A domanda…

A domanda...

…rispondo. Ho ricevuto, via Fediverso, la richiesta di chiarire un attimo il discorso dell’antiamericanismo che serpegga sempre piu’ forte in Germania, e devo dire che ci sono cosi’ tante premesse da fare che , dopo aver fatto tutte le premesse, tutto si esaurira’ in spiegazioni molto brevi.

Il primo concetto da sapere e’ che i tedeschi parlano poco di politica se confrontati con gli italiani. Se sono addentro (cioe’ partecipano alle iniziative di partito) lo fanno, ma chiaramente sapete gia’ cosa diranno.

Se non sono addentro, non ne parleranno ne’ coi colleghi, ne’ coi “bekannte”, coi conoscenti, con chi conoscono poco (che so io, nelle palestre o nei biergarten o negli stammtisch, o coi vicini di casa). Ne parlano con gli amici. E siccome vi servono 7/8 anni di frequentazioni per dire “amico”, capite che e’ raro. 

Quindi in pratica decidono da soli, e questo fa si’ che non esistano collegi davvero “sicuri”: per questo la Merkel perse in Magdeburgo, in condizioni che in italia chiamereste “collegio blindato”. 

Idem per la religione, ove cattolici e luterani hanno appreso l’arte della diplomazia silenziosa. 

Per sapere che sta crescendo l’antiamericanismo dovete avere “amici” in cerchie diverse, (Judo, Vicini di casa da un decennio, SPA/Sauna club, colleghi storici,  etc etc), e contemporaneamente osservare bene i giornali, ma anche (se potete) avere a disposizione degli strumenti di sentiment analisys per social network (e qualche server da usare). Oltre al fatto che questo genere di sentimenti vengono analizzati, e ci sono anche tracce in rete:

In ogni caso, la disaffezione e’ palpabile anche senza strumenti IT. Ma perche’? Qui entriamo nel campo delle opinioni, e credo che ogni paese abbia le sue ragioni. C’e’ inoltre da mettere in conto il fattore Trump: dopo la vittoria di Biden, in tutti i paesi si e’ registrato un piccolo aumento. Un secondo aumento e’ arrivato con la guerra in Ukraina, per essere riassorbito rapidamente. E forse e’ stato quello che mi ha aiutato a capire le ragioni.


Andiamo alla seconda premessa: la teiera sul tavolo.

Immaginate che tutti parlino, sin dalla scuola, di una teiera sul tavolo al centro del salotto. Che nelle discussioni normali torni di continuo qualche riferimento alla teiera al centro del tavolo del salotto. Che essa venga menzionata, inclusa, esplicitamente e implicitamente, di continuo, nel discorso politico, anche senza essere nominata.

Che cosa succedera’? Che tutti inizieranno a credere che in ogni salotto, al centro, ci sia un tavolo con una teiera. E anche se nessuno la tiene nel proprio salotto, tutti la vedono.

A cosa mi riferisco, nel caso tedesco?

Mi riferisco ad una specie di promessa/contratto che non c’e’ mai stata, ma tutti la vedonoe  tutti ne parlano.

Il tedesco crede che esista a livello storico una specie di contratto tra Germania e Mondo. Il contratto non scritto ma che e’ stato lasciato credere (da scuola, TV, politica, etc) e’ che se la Germania si occupa solo di industria, commercio, cultura, senza proiettare la propria forza in senso militare o egemonico in senso culturale, allora non sperimenteranno mai di nuovo le conseguenza di una guerra, e verranno lasciati in pace.

Al tedesco si chiede , insomma, di produrre, vendere, e godersi i suoi soldi in Germania, o in ferie nel resto del mondo. E si chiede di non esportare la propria cultura, anche nei paesi ove vende molto. A questo pensano invece gli USA. Loro non verranno in cambio colonizzati, neanche culturalmente. 

Cosa intendo?

Leggete qui:

https://theculturetrip.com/europe/germany/articles/why-tracht-is-making-a-comeback-with-germanys-millennials/

https://www.nytimes.com/2013/09/29/world/europe/dirndl-dress-of-past-makes-a-comeback-in-bavaria.html

https://www.deutschland.de/en/topic/culture/creativity-fashion/the-comeback-of-dirndl-and-lederhosen

https://www.bbc.com/news/magazine-19976271

E non solo in Baviera. Significa che si vestono cosi’ per la vita di tutti i giorni. Non solo per l’ Oktoberfest: uscite una sera qualsiasi e vedete ragazze e ragazzi vestiti cosi’. Andate (e mi e’ successo) in un’azienda bavarese e trovate la receptionist e il receptionist vestiti cosi’. 

