A che pro?

Mi chiedono perche’ scrivo. Che vantaggi mi dia, che genere di cose mi aspetto di ottenere scrivendo. Beh, vorrei spiegare in che modo scrivere romanzi di fantascienza possa aiutare. Si’, proprio aiutare. Rappresentare un vantaggio, un modo migliore di evitare truffe e discussioni.

Mettiamola cosi’: avete mai visto mentire un bambino?

 

Se avete figli e vi e’ successo, allora dovreste chiedervi per quale ragione e’ cosi’ facile sgamarli. Sulle prime penserete che la menzogna sia ingenua. Vero, ma chi vi ha dato la capacita’ di capirlo? Allora mi direte che e’ facile verificare la verita’ delle sue affermazioni. E ancora: chi vi ha dato il sospetto che serve a iniziare una verifica?

 

Giratela come volete, la verita’ e’ che riusciamo a riconoscere facilmente le bugie altrui perche’ e quando ci ricordano le nostre. Riconosciamo facilmente una bugia, e riconosciamo PIU’ facilmente una bugia, nella misura in cui assomiglia alle nostre. Quando la bugia assomiglia alle nostre, ne riconosciamo la tecnica, la costruzione, la struttura, gli obiettivi, la strategia.

 

Cosi’, ecco il vantaggio che viene dallo scrivere storie: vi aiuta a riconoscere quelli che vi raccontano storie.

 

Tempo fa conobbi una persona che per lavoro si occupava di teatro, e di adattamenti teatrali. Era un “regista” di teatro, con degli steroidi perche’ adattava le sceneggiature di storie non scritte per il teatro.

 

Mi disse che lui non guardava i reality show, perche’ avendo un occhio professionale riusciva ad individuare con estrema facilita’ la scrittura di altri professionisti. Riusciva a cogliere gli espedienti, la recitazione, gli elementi costitutivi classici del copione. E mi disse che in molte trasmissioni, come quelle della De Filippi, riusciva a riconoscere facilmente gli attori professionisti mescolati al “pubblico”, alle persone che assistono in sala.

 

Questo e’ il punto: ad un regista di teatro NON potete spacciare per vera una storia recitata. Qualsiasi tecnica voi usiate per recitare, lui riuscira’ a percepirla, magari potrebbe anche darvi dei consigli per migliorare. Gli sara’ perfettamente chiaro se, quando e come avete costruito la scena, come avete scritto il copione, con quale tecnica, da quale scuola provenite, tutto quanto.

 

Ora, provate a scrivere una storia. Diciamo, una storia lunga. Prenderete qualche libercolo che vi spiega come si fa, riaprirete libri delle superiori se avete fatto un liceo, (ri)scoprirete quali siano i principali elementi narrativi, la struttura, gli espedienti , eccetera. Farete alcune prove, e inizierete a leggere altri libri osservando quello che avete letto.

 

Se scrivete semplicemente raccontando, tipicamente non otterrete mai un libro. Manchera’ sempre qualcosa. E manchera’ perche’ un libro deve contenere elementi che non sono tipici della realta’ , ma del romanzo. Come scrisse qualcuno, la fantasia ha una caratteristica che la realta’ non ha: la fantasia deve essere realistica.

 

Supponiamo che, persino da hobbisti come me, abbiate preso una certa confidenza (anche a livello non professionale) con la scrittura di romanzi fantastici.

 

La domanda e’:  a questo punto e’ ancora cosi’ facile vendervi una storia di fantasia?

 

Non quanto prima. Certo non siete dei professionisti, ma quando andate a leggere quel che si racconta della P2, beh, il romanzo e’ evidente. La storia della P2, il copione se preferite, e’ palesemente inventato.

 

E’ palesemente un romanzo. Cosi’ come sono palesemente romanzi le storielle che ci vengono raccontate da quelli che giocano a fare “bene contro male”. Si notano chiaramente gli espedienti letterari, si nota la costruzione del copione, la struttura della trama.

 

Si tratta di palesi opere letterarie.  Che non e’ quanto vedete se leggete della semplice cronaca. Se leggete un semplice resoconto di cronaca, vi accorgerete che non potra’ MAI essere un romanzo. Non potra’ essere un romanzo perche’ manca dei tempi, manca della struttura, manca dei cambiamenti di scena, i personaggi non sono quasi mai bilanciati, e cosi’ via.

 

Quello che si dice della P2 no. E’ un romanzo quasi perfetto. Ci sono i cambi di scena, i personaggi sono bilanciati, i tempi sono quelli giusti, la storia della P2 e’ una magnifica storia di complotti. Magnifica, ma pur sempre una storia.

 

Una storia scritta da professionisti, una storia sceneggiata da sceneggiatori, qualcosa che viene inevitabilmente inventato a tavolino.

 

E’ difficile spiegare la cosa. Cosi’ come non ho mai capito come facciano con esattezza gli esperti di teatro a capire con tanta chiarezza che cosa abbia un copione e che cosa non ce l’abbia. Tuttavia, devo ammettere che avendo un occhio allenato dalla pratica, molte piu’ cose appaiono chiare.

 

Da quando il Cavaliere e’ sceso in politica, poi, la politica scritta da autori e’ semplicemente, o quasi, la totalita’. Non c’e’ dubbio alcuno.

 

Certe volte le persone mi chiedono di spiegare cosa io pensi della diatriba con Fini. Volete sapere cosa ne penso? E’ un discreto romanzo, scritto da buoni sceneggiatori.

 

Ultimamente, al romanzo della politica italiana manca un nemico. Di Pietro e’ al tramonto e ormai e’ accerchiato ed in affanno. Il PD annuncia di essere il primo partito ad usare il codice a barre.

 

 

Forti di questa tecnica presa dalle titaniche cassiere della COOP, come possono perdere?

 

Capite che c’era bisogno , per il nostro romanzo, di un nemico. E se non si presta il PD, e Di Pietro ormai e’ agli sgoccioli, perche’ non avere “Il Traditore”?

 

Il traditore potrebbe essere liquidato, se fosse reale, in poche mosse. Basta che Scajola ricordi chi c’era a Genova a dare ordini , dentro le caserme, durante il G8. Pochi secondi, una dichiarazione di uno che si e’ gia’ dimesso e quindi non ha nulla da perdere, e Fini e’ …. finito.

 

Ma non e’ questo quello che si vuole: Fini e’ il traditore, e’ il nemico infido, e’ il bersaglio perfetto per i due minuti di odio. Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo cosi’ come e’ stato inventato. E’ un mero espediente letterario, il cui scopo e’ di ingigantire l’inevitabile e perigliosa vittoria dell’eroe. La saga estiva.Yawn.

 

Ma questo e’ ovvio. In nessun romanzo l’eroe si limita a fare cose relativamente facili contro avversari deboli e  allo sbando totale. Superman contro Nonna Papera. Batman che sconfigge Cristina d’Avena. Uno che sconfigge il partito delle cassiere della COOP non ha molto fascino. Il malvagio, l’infido, il venduto Fu Manchu Fini e’ tutto un altro paio di maniche. Vi terra’ occupati per tutta l’estate, circa.

 

Altra domanda: vi consiglio di scrivere?

 

Si. Non importa diventare autori, e non importa vendere o altro. Ma se scrivete, e leggete libri su come scrivere libri, piano piano imparerete delle tecniche nuove. E imparerete a riconoscerle. E quando avrete imparato a riconoscerle, vedrete quanto siano comuni.

 

Direte voi: ma hai detto che il tuo amico facendo teatro riesce a distinguere il reality dalla fuffa premasticata. Perche’ non faiteatro?

 

Vi diro’: mi piacerebbe, un giorno.

 

Mi piacerebbe saper capire, come faceva lui, che accidenti di tecnica stia usando il politico per recitare. Per usare un tono di voce anziche’ un altro. Mi piacerebbe aver lavorato nella pubblicita’ per conoscere anche quelle tecniche e riconoscerle.

 

Anni fa ho studiato un sacco di magia. Direte voi: non mi dirai che si usa la magia? Si, eccome se si usa.

 

Da 15.000 anni, tracciare un cerchio attorno a qualcosa fornisce all’uomo un senso di protezione. Avete mai visto un “girotondo” attorno alla magistratura? Non capite che sia un rituale magico? Sono 15000 anni che si fanno processioni religiose, e non si capisce il senso di una manifestazione?

 

Ogni campo del cosiddetto “umanesimo” puo’ essere utilissimo, a patto di volerlo rendere utile. Se studiate come si costruiscano le teologie, capite bene il perche’ ed il percome. A quel punto, la saga del Male/Berlusconi (o Male/Andreotti) contro il bene-opposizione vi appare chiarissimo. Vi appare chiaro come mai serva un grande vecchio Licio Gelli a giustificare una deriva che non ha bisogno di Gelli per essere capita.

 

Se avete studiato storia alle superiori, saprete bene che la storia di questi anni non sembra neanche storia. Come mai? Perche’ e’ un romanzo. Un copione. La storia di questi anni la potete capire se leggete qualche libro su come si scrive un romanzo. Non e’ storia. E’ un copione, un romanzo.

 

Obama il primo negro che vince le elezioni. Yawn. E ha una moglie molto working class. Ma davvero? E figlie rigorosamente femmine, per evitare di prendere posizioni sul gangsta. Wow. Perfetto. E Berlusconi, che da solo ha un profilo criminologico che ormai spazierebbe dal terrorismo alla mafia, dalla pedofilia alla corruzione, dal golpe alla tirannide fascista. Nessun criminale , nel mondo reale, ha mai spaziato tanto. Ma nei