Ancora su Dilbert

Di solito sono uso argomentare e spiegare molto piu’ quello che intendo dire, e ho dovuto pensare un pochino riguardo alla storia di Dilbert e del suo creatore, Scott Adams. E lo dico perche’ una cosa non mi convinceva: solo oggi sono riuscito a capire bene il perche’ il fumettista sia entrato cosi’ brutalmente nella lista nera della Cancel Culture.

Allora, tutto parte da un momento in cui Scott Adams era ospite di una trasmissione. In questa trasmissione gli hanno chiesto di commentare una statistica nella quale “solo” il 10% dei bianchi sono ostili ai neri, mentre ben il 30% dei neri nutre un vero e proprio odio verso i bianchi.

Scott Adams allora ha risposto che una simile statistica mostra come la rottura sia irreversibile, e che quindi i bianchi dovrebbero smettere di provare a investire tempo e soldi in dialogo e convivenza: “just stay away from it”.

Di per se’ , rispetto a quello che si dice in giro negli USA, la risposta non e’ particolarmente razzista, o particolarmente offensiva. Se vogliamo e’ una resa, possiamo essere d’accordo o meno, ma innanzitutto e’ la risposta ad una statistica che vede i neri essere piu’ razzisti dei bianchi, e in secondo piano non sta dicendo nulla contro i neri, se non invitare i bianchi a smetterla di occuparsi dell’argomento.

Sin qui la reazione sembra bigotta ed esagerata, perlomeno sui giornali, ed era questo che mi lasciava perplesso: i giornali pagano Dilbert perche’ produce revenues, quindi se non e’ un caso di emergenza, che non sembra proprio, allora viene da chiedersi cosa sia.

La cosa che bisogna chiedersi e’ perche’ questa reazione decisamente eccessiva. Perche’ non credo che il problema sia che Scott Adams cadra’ in poverta’: anche se gli rimanesse solo il panorama di destra, potrebbe comunque far soldi.

Del resto era ormai tempo che Dilbert aveva un collega di colore, usato per prendere per i fondelli la cultura Woke, e nessuno aveva mai protestato. 

Ma questa volta e’ diverso, e non ho voluto andare nei dettagli fino a quando non ho capito il punto.

E quindi cosa e’ successo di cosi’ tremendo? Perche’ quello che ha detto e’ cosi’ tremendo?

La risposta e’ semplice: l’identikit del donatore (di soldi) del movimento BLM, e di molti altri, e’ fatto di tre parole. “Donna, vecchia, bianca”. Ovviamente, ricca, altrimenti non donerebbe.

Non donano soldi gli asiatici, i maschi bianchi, non donano soldi gli ispanici , i neri non ne hanno molti da donare,  l’identikit e’ molto piatto: i soldi arrivano quasi sempre da ricche donne bianche. (non si sa poi dove finiscano, ma questa e’ una cosa diversa)

Adesso andiamo a vedere cosa ha detto Scott Adams: ha detto che i bianchi dovrebbero stare alla larga da questa diatriba politica. In pratica, ha invitato i bianchi a non partecipare a questo scontro. Ma questo equivale alla perdita di donazioni.

In pratica, ha toccato BLM (e una miriade di altri movimenti locali del genere) proprio nel portafogli.

Quello che a tutti sembra un semplice invito, ai bianchi, di non occuparsi della vicenda, in realta’ e’ un pericolo mortale per entita’ che alla fine dei conti vengono finanziate da ricche donne bianche.

https://www.independent.co.uk/arts-entertainment/art/news/scott-adams-racist-comments-dilbert-cancelled-b2289920.html

Non ci vuole molto a capire quale sia il pericolo. Se togli il sottobosco di ricchi bianchi che pagano la cena, BLM non serve a nulla. Un tizio con molti fans che dice “meglio che state alla larga” sta minacciando il fiume di soldi che questo movimento riceve. 

Ed e’ per questo che e’ partita una scomunica cosi’ radicale: in ultima analisi, White Money Matters.

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