Ah , il Corriere e le Lobby

Ah , il Corriere e le Lobby

Mentre l’euforia per la non scoperta della fusione nucleare finisce nello stesso cassetto dell’ennesima nuova proteina che un giorno ci fara’ sconfiggere il cancro, e nel nuovo gene che guarira’ il COVID, il corriere e’ corso a difesa delle lobby, per la semplice ragione che e’ il giornale dei finanzieri, cioe’ dei lobbisti.


Questo avviene con un articolo che da’ numeri completamente sballati sulla dimensione del fenomeno. E’ vero che i lobbysti registrati sono 11.000 , ma il calcolo del fiume di soldi e’ completamene sballato.

Vorrei innanzitutto citare due cose. La prima e’ che secondo la stessa EU , i numeri dichiarati dai lobbisti sono completamente sottostimati. Il che pone la domanda : ma questi soldi nascosti che fine fanno?

https://www.bloomberg.com/news/articles/2022-10-14/big-tech-firms-hid-lobbying-efforts-european-parliament-says?leadSource=uverify%20wall

Quindi la stessa EU sa benissimo che oltre ai soldi dichiarati ci sono fondi “neri”, non dichiarati, che finiscono in attivita’ di lobby. In che modo succeda questo, forse lo stiamo imparando col discorso del Qatar.

Anche perche’ e’ difficile pensare che fondi non dichiarati al regolatore possano avere destinazioni legali.

Ma anche nella difesa che la Gabanelli fa , sono sbagliati degli interi ordini di grandezza. Le aziende del mondo IT hanno spese individuali per le lobby, che vanno attorno ai milioni per azienda.

https://www.politico.eu/article/big-tech-boosts-lobbying-spending-in-brussels/

 

Faccio notare che Politico non e’ certo accusabile di comunismo.

Ora, il problema e’ che quelli non sono i soli giganti: anche twitter, IBM, HP, e tanti altri sono nell’ IT e sono giganti. 

Se la spesa per azienda e’ nell’ordine dei milioni e il numero di lobbysti e’ nell’ ordine degli 11.000, come dice la Gabanelli, l’ordine di grandezza del fenomeno e’ nell’ordine delle DECINE DI MILIARDI.

https://www.corriere.it/dataroom-milena-gabanelli/ue-lobby-commissione-parlamento-bruxelles-corruzione/547560ca-57d7-11e9-9553-f00a7f633280-va.shtml

E lo dico perche’ ragionando come dice il Corriere, con una spesa TOTALE di 1.5 miliardi di euro (che comunque sono tantini) , la media sarebbe di 127.000 euro. Con le quali forse il lobbysta paga l’affitto a Beuxelles.

Ma con dei campioni che ufficialmente spendono decine di milioni, sino a milioni, per avere questa media il resto delle aziende praticamente farebbe elemosina nelle chiese di Bruxelles. 


La cosa si spiega facilmente: nella registrazione delle lobby europee, non si dichiara la spesa effettiva, ma la “Spesa Minima”: il trucco, cioe’, e’ che Cefic, che spende 12 milioni di euro/anno in attivita’ di lobby (con 700 parlamentari, sono 17 mila e rotti a parlamentare, e parliamo di UNO dei 11.800 lobbisti) , in realta’ non spende 12 milioni, ma spende ALMENO 12 milioni.

E questo lo dice anche la Gabanelli:

“spese minime dichiarate”. Questa informazione, pero’, viene data di sfuggita, senza spiegare cosa significa davvero, e cioe’ che ci sono anche soldi “off the counter”, che eccedono la spesa minima. Come fa notare, nell’articolo che ho citato sopra, Politico.eu.

Se soltanto una cooperativa finanziata da contributi volontari fa lobbismo per 5 milioni di euro, non possiamo contare sul fatto che nella media gli altri spendano bruscolini.

Sono spiacente per la Gabanelli, ma in un contesto dove i lobbysti sono 11.800 e spendono cifre nell’ordine dei milioni, mi aspetto una spesa totale nell’ordine deille decine di miliardi. Altrimenti stiamo a raccontarci cazzate.


C’e’ da dire che un miliardo e mezzo, anche se tutto si limitasse a questo, su settecento parlamentari sono pur sempre due milioni di spesa per parlamentare. Direi che si tratti di una spesa di tutto rispetto.

Qui , la gabanelli si copre di ridicolo: secondo lei, questi soldi vengono spesi per avere riunioni coi parlamentari europei. Due milioni di euro/anno di riunioni?

Dove le fanno, le riunioni? Cosa mangiano, durante queste riunioni? Contando 200 giorni lavorativi, per ogni parlamentare ci  sono diecimila euro al giorno di riunioni. 

Ci prendiamo per i fondelli da soli, o cosa?

E’ come se la Gabanelli avesse le cifre, avesse i dati, ma volesse far finta di non chiedersi che cosa significhino. Sa che quella e’ la spesa minima dichiarata, ma non si chiede quanto sia quella vera, ne’ come venga spesa.

Sa che solo la spesa minima e’ enorme, ma non sembra preoccuparsi, e la attribuisce a “riunioni”. E non si pone nemmeno la domanda, ne’ la pone al lettore, di come si spendano 1.5 MILIARDI di euro in “riunioni”.


in realta’, i soldi li spendono in congressi pseudo-scientifici di “think Tank”, cui partecipano anche molti accademici e “illustri studiosi”, per dimostrare ai parlamentari alcune cose. 

La prima, e’ che se appoggiano quella battaglia qualcuno dei loro parenti potrebbe diventare uno “studioso” pagato dal think tank. La seconda cosa e’ la teoria del momento. Per corroborare questa sensazione di scientificita’ spesso chiamano anche rappresentanti di aziende interessate, o aziende di consulenza. In questo modo i parlamentari vengono al convegno e rimangono convinti di fare la cosa giusta, e di poter ricevere mazzette sotto forma di “mia cugina e’ esperta, avete un posticino nel Think Tank?” .

Quando ho detto di aver partecipato ad uno di questi congressi, in realta’ minimizzavo: alla voce “aziende di consulenza” partecipo a diversi di questi congressi insieme all’azienda. Il piu’ ridicolo era quello contro le eSIM. In Pratica, eSIM divenne standard per le pressioni di Apple, che in segreto mira a liberarsi delle telco. 

Lo scopo del Think Tank era di limitarne l’uso “per motivi di ordine pubblico” , in quanto secondo le telco (e Motorola, don’t ask me why)  la eSIM (o meglio, il chip eUICC) avrebbe dovuto essere confinata al mondo industriale. (per esempio, la sim che fa la ECall nell’auto puo’ essere provisionata a destinazione, nella nazione in cui viene venduta l’auto. Stesso per i distributori automatici, le macchine di precisione, etc etc).

Apple si era battuta e per questo la mia azienda stava implementando il sistema per una grossa telco. Per paura, le altre telco meno grandi avevano creato un Think Tank nel quale si diceva che le eSIM erano pericolose, avvantaggiando il terrorismo islamico.

Ovviamente non e’ vero, la eSIM si registra sulla rete come tutte, e il suo provisioning avviene sotto controllo di due telco (se parliamo di usarla per cambiare operatore), e viene tracciato tutto. 

Ma il Think Tank era pagato per chiedere alla EU di limitare l’uso dell’ eUICC solo a scopi industriali. Da cui la conferenza del Think Tank, con tutti gli esperti (gente alla Orsini, per capirci) pronti a spiegarci per quale motivo fosse dimostrato scientificamente che stavamo lavorando per ISIS. 

Se vi chiedete da dove venga tanta falsa scienza , ecco, molta viene dalle lobby e dai relativi Think Tank.


Ma anche l’organizzazione per Think Tank non spiega la cifra. Innanzitutto, non e’ che un parlamentare possa o voglia andare ad una conferenza (magari vicina ad un bordello) ogni santo giorno. Ma anche cosi’, siccome ad una conferenza partecipano dieci/venti parlamentari, piu’ i portaborse (che sognano di diventare parte pagata del Think Tank) , il numero di conferenze/anno possibili si riduce. Peraltro, ogni parlamentare ha un suo scopo e una sua commissione, quindi inviti quelli della commissione telecomunicazioni per le eSIM, ma non quelli dell’agricoltura. Quelli hanno altre conferenze.

E’ assolutamente chiaro che con una quantita’ MINIMA di soldi spesi di 1.5 miliardi di euro, che probabilmente sono svariate decine OTC, stiamo parlando di un gigantesco giro di corruzione. 

Qual’e’ il problema, visto che succede anche a livello nazionale?


Il problema e’che non siamo piu’ in un mondo ove tutti sono corrotti e siamo tutti amici. oggi la UE ha nemici abbastanza maligni, come la Russia o la Cina. Se loro si impossessano di un magistrato a Bruxelles, e gli passano delle dritte usando i loro servizi segreti, il magistrato deve solo aprire la scatola.

In definitiva, cioe’, il sistema delle lobby e’ una criticita’ sistemica, che permette ad una nazione ostile di annientare, letteralmente, le istituzioni. 

Basta loro trovare il Di Pietro ambizioso della situazione, e dargli le informazioni che gli servono per distruggere qualsiasi governo , o la stessa EU.

Ma questo ai padroni della Gabanelli non frega molto: dopotutto, se le istituzioni sono deboli o screditate, i topi ballano.  E nella finanza italiana, di topi ce ne sono molti.

Commenti

  1. rugio

    “Il problema e’che non siamo piu’ in un mondo ove tutti sono corrotti e siamo tutti amici. oggi la UE ha nemici abbastanza maligni, come la Russia o la Cina”
    Corretto indicare il riferimento temporale “oggi”, infatti solo un paio di anni fa, a sentire Uriel, avremmo dovuto fare guerra a USA e UK perchè bloccavano l’export dei vaccini, iniziativa questa che avrebbe ammazzato tutti in UE.
    Diceva che non c’erano le condizioni per sederci assieme al tavolo NATO con quei bastardi.
    Poi, solo un anno dopo, ci accovacciamo sotto quel tavolo e scodinzoliamo festanti e uggiolanti.
    Non perdono Uriel perchè siamo nel suo campo, poteva ben concepire l’ennesima previsione/predizione che San Von Der Layen, casualmente tedesca, ci avrebbe salvato tutti con 4 SMS. Matti Makkonen non è vissuto invano.
    Immagina tu che corruzione avrebbe potuto scaturire da quei contratti!!

    Dire che sono tutti corrotti da sempre è nell’ordine delle cose, è proprio il potere e la politica che funzionano cosi.
    Ma, come diceva Venditti, amici mai.
    Al limite a tempo, per finta o finchè conviene.
    Per Uriel però Russia e Cina sono “nemici maligni”.
    Sarà quello il problema, la malignità, se fossero più simpatici e allegri, magari festeggiando con 4 mortaretti al mare, ci sentiremmo tutti più sereni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *