Ah, l’amore non e’ antiproiettile.

Vabbe’ ne parlano tutti. E allora parliamone. Insieme ai 19 (o piu’) morti in iraq, e’ scomparsa una leggenda. Una mitologia, quasi. Quella dell’amore antiproiettile.

In passato, qualcuno disse “gli italiani non sono religiosi, ma solo supertiziosi”. Il religioso che ascoltava dovette assentire, e dare ragione al suo odioso interlocutore.

Tra le superstizioni che piu’ fanno presa in questo paese c’era quella dell’amore antiproiettile. La superstizione dell’amore antiproiettile dice cosi’: “se tutti mi amano, nulla mi potra’ succedere”.

Ovviamente, come tutte le superstizioni, anche questa non ha alcun fondamento e specialmente omette alcune doverose precisazioni. Chi siano “tutti”, cosa sia “amano”, e cosa sia “nulla”.

Ma tant’e’ , noi ci crediamo. O meglio, gli italiani ci credono. E cosi’, forti della tradizione da amiconi dei nostri soldati (anche questa potrebbe essere catalogata come superstizione, ma il confronto e’ con gli americani, ben piu’ chauvinisti) pensiamo che se andiamo in una zona, parliamo con la popolazione, facciamo i bravi e la gente ci vuole bene, nella media non ci succedera’ nulla.

Nella media questo probabilmente e’ vero. Non si augura a nessuno di essere “protetti” dalla Legion Etrangere, o dai Gurkas di sua maesta’. Questi ultimi festeggiano i 18 anni in nepal decapitando un torello con il pugnale che li rende tristemente famosi in battaglia: temo il concetto di “umanita’” assuma in loro inflessioni perlomeno stravaganti. Loro e’ la sinistra invenzione di tagliare orecchie al nemico per appendersele al collo a mo’ di collana.

In definitiva, nella media e’ meglio essere “protetti” dagli italiani, e -di solito- questo rende i nostri soldati “il male minore”. Da qui a dire che siccome saremmo amati allora nessuno ci torcera’ un capello c’e’ di mezzo il mare. Il teorema non regge.

In questo caso, pero’, non si limita ad essere “inesatto”, il teorema dell’amore. E’ esattamente l’ OPPOSTO della realta’.

Lo scopo dei terroristi, da qualsiasi tempo addietro e in qualsiasi luogo, e’ quello di troncare innanzitutto la possibilita’ di accordi pacifici, per portare l’intera questione in mano alle armi. La dialettica e’ quella di
portare lo scontro alle estreme conseguenze su scala piu’ grande possibile. In questa dialettica, ad essere colpiti sono sempre e maggiormente quelli che vengono detti “moderati”, in quanto hanno brutto vizio di tentare accordi amichevoli e incruenti.

E cosi’, non salva i soldati italiani il fatto di “aver sempre intrattenuto rapporti amichevoli col mondo arabo”. Anzi, fa l’effetto contrario: li metteautomaticamente nel mirino del terrorista. L’amore non solo non protegge, ma rischia di uccidere.

La superstizione dell’amore antiproiettile e’ ribaltata.

Cullarsi nell’ipotesi secondo la quale avere rapporti migliori col mondo arabo fermera’ i terroristi e’ ridicolo, inutile, al limite della superstizione. Gli ottimi rapporti col mondo arabo producono amicizia tra le masse. Nella casalinga che vede la TV araba. Nella persona comune che possiede agio sufficente ad interessarsi di questioni politiche. Gente che comunque non sparerebbe.

MA per il terrorista, e’ blasfemo solo a pensarci, che i soldati italiani possano “essere amati” dalla popolazione. La gente gli sorride? ORRORE! Simpatizzano coi bambini? GUAI! GUAI! GUAI! Risanano scuole? BESTEMMIA!

Per il terrorista, ogni cosa deve sfociare nella piu’ cruenta delle contrapposizioni.

E cosi’, l’amore non ci protegge dai proiettili. Non ci protegge dalle bombe.

Anzi, ci mette proprio nel mirino. Davanti alla bomba.

Di tutti i pregiudizi, le superstizioni sono durissime a morire. Probabilmente continueremo a credere nell’amore che ferma bombe e proiettili ancora a lungo. Forse per mantenere in piedi questa leggenda dovremo inventarci che gli italiani siano odiati: non riusciamo a capire come dei soldati “amati” possano essere presi di mira.

E pur di salvare questa superstizione dell’amore che ferma i proiettili, saremo disposti al massimo ad accettare l’idea che i militari italiani non siano amati dalla popolazione, ma non riusciremo MAI a credere che essi siano amati E contemporaneamente ammazzati.

Abbiamo troppo bisogno di credere che l’amore fermi i proiettili.

Abbiamo troppo bisogno che “italiani brava gente” sia una chiave che apre ogni porta e salva da ogni male.

Ieri abbiamo scoperto che cosi’ non e’. L’amore non ferma le bombe.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *