericolo, dal momento che agisce da elemento di separazione, cioe’ da proxy. Per voi, quindi, il monitor nella stanza del pargolo/a sarebbe un frontend, e la controparte umana, sebbene reale, e’ in una bella DMZ , da qualche parte nel mondo.

La seconda convinzione e’ venuta meno quando tutti i pargoli/e sono stati connessi ad internet, ed e’ ancora piu’ incredibile. La vostra paura nel lasciare il pargolo/a per strada e’ che UNO SCONOSCIUTO gli/le faccia del male. Quindi, voi considerate che i contatti coi compagni di classe , che non sono sconosciuti, siano piu’ o meno innocui.

Per qualche motivo stravagante siete convinti che il pericolo da Internet venga da misteriosi “sconosciuti” che approcciano i ragazzi per loschi motivi, e non certo da conosciutissime persone (compagni di classe, amici ) che invece sarebbero contatti “sicuri”.

E’ razionale questa opinione?

beh, scriviamola cosi’:

 “sono assolutamente certo che mio figlio/a non frequenti , nella vita reale, persone pericolose: se c’e’ pericolo, esso arriva per forza da sconosciuti”.

Uhm. Non suona benissimo, scritta cosi’. Ed esprime chiaramente quale sia l’errore educativo di fondo, che porta Ask.fm a diventare cosi’ pericoloso.

Leggo che a portare al suicidio la ragazza padovana era gente che la insultava conoscendola sin troppo bene: gli insulti erano rivolti al suo aspetto fisico, al suo comportamento quotidiano a scuola ed in comitiva.

Questa ragazza, cioe’, nella vita REALE , conosceva dei maestosi, titanici pezzi di merda. E’ assai difficile dire se essi sarebbero stati capaci di portarla alla disperazione ANCHE nel caso in cui non avessero avuto Ask.fm. Ma e’ assolutamente chiaro che VOLEVANO colpirla.

La ragazza, quindi, conosceva ECCOME, nella vita REALE, degli elementi PERICOLOSI per lei.

E’ possibile pensare che in una buona scuola la ragazza sarebbe stata protetta da questi elementi da professori ed altri adulti.

Ma non e’ possibile pensare che questo succeda su Ask.fm.

Il fatto che Ask.fm non agisca come meccanismo di protezione per gli adolescenti , tuttavia, non e’ una pecca di Ask.fm. Esso non e’ stato progettato per questo: Ask.fm  non si propone di essere un dispositivo di sicurezza che protegge una ragazza dai suoi “amici” malvagi e   bastardi. 

Questo dovete farlo VOI.

Possiamo a questo punto riassumere la cosa in questo modo:

  1. Ne’ internet ne’ Ask.fm, o qualsiasi altro sito, sono meccanismi di sicurezza capaci di proteggere qualcuno da un malintenzionato. Non sono disegnati per questo (a meno che vostra figlia non abbia problemi con l’ Unione Sovietica) , e specialmente non si propongono di farlo. Di conseguenza, semplicemente NON possono fermare pericoli che arrivano DAL MONDO REALE.
  2. Su internet ci sono LE STESSE persone che ci sono fuori. E si comportano esattamente ALLO STESSO MODO. Se vostro figlio e’ circondato da malvagi bastardi, riceve gli stessi insulti su Ask.fm e durante il giorno. Tenere lontani i malvagi bastardi  e’ affar vostro, perche’ eliminare Ask.fm non li fara’ scomparire. Chi insultava quella ragazza non si limitava ad Ask.fm. Era un intero branco, quindi esisteva anche fuori.

Allora , adesso rispondo direttamente alla domanda:

sulla internet di oggi i vostri figli corrono GLI STESSI pericoli che corrono FUORI. Quelli che corrono fuori li ignorate, dando la colpa alla scuola, alla societa’, al governo. Di quelli che corre su internet state imparando a dare la colpa ai siti web e all’anonimato.

Degli insulti che la ragazza subiva su Ask.fm rimane traccia nel database di ask.fm. Degli altri non rimane traccia,  ed questa e’ l’ UNICA differenza tra cio’ che succedeva a quella povera ragazza su Ask.fm e nella vita reale.

Ma i bastardi che hanno portato al suicidio una ragazza gia’ depressa accanendosi su di lei , non sono mai stati isolati, emarginati, puniti in tempo, e non lo saranno neanche fuori tempo.

Forse, pero’, riuscirete a far bloccare Ask.fm dal governo.

Aha.

E cosi’, alla prossima che si suicida, parlerete di “malessere adolescenziale”. Lo avete fatto per anni. Vi siete nascosti dietro questa etichetta per anni. Avete fatto finta che i suicidi fossero “misteriosi”, che nessuno sapesse davvero il perche’, se non qualche psicologo di fama mondiale.

Avete nascosto il bullismo sotto forma di “malessere adolescenziale”. Avete VOLUTO fingere che non ci fosse bullismo, che non ci fossero bande di bastardi minorenni attorno ai vostri figli. Vi siete VOLUTI illudere che i vostri figli fossero pecore tra le pecore e non pecore tra i lupi. Avevate cosi’ paura di separare lupi e pecore che , di giudicare male dei ragazzi e di isolarli , che avete preferito raccontarvi la storia dei ragazzini belli e puliti, e se qualche ragazzo si suicidava, era il “malessere adolescenziale”.

Nessuno poteva accusarvi, si sa: il “malessere adolescenziale” e’ misterioso, nessuno sa bloccarlo.
Adesso internet , che registra quanto accade, vi mostra la verita’:

I vostri figli non si suicidano per “malesseri adolescenziali”, come avete VOLUTO credere sino a ieri, quando nessuno registrava l’accaduto. Si suicidano perche’ sono circondati da BRANCHI di bastardi violenti, malvagi e crudeli, che li vessano , li picchiano, li perseguitano, sino a portarli al suicidio. Il “malessere adolescenziale” non c’entra un cazzo: il problema sono questi piccoli malvagi bastardi.

e oggi tutto questo e’ tracciato su Facebook, su Ask.fm, mentre prima non era tracciato.

e per questi si, per limitare queste giovani carogne,  potevate farci qualcosa. Che non e’ stato fatto.

Meglio allora pensare al “malessere adolescenziale”, e se non vogliamo vedere che l’hanno ammazzata I SUOI “AMICI”, chiudiamo Ask.fm. Cosi’ potrete parlare di nuovo di “malessere adolescenziale” al prossimo suicidio, e alzare le spalle, perche’ contro questa misteriosa sindrome, che ci potete fare?

Internet e’ il capro espiatorio perche’ registra e conserva le prove della mostruosita’ ambientale che sono le scuole italiane. 

Ragazzi vessati dai compagni sino al suicidio. Picchiati dai compagni. Torturati. Perseguitati. Razzismo. Omofobia.

Senza Ask.fm, Facebook ed altri non potreste vedere , non sareste COSTRETTI a vedere, che diavolo di inferno sia la vita di un adolescente, e che diavolo di ambiente insalubre e pericoloso sia oggi la “scuola”.

quindi, chiudete pure Ask.fm. Cosi’ non vedrete gli insulti, e potrete illudervi che gli stessi elementi nella vita quotidiana siano dei gentleman. E al prossimo suicidio , dite pure che e’ “malessere adolescenziale”.

Poi, pero’, ricordate che quella vocina che sentite dentro la vostra testa, che non vi lascia dormire sereni,  non e’ la nuova suoneria del cellulare.

E’ la vostra coscienza.

Uriel

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