E si sposano anche, cosi’:

Lederhosen | Wedding dirndl, German traditional clothing, Fashion

E lo so che state pensando “oktoberfest”, ma non e’ cosi’: lo mettono per uscire la sera. I giovani.E per la cronaca e’ considerato abbastanza elegante che vi ci fanno entrare in parlamento:

https://i0.wp.com/urielfanelli.altervista.org/wp-content/uploads/2022/08/media.media_.599c5174-6d82-47c5-87e0-b1aaabde2d27.original1024.jpg?w=1080&ssl=1

(lei si chiama Dorothee Bär, eletta in Baviera).

Ora, sicuramente in Baviera la cosa e’ piu’ comune , specialmente nelle piccole cittadine, ma il punto e’ che la Germania ha una forte motivazione a rimanere “alla tedesca”, per quanto a livello superficiale le cose possano sembrare omologate: alla fine dei conti la scuola tedesca e’ una fabbrica di tedeschi, e questo , pensavano, era garantito dal fatto che la Germania non avrebbe dovuto avere alcuna mira ad espandere la propria cultura.

Cosa intendo dire? Intendo dire che sebbene siano un popolo abbastanza accogliente (almeno nei miei confronti) , sono uno dei popoli piu’ maledettamente attaccati alla propria identita’ etnica. Sino a continuare a costruire case che definiremmo “storiche” e a vestire in maniera che definiremmo “folkloristica”.

Insomma, gli e’ stato fatto credere che ci fosse una specie di patto tra loro e il mondo: il mondo lasciava i tedeschi a ribollire nella loro tedeschita’, e a godersi i loro soldi, e in cambio la Germania non faceva piu’ eserciti, non aveva piu’ ambizioni geopolitiche, non faceva o partecipava a guerre in maniera rilevante, eccetera.


Da quando c’e’ stato gia’ Obama, o e poi piu’ Forte con Trump, i tedeschi sentono tradito questo accordo. I presidenti americani si sono dimenticati di questo accordo: girano ancora aneddoti (uno viene dalla Merkel in persona): un giorno il POTUS le chiede perche’ e’ cosi’ difficile per la Germania riarmarsi, e lei risponde “perche’ queste sono state le regole che ci avete imposto voi”. 

Il tedesco si chiede, quest’anno, per quale motivo la Germania ha fatto tutto quello che era richiesto, rimanendo ad un profilo bassissimo in ogni conflitto del mondo, si e’ concentrata solo sul lato industriale e mercantile, e oggi si trova con un inverno al freddo come se ci fosse una guerra, e perche’ c’e’ una guerra. 

Questa promessa era parte della cultura, e tutto quello che sento dire e’ questo: sin da scuola insegnano loro che , prova la prima guerra mondiale, prova la seconda guerra mondiale, e’ meglio che i tedeschi pensino piu’ a fare auto , piuttosto che carri armati. E insegnano loro che la germania uscita da due guerre, essendo pacifista, ha oltrepassato ben tre “-welle” dal 1945: essenwelle, hausewelle, autowelle. Il abbondanza di buon cibo, abbondanza di buone case, abbondanza di buone auto. 

E ora dicono “ehi, abbiamo fatto come promesso, dov’e’ la vostra parte?”.

Si sentono ingannati. Tutto quello che gli e’ stato insegnato, e che gli dava sicurezza, era falso. Nessuno si era mai impegnato a tenerli al riparo dalle conseguenze delle guerre. 

E’ un sentimento strisciante. Si riflette in molte cose. Ma diventa visibile macroscopicamente quando un ministro di sinistra assegna 100 miliardi al budget militare e nessuno fiata. Posso capire l’emozione per l’inizio della guerra, ma oggi l’emozione e’ andata, ma nessuno protesta piu’ di tanto.


L’ultima domanda e’: cosa succede se le cose stanno cosi’? Beh, non serve fare previsioni perche’ lo vediamo gia’ ora. Per esempio:

  1. Agli ukraini hanno dato poche armi, vecchissime , che hanno richiesto mesi di restauro, e che ovviamente sono durate poco. 
  2. Hanno dato queste armi in ritardo, e obtorto collo.
  3. Hanno frenato sulle sanzioni.
  4. Cancellando il vecchio pacifismo, hanno chiarito che l’accordo non esiste piu’.

E ancora

  • stanno installando 5 rigassificatori per il 2023, ma ancora non si vedono contratti con fornitori americani, o trattative a riguardo.
  • hanno aumentato il budget ai militari, ma l’acquisto di F-35 ancora non e’ neppure discusso.
  • non stanno partecipando con grande entusiasmo alle discussioni sulla ricostruzione dell’ Ukraina.

ed e’ la posizione ricalcitrante cui bisognera’ fare l’abitudine, credo. Su ogni cosa.

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