Antinormalita’.

La discussione sul debito greco mi fa venire in mente il modo con cui l’anormalita’ ripetuta si affaccia alla coscienza, viene sepolta, e poi riemerge come senso di colpa, sotto forma di rabbia. Lo dico perche’ mi arrivano, sia a riguardo dell’Italia che della Grecia, delle affermazioni deliranti riguardo alle cause della crisi.

Innanzitutto, occorre chiarire una cosa: se una persona costruisce una casa fragile, e con un acquazzone essa crolla, la causa e’ sicuramente l’acquazzone. Ma la colpa e’ di chi ha costruito male. La causa e la colpa NON coincidono sempre.

E’ chiaro che la crisi ha avuto inizio nel momento in cui alcuni speculatori americani e inglesi hanno attaccato il debito sovrano dei PIIGS.  Scelta peraltro miope, viste le perdite che hanno assommato.

Questo pero’ non giustifica -ogni cosa-, nel senso che in ogni caso chi vi ha attaccato ha approfittato di una vostra stupidita’. Cosi’, la causa di un disastro non sempre coincide con la colpa del disastro.

Cosi’ e’ vero che la causa del collasso dei debiti pubblici e’ un attacco (peraltro ormai terminato da mesi) ai debiti sovrani. Ma la colpa di quel collasso NON e’ degli speculatori: essi sono la causa, ma non la colpa.

Supponiamo di essere una di quelle famiglie che vivono con 1000 euro al mese. E supponiamo di andare in banca e chiedere un mutuo da 120.000 euro per comprare una casa. Supponiamo di poter falsificare l’atto di acquisto, e di poter quindi far credere che investiremo quei soldi in un immobile.

Avremo quindi da vivere per circa 120 mesi, cioe’ dieci anni. Adesso supponiamo che nasca un bambino, diciamo al secondo anno. Quando i soldi finiranno e ci sara’ da pagare il debito, il bambino si trovera’ abbastanza frastornato: le cose sono SEMPRE funzionate bene! Abbiamo sempre avuto quei 1000 euro ogni mese, e tutto filava liscio. Perche’ mai adesso devono cambiare le cose?

Ovviamente le ragioni sono due: i soldi sono finiti (c’e’ un credit crunch in corso) e la banca si accorge che non possedete una casa mentre avete detto di averla comprata. A questo punto, pero’, il bambino non demorde: dal SUO punto di vista, le cose sono sempre andate cosi’. Per tutta la vita, anche se breve, lui ha visto le cose andare “bene”. 1000 euro al mese non sono tanti, ma ci si viveva. Perche’ adesso le cose sono cambiate?

Il punto, cioe’, e’ che ci si abitua.

Ricevo email che mi dicono che in fondo la grecia andava “bene”, sino a quando non sono arrivati gli speculatori. E che sino a quando la Germania malvagia non ha preteso che i greci facessero sacrifici, allora i greci stavano bene. E lo stesso dicasi dell’ Italia: oh, l’ Italia sta bene, se siamo nei casini e’ per via del malvagio straniero che ci assale.

Il che, se cerchiamo la causa, e’ vero. Ma la causa non coincide con la colpa: se una persona costruisce una casa fragile, e con un acquazzone essa crolla, la causa e’ sicuramente l’acquazzona. Ma la colpa e’ di chi ha costruito male.

Cosi’ c’e’ una domanda che dovreste farvi: se io costruisco una casa fragile, puo’ andare diversamente? Puo’ succedere che non crolli? Certo, l’acquazzone e’ la colpa. Se non fosse venuto, la casa non sarebbe crollata. Il che e’ falso: semplicemente, sarebbe crollata con un ALTRO acquazzone. O con un terremoto. O per il passaggio di un camion.

Chi dorme dentro la casa non si rende conto di questo: se la casa sta in piedi oggi, perche’ non dovrebbe stare in piedi anche domani? E se oggi stava in piedi, evidentemente la colpa e’ di qualcosa che e’ arrivato domani.

