Alleanze senza obiettivi

Dopo che la Russia ha reagito all’aggressione georgiana contro i russi della Georgia, i nostri commentatori si sono sprecati riguardo al “ruolo della UE” e all’allineamento della UE sulle posizioni americani, arrivando a dire (come fa Panebianco) che gli USA siano stati “lasciati soli”.

Ora, ci sono alcune cose che onestamente non capisco. Le alleanze non si fanno per simpatia, e neanche per similitudine.

Se si rimprovera alla UE di non essere stata abbastanza al fianco degli USA, tradendo lo spirito atlantico, non basta dire che sia giusto far parte di un’alleanza, o ripetere che siamo alleati degli USA.

Il problema e’ che un’alleanza ha degli obiettivi, e sono quegli obiettivi che danno senso all’alleanza medesima. La NATO nacque nel dopoguerra specializzandosi nell’idea di fermare un attacco del patto di Varsavia.

Lo scopo della Nato era di rendere molto costosa(1) un’invasione sovietica dell’europa occidentale, mediante un sistema di attacchi mirati e concentrati su obiettivi strategici, dando per scontato che la superiorita’ tattica fosse dei sovietici.

Per questo si e’ strutturata con un comando integrato, con tutta una serie di misure che attuavano quella che doveva essere “la strategia delle api”: se un’ape non puo’ uccidere un toro, milioni di punture possono farlo.

L’obiettivo della NATO quindi era di resistere ad un’invasione massiva, e di trasformare in uno scontro globale l’invasione di un singolo stato membro, tornando al punto di prima, dello scontro globale.(2)

Non e’ mai stata presa in considerazione l’idea di attaccare il Patto di Varsavia, di invadere la Russia, o cose simili. Sia perche’ tatticamente i russi erano piu’ forti (e se consideriamo che gli USA faticano a tenere sotto controllo una nazioncina da 16 milioni di persone con tecnologie del terzo mondo ,come l’Iraq, lo sono ancora) sia perche’ la Russia e’ troppo grande perche’ abbia senso tentare di occuparla.

Anche con tutte le forze NATO messe insieme, non si sarebbero superati gli urali, col risultato di trovarsi esposti in avanti al successivo contrattacco. Saturare i cieli russi, poi, e’ un’idea assurda per via delle dimensioni, e anche dispiegando tutti i satelliti il controllo dell’intera superficie era uno sforzo eccessivo.

Quindi, torniamo a bomba: la NATO aveva un obiettivo (difendere l’europa occidentale da un attacco sovietico) e una strategia, quella di causare danni enormi alle armate che avanzavano mediante attacchi fulminei, precisi e concentrati.

Bene.

Adesso prendiamo la NATO di oggi: qual’e’ il suo obiettivo? E’ difficile immaginare un attacco-fiume della russia sull’intera europa occidentale. Quindi l’idea di fermare tale ipotetico attacco non ha senso. La Russia potrebbe invadere singoli paesi? Certo che potrebbe, ed a questo punto si potrebbe dire che la NATO abbia la missione di difenderli.

Mentre prima il coinvolgimento di tutti i paesi serviva ad allargare il fronte il piu’ possibile, oggi dovrebbe servire come deterrente.

In questo caso, pero’, manca la strategia: in che modo la NATO si prefigge di punire la Russia se dovesse invadere qualche paese membro?

Un attacco alla RUssia? Bene, ipotizziamolo. Ma cosi’ non serviranno i mezzi che abbiamo. Anche ammesso di attaccare la Russia, non appena attraversate le varie nazioni-cuscinetto ci ritroveremmo di fronte all’inevitabile rappresaglia.

I russi, specializzati in potenza di fuoco, non farebbero altro che bombardare pesantemente le prime citta’ dietro il confine, causando un esodo di profughi, per poi avanzare causando il terrore.

Quanto tempo la struttura civile ed economica delle nostre nazioni puo’ resistere, di fronte ad tre-quattro milioni di polacchi, rumeni, cechi in fuga perche’ le loro citta’ vengono bombardate a tappeto, ammesso che la missilistica russa non arrivi a bombardare direttamente l’europa occidentale?

Certo, possiamo baloccarci sperando in un attacco come quelli sull’ Iraq o sulla Serbia, ma e’ una speranza che dura poco: la Russia e’ enorme, i russi non sono degli sprovveduti, e saturare il cielo e’ possibile solo per qualche centinaio di km. Ma la Russia e’ grande tredici meridiani, il che fa…. troppo spazio. Anche unendo tutte le forze aeree in comune, rimarranno sempre spazi enormi strapieni di qualsiasi cosa possa sparare su un aereo.

La verita’ e’ che la NATO sul piano militare e’ un’alleanza che si propone di fare “mediamente quella cosa li’”, mediante una strategia che e’ “vediamo cosa si potra’ fare”.

Ha ancora senso invocare questa alleanza?

No, non ha senso. O la NATO si dota di una struttura aggressiva in grado di praticare una vera e propria rappresaglia , cioe’ potenzia a dismisura i propri arsenali, oppure il punto e’ che non c’e’ quasi nulla di cui si possa minacciare la Russia.

E questo solo sul piano militare: faccio notare che i cieli russi e il gas russo sono indispensabili, sia per l’europa che vuole portare le merci in Cina ed India, sia per l’europa che ha bisogno di gas e petrolio.

Tradotto in italiano, ai russi non possiamo fare nulla senza rimetterci un sacco.

Certo, i russi non sono invulnerabili, e nessuna guerra gli farebbe piacere, il problema e’ che tale ipotetica guerra farebbe dei danni anche a noi, e le nostre fragili economie NON sono in grado di sopportare tali danni.

Quindi in teoria potremmo iniziare una nuova guerra fredda, a patto di sopportare di perdere il mercato russo, le rotte verso oriente che passano per la Russia e per tutte le nazioni che Putin possa convincere a stare dalla sua, eccetera. Certo ridurrebbe in miseria i russi, ma causerebbe un crack anche l’europa occidentale. Qualcuno vuole questo?

Cio’ che sta dietro questa impotenza non e’ quindi, come dice Panebianco, che l’Europa vuole abbandonare gli USA o altro.

Il problema e’ che l’alleanza con gli USA non sembra piu’ avere alcuno scopo ne’ alcuna strategia. Perche’ siamo loro alleati? Si e’ capito? E se ci sono degli scopi, c’e’ anche una strategia credibile? Non si e’ ancora vista.

Ci sarebbe un ideale astratto di “occidente”, ma e’ un ideale che e’ nato con il 1945. Prima erano le americhe ad essere lontanissime, e l’Europa a comprendere la Russia.

E’ stata la cortina di ferro ad abituarci a pensare alla Russia come ad un corpo estraneo al continente europeo, ed agli USA come a qualcosa di incombente, presente e vicino.

Ma oggi le cose stanno tornando indietro, e quello che hanno fatto le nazioni della UE e’ comportarsi tenendo conto della realta’: la Russia e’ vicina, gli USA lontani.

Dalla Russia compriamo molto, compreremo molto di piu’ ancora, dagli USA compriamo sempre meno e compreremo sempre meno ancora.

Se facciamo dei confronti tra il commercio con gli usa e quello con la Russia, notiamo una cosa essenziale:

il mercato commerciale russo vale 469 miliardi di dollari dollari ed e’ in crescita notevole.

Anche considerando solo gli scambi con la UE, che riducono la cifra complessiva attorno ai 300 miliardi, il trend e’ impressionante: la crescita e’ altissima.

Il mercato commerciale tra UE e USA vale circa la stessa cifra , ma c’e’ un surplus di generi industriali sulle materie prime e non cresce allo stesso ritmo.

Ora, sul piano commerciale USA e Russia sono circa allo stesso livello, con la differenza che la Russia e’ dietro l’angolo mentre tra noi e gli USA c’e’ un oceano. E in piu’, gli scambi con la russia sono in crescita, con gli USA sta cambiando molto la composizione e molto meno il volume.

Se voi foste un governante europeo e foste chiamati a scegliere tra i due, dati alla mano cosa scegliereste? Un gigante dietro l’angolo che cresce e cresce, o un tizio lontano , in difficolta’ e come
se non bastasse privo di una strategia per il futuro?

E se i vostri obiettivi fossero “rendere piu’ forte l’europa”, credereste piu’ ad un paese europeo come la RUssia, o ad un paese come gli USA?

(1) Non era nemmeno lontanamente pensabile di poterla fermare davvero sul nascere.

(2) Gli scenari nucleari , con l’overkill e & co sono esistiti solo nei films e
nell’immaginario collettivo, politico e non

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