Americanate tossiche.

Il livello di tossicita’ delle americanate d’importazione sta diventando insopportabile , anche se alcune nazioni resistono meglio di altre. Ovviamente , sono i piu’ provinciali quelli che adottano con maggiore frequenza le americanate piu’ violente, e quindi non mi stupisce se l’Italia e’ sempre al primo posto nel seguire le mode.

Mi riferisco, in particolare, ad un disegno di legge depositato al senato, che diminuisce la pena per le molestie sessuali , ma rende completamente arbitraria la loro definizione.

Il disegno di legge e’ questo:

https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/DDLPRES/0/1132786/index.html?part=ddlpres_ddlpres1-articolato_articolato1

In questo articolo ci sono diverse assurdita’. 

La prima e’ che non aumenta affatto le pene, ma le riduce. Prendiamo per esempio il tifoso che ha dato la pacca sul culo alla giornalista, dopo una partita della Fiorentina. La condanna che ha ricevuto e’ quella per violenza sessuale, che e’ un reato piuttosto grave, punito abbastanza duramente (sono sette anni e rotti, e se considerate che Omar ed Erika se ne sono presi 11  per aver sbudellato mamma e fratello, capite che e’ una condanna dura, almeno dal punto di vista del giurista)

Poteva andare diversamente? Beh, togliendo l’intenzione sessuale al gesto , poteva diventare “aggressione e percosse”, mitigata dalla tenuita’ delle lesioni, o nel caso in cui la giornalista fosse costretta a continuare a star li’, violenza privata.

Di solito aggressione e percosse non viene usata , nel caso delle molestie, a seconda della gravita’, si oscilla tra violenza privata e violenza sessuale.

In poche parole, se passa questa legge, l’aggressore di Firenze potrebbe, in certe condizioni, chiedere che la sua “violenza sessuale” venga diminuita a “molestia sessuale”, con uno sconto tremendo della pena. Considerate che sotto i tre anni e mezzo non si va in carcere, di fatto basta patteggiare per avere i domiciliari, e dovendo andare al lavoro e almeno a fare la spesa, trovarsi praticamente liberi, con la seccatura di un processo.

Molestare giuridicamente un aggressore che poi resta libero non e’ MAI una buona idea. E mi chiedo quanti “femminicidi” ancora servano, per capire questo semplice concetto tattico.

E siccome la legge si inserisce TRA i due reati “violenza privata” e “violenza sessuale”, https://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/18/DDLPRES/0/1132786/index.html?part=ddlpres_ddlpres1-relpres_relpres1  , di fatto MIGLIORA la situazione per i maschi  molestatori.

Questa legge NON protegge alcunchi’, se non i molestatori. Di certo non protegge le donne. Punto.


Eliminato l’argomento secondo il quale la nuova legge proteggerebbe le donne e’ bene passare alla stupidita’ della legge. In parole povere, ci sono alcuni termini che sono scritti in modo da rendere la legge una barzelletta.

Smontiamole:

  1. reca a taluno molestie
  2. o disturbo
  3. violando
  4. la dignità della persona

Ora, il problema sta nel definire i termini. Il diritto anglosassone ha un vero e proprio dizionario dei termini giuridici, nel senso che e’ un dizionario “normale” nel senso che contiene quasi tutti i termini di un dizionario normale, tranne per il fatto che spiega il significato dei termini DENTRO I TRIBUNALI. A volte questo significato sembra ridicolo se confrontato con la fisica che conosciamo, ma e’ il modo esatto di interpretare i termini dentro i tribunali. Questo produce a volte effetti comici, ma il beneficio principale e’ che il significato dei termini delle leggi e’ uguale per tutti (tranne quando cominciano ad allargarsi con “reasonable”, “logical”, “arguably”, “evident” e altri aggettivi che rendono tutto piu’ fluido).

Il problema del diritto italiano e’ che non ha un libro del genere , per cui adesso bisognera’ capire cosa sia “molestia”. E bisogna dimostrare che sia rivolta a taluno.

Caso in cui donna cammina per la strada, e si sente urlare da dietro alle spalle “abbionda, beato chi ti monta!”. A quanto pare si tratta di una devastante aggressione, che va punita (secondo le femministe newage) con il colpevole gettato in qualche pozzo di fiamme, sangue e impalamento. 

Allora la bionda denuncia e si trova in tribunale. In tribunale il colpevole arriva con un’amica testimone dai capelli gialli, che dice “siamo amicissimi, questa cosa all’interno dello scherzo, nel rapporto di amicizia che abbiamo, e’ accettabilissima e per questo non ho sporto denuncia”. Insomma, in strada diventa “difficilino” dimostrare che la molestia verbale sia rivolta a voi. Idem per i gesti. Posso sempre dire che nel bar di fronte ci sia una mia amica.

La legge agira’ in questo modo? Certo che lo fara’, perche’ come capita nei paesi civili, l’impianto e’  garantista. E se c’e’ una testimone che sostiene che la frase fosse rivolta a lei, la parte “reca a taluno salta”, e se la testimone dice anche di avere un rapporto con l’accusato tale per cui la frase e’ uno scherzo accettabile, sprofonda nel nulla anche “molestie”.

In pratica, ve lo deve gridare mentre siete in ascensore da soli.

Per quanto riguarda le molestie verbali, “reca a taluno” e’ difficile da provare se si indossano delle cuffiette per cellulare, e la legge procedera’, in assenza di un dizionario, ad assolvere chiunque avesse le cuffie: “non dicevo a lei, ma a una persona cui stavo telefonando”. Amen.