Ma le cose non stanno esattamente cosi’ . A furia di dormire in una casa pericolante ci si puo’ anche abituare, sino a considerarla stabile. E quando arriva qualcosa che fa tremare le pareti, sicuramente ci incazzeremo con il camion che passa, dicendo che rischia di far crollare la nostra casa. Ma le cose non stanno cosi’: la colpa e’ semplicemente del fatto che la casa e’ costruita male. No way.

Cosi’ se ci chiediamo “ma le cose potevano andare diversamente”, la risposta e’ si: anziche’ crollare per un acquazzone, la casa poteva crollare per un camion di passaggio, per un lieve terremoto, o semplicemente per un ALTRO acquazzone, qualche giorno dopo.

Adesso torniamo ad Italia e grecia. Non so quanti greci ci siano in ascolto, cosi’ mi rivolgo agli italiani. Sapete bene quali siano i problemi del paese. Sapete bene come funzioni la macchina statale. Sapete come come sono gli imprenditori. Sapete bene quanto alto sia il debito e quanto sia inetto il governo.

Pensate davvero di poter andare avanti cosi’?

Allora arriva il bambino di prima e dice “ehi, ma e’ andata avanti sinora, perche’ non puo’ continuare?“. E la risposta e’ che i debiti hanno questa sfiga: non possono crescere per sempre.

Il meccanismo  che porta al disastro nell’essere umano e’ cosi’: si fa qualcosa di male, ma vantaggioso. Sulle prime la coscienza dice “no! non farlo! e’ un disastro!”. Ma nel caso di grandi sistemi, il disastro ci mette un pochino ad arrivare. Cosi’, il secondo giorno rifacciamo questa cosa. E la coscienza “no! non farlo! e’ un disastro!” E la risposta e’ “dicevi cosi’ anche ieri, ma non e’ accaduto nulla”.

La verita’e’ che il 100% degli italiani sa che almeno una parte del proprio quotidiano e’ sbagliata. Tutti, e ripeto tutti, in Italia sono coscienti che non sta andando per nulla bene. Niente sta andando bene. Niente sta andando per il verso giusto. Niente va come dovrebbe.

La coscienza grida , a tutti, “cosi’ andiamo al disastro”. Ma subito dopo, la risposta e’ “ma no, e’ sempre andata cosi’ e andra’ sempre cosi’”. Ma da qualche parte, rimane una vocina che dice: “ehi, state andando al disastro”.

Sinora, la vocina “ehi, state andando al disastro” era sommersa di risate, prese in giro, inviti a crescere ed a guardare la realta’, insomma l’italiano ha messo la vocina in un armadio, dato due giri di chiave, e poi messo l’armadio in cantina. Non la si sentiva quasi piu’.

Poi arriva la Grecia. La vocina improvvisamente sfonda l’armadio e grida cosi’ forte che la sentite sin dalla cantina: “avete visto? Cosi’ facendo arriva un disastro!”.  E adesso il disastro e’ li’ davanti a voi.

Bisogna gridare indietro qualcosa, bisogna zittire la vocina!

E cosi’ le si grida: “no, non e’ per colpa dei greci. Non e’ per colpa della corruzione, non e’ per colpa delle ruberie di soldi pubblici, non e’ per colpa del sistema fiscale assurdo, non e’ per colpa della scarsissima tendenza all’innovazione o dei monopoli pubblici. Questo lo dici tu, coscienza di merda. La vera colpa e’ della malvagia Germania, e di tutti quei malvagi banchieri che hanno deciso di non prestare piu’ soldi ai greci! Potevamo andare avanti per sempre, potevamo andare avanti come sempre, se non fossero arrivati loro!“.

Questo e’ quello che stanno dicendo i greci, e questo e’ quello che si ripete in Italia quando affiora una vocina dalla cantina, e dice “non puo’ andare avanti cosi’ per sempre”.

Per quanto riguarda questo blog, ho sbagliato a scrivere certe cose. E’ vero che il default controllato sarebbe la soluzione giusta, ma il messaggio e’ stato completamente destrutturato: il default controllato e’ la soluzione migliore per l’ Italia, ma NON PERCHE’ SI CONTINUI A QUESTO MODO.

E’ vero: dopo il default l’Argentina sta crescendo all’ 8-9% annuo. Ma c’e’ una piccola cosa che non vedete, o non volete vedere:

con il Default, l’Argentina E’ CAMBIATA.

Sicuramente non e’ diventata perfetta, ma il cambiamento non e’ stato indolore. Moltissimi di quelli che hanno lucrato sulla situazione precedente, oggi sono poveri o sono fuggiti. I meccanismi deliranti di debito pubblico, di gestione dello stato e per molti versi della politica sono stati modificati. La stessa economia ha subito diverse riforme, e non parliamo di acqua fresca tipo liberalizzare i taxi. Stiamo parlando di nazionalizzazioni, e non le nazionalizzazioni all’italiana: quelle che funzionano. E stiamo parlando di un gigantesco cambiamento culturale, noto come Kirchnerismo. Non e’ un paradiso, ma e’ stata una brusca sterzata rispetto alla rotta precedente.

Quindi   , se e’ vero che il default incontrollato e’ stato l’inizio , e’ anche vero che no, neanche in quel caso le cose potevano continuare come prima. L’argentina non ha fallito per continuare come prima. Ha fallito per poi cambiare strada.

Qui arriva il punto: anche se l’ Italia ristrutturasseil debito del 40-50%, non potrebbe piu’ continuare come prima. Chi si illude che le cose possano andarGLI cosi’ anche dopo una simile operazione sbaglia di grosso. Invece, mi rendo conto che ogni volta che ho parlato di default controllato del debito, ovvero di ristrutturazione, qualcuno ha pensato che io intendessi un processo per il quale l’ Italia sopravvive uguale a se’ stessa, per poi continuare come prima, senza cambiare nulla, e addio creditori.

No, non avete capito una cippa. La ristrutturazione puo’ servire a non trascinarsi in eterno gli errori del passato, ma contemporaneamente questo significa SMETTERE DI FARLI.

Cosi’, la voce della vostra coscienza, quella che avete chiuso in un armadio e seppellito in cantina, ha proprio ragione. Se si continua cosi’, quello e’ il destino.

Oh, certo, voi pensate che sia dovuto all’euro. Se l’Italia non fosse entrata nell’euro, dite voi, allora non saremmo a questo punto. Ma e’ falso. L’Italia era gia’ a questo punto, solo che ad un certo punto Prodi ha detto “ehi, se entriamo nell’ Euro possiamo continuare cosi’ ancora per un pochino, garantisce l’ Europa”.

E a quei tempi, che cosa ha fatto l’ italiano? Ha aperto la porta della cantina e ha gridato alla sua coscienza “ehi, hai sentito? Adesso entriamo in europa! Smettila di berciare, possiamo continuare ancora cosi’! Rompipalle! Portasfiga!“.

I greci avevano ragione: l’ Europa poteva, a quanto pare, salvarli dal default. E a quanto e’ emerso ieri, stanno arrivando 130 miliardi -regalati- perche’ si eviti. Ma  quello che nessuno si era chiesto era  A QUALE PREZZO l’europa avrebbe fermato il collasso.

La gente dice che sotto la Germania i greci staranno male perche’ i tedeschi disprezzano i greci. Oh, certo. La stessa gente poi prega che arrivino i cinesi. I quali, come e’ noto, sono esterofili e rispettano un sacco chiunque non sia cinese. Specialmente gli occidentali. Che minchiate ridicole.

Cosi’, a quanto pare la Germania ha salvato i greci, semplicemente pretendendo che la smettano con le stesse pratiche che hanno portato al disastro. E sia chiaro, non sono pratiche molto diverse da quelle seguite in Italia.