Andiamo alla voce “disturbo”.  In assenza di un dizionario, “disturbo” ha una definizione possibile cosi’ ampia che stiamo chiedendo al giudice di valutare un danno immaginario, o perlomeno soggettivo. A parte il fatto che potrei sentirmi “disturbato” da qualsiasi cosa sia sessuale (anche un abbigliamento o un make-up hanno connotazioni sessuali), viene da chiedere cosa fara’ il giudice se una persona riceve dal capo un complimento come “oggi sei bellissima”.

Questo viene continuamente additato come “molestia sul lavoro”, ma per il giudice che si trova di fronte ad un incensurato sara’ praticamente impossibile condannare una persona che ha fatto un complimento, per quanto inopportuno nel contesto.  (e non credo sia criminalizzabile la maleducazione).

In generale, chiedere al giudice di valutare un “fastidio”, quando si tratta di una cosa soggettiva, non sembra una buona idea. Anche inviti a cena o corteggiamenti possono apparire come “fastidiosi”, ma il giudice per stabilirlo dovra’ chiedere alla “vittima” se abbia specificato abbastanza chiaramente che non era gradito , e qui entrano in gioco gli avvocati.


“Violando la dignita’ delle persone” pone due problemi. Il primo e’ che “violando” presume che esista un chiaro limite di legge. Io violo il domicilio quando mi trovo in uno spazio che la legge definisce come domicilio, e la legge e’ molto verbosa nello stabilire fin dove arriva il domicilio (per esempio, comprende anche la vostra posta elettronica, la casella della posta chiusa che sta al piano terra, eccetera) , ma nel parlare di violazione il giudice dovra’ stabilire che , se non esistono limiti stabiliti dalla legge, puo’ solo esistere (a parte casi ovvi) una conoscenza condivisa del limite. E si troverebbe di fronte al problema di non sapere come interpretare la frase “ma se io ti invitassi a cena, tu percepiresti una violazione della tua dignita’?”. 

In generale, ancora una volta, per stabilire che sia avvenuta questa “violazione” il giudice dovra’ stabilire, nei casi meno evidenti, in che modo la vittima abbia stabilito con chiarezza il confine della sua dignita’: se una persona viene al lavoro con un decolletee evidente, i complimenti sono una violazione? E’ possibile violare uno spazio gia’ aperto?

E quando il gioco si fa ambiguo, gli avvocati entrano in campo. Auguri.

Se andiamo poi al concetto di “dignita’ della persona”, siccome il concetto e’ perso anche nel comune sentire (ormai la schiavitu’ e’ quasi legittima, gli insulti sono entrati in politica e in televisione, migliaia di morti sul lavoro sono ignorate,  eccetera) i giudici si troveranno a discutere di dignita’ umana con gli avvocati. Auguri.


Riassumendo, questa legge fa questo:

  1. Mitiga le pene per aggressioni che oggi sono considerate violenza sessuale, pur non esistendo il rapporto sessuale.(per esempio, la pacca sul culo della giornalista da parte del tifoso fiorentino).
  2. Crea una serie di nuove complessita’ da definire (la Cassazione puo’ rimanere in prima pagina sui giornali per anni, con questa roba), e introduce il “fastidio” come danno soggettivo da valutare.
  3. Assegna al giudice un lavoro che nelle grandi aziende fanno gia’ le HR, spesso meglio dei giudici, e nelle piccole aziende il giudice non potra’ fare perche’ tanto in quelle condizioni di lavoro non denuncera’ nessuna.

Onestamente, viene da chiedersi per quale motivo si scrivano fesserie del genere, che al di la’ delle intenzioni vanno A FAVORE dei molestatori. E c’e’ una risposta:

il femminismo newage sta cercando di tradurre una pura ideologia in tante leggi. Nel fare questo, non considera MAI l’aspetto pratico , col risultato di scrivere leggi che vanno contro gli interessi delle donne, in questo caso a favore del molestatore.

Perche’, di preciso, trovano tanto urgente creare apposta una fattispecie per cose che erano gia’ punite piu’ duramente come “violenza sessuale”?

La violenza sessuale e’ gia’ punita, a quanto pare, (art 609-bis c.p.) con una pena dai cinque ai dieci anni, a seconda della gravita’. Addirittura, la Cassazione penale (Cass. pen. n. 1818/2011), dice:

“La dichiarazioni della persona offesa, vittima del reato di violenza sessuale, possono essere assunte, anche da sole, come prova della responsabilità dell’imputato, non necessitando le stesse di riscontri esterni. (In motivazione la Corte ha precisato che, in questa materia, proprio perché al fatto non assistono testimoni, posso tuttavia acquisire valore di riscontro esterno le confidenze rese dalla vittima a terzi in periodi non sospetti)”.

in pratica, cari maschi italiani, dal 2011 se una donna vi accusa siete colpevoli per definizione. (non so perche’ diavolo vi ostiniate ancora a vivere in quel paese, francamente). 

Con il nuovo testo, invece, si creano nuovi reati, privi di tali pronunciamenti, con una pena massima inferiore alla pena minima della violenza sessuale, Adesso potete continuare a vivere in Italia. I ammorbidisce , quindi, tutto uno spettro di azioni che prima ricadevano sotto “violenza sessuale”. Per i molestatori, una buona notizia.

In generale, pero’, quello che si puo’ dire e’ semplice:

“annuso l’aria, e sento l’odore dell’odio”.

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