La coscienza di molti grida da anni: in fondo lo sapete. In fondo sapete bene che , per rimettere a posto il paese occorre rinunciare a meta’ dello stipendio per anni. Ve lo aveva detto la vostra coscienza. Sapevate bene , e lo sapete bene che e’ solo questione di tempo. Se non e’ QUESTA tempesta, sara’ la prossima tempesta. Il problema e’ QUALE tempesta.

Il debito italiano va ridotto di almeno il 40%. Si puo’ fare con una ristrutturazione: allungare i tempi su quantita’ minori, con interesse leggermente superiore. E’ assai probabile che i creditori accettino, se i numeri tornino.

Ma il 40% non e’ nulla, se l’ Italia non si dota di un fisco efficiente, se continua a tenere in piedi porcherie come la CIG (1) , se non si iniziano a rispettare le regole, il 40% sparisce in pochissimi anni. Ma creando un fisco efficiente, togliendo la CIG, e tutto quanto, l’effetto e’quello greco. Senza sostegno dello stato , cioe’ senza cassa integrazione, fallirebbero aziende per circa 800.000 nuovi disoccupati.  Il che e’ un bene perche’ ci sono troppe aziende mantenute dallo stato. Ma sono sempre 800.000 nuovi disoccupati.

Riportare sui binari giusti un paese che vive come l’ Italia, o come la Grecia, e’ doloroso. Lo vedete bene in Grecia.  Non si puo’ fare senza impattare sulla popolazione, perche’ la popolazione gode, indirettamente, di questo andazzo.

Vi sarete chiesti come mai tagliando le spese pubbliche il reddito dei greci si dimezzi? E’ semplice: prima era pagato dallo stato. Lo stato spendeva, i cittadini compravano sostenendo il commercio, le aziende vincevano appalti, e cosi’ via. Tagliate le uscite dello stato, si sono tagliati i viveri ai cittadini.

Avrete notato che quando Bossi parlava di portare al nord i ministeri il sindaco di Roma si arrabbiava . Sapete perche’? Perche’ tra superstipendi, dipendenti, funzionari, appalti, uffici, appaltini ed appaltucci, quello e’ un blocco significativo del reddito dei romani. Se domani lo stato facesse una cura dimagrante, i romani diventerebbero piu’ poveri.

Ma questo non vale solo per Roma. Ogni volta che lo stato ha tagliato il bilancio degli enti pubblici, i cittadini sono diventati piu’ poveri. Stipendi che non crescono, precari lasciati a casa, meno appalti, meno servizi sociali e quindi piu’ spese delle famiglie.

Quindi, no. Sebbene il default controllato (si puo’ tagliare il 40% di sicuro, oltre bisogna valutare i danni ai possessori nazionali) sia un’opzione, non e’ un ‘opzione l’andazzo attuale. La forza lavoro italiana sta invecchiando per sostenere INPS, mentre i giovani stanno venendo tenuti fuori dal sistema produttivo. Le donne vengono lentamente espulse dal sistema produttivo, in tutti i modi possibili. Migliaia di imprese occupano il mercato, competendo grazie alla cassa integrazione, a danno di quelle che vorrebbero crescere. Altre migliaia non dovrebbero sopravvivere ma vivono di amicizie e di subappalti. Questo sistema economico portera’, prima o poi, ad un effetto greco.

Solo che , per via della mole, non ci sara’ una Germania a prestare soldi. E sapete una cosa?

Che le stesse persone che oggi accusano la Germania di umiliare la Grecia (quando in realta’ si tirano fuori 130 miliardi da regalare ai greci) , accuseranno i tedeschi di non fare lo stesso con l’ Italia, non appena si scoprira’ che non solo QUESTA speculazione puo’ ridurre il paese in ginocchio, ma OGNI speculazione puo’ farlo.

Compresa la prossima.

Uriel

(1) Su questo ha ragione la Fornero. E’ inutile dare quei soldi ad aziende e sindacati, quando si possono sostenere direttamente i lavoratori. Sebbene gli Iron Maiden non abbiano piu’ fatto nulla di buono dopo Somewhere in Time, la Fornero che ne e’ testimonial non sbaglia su questo punto.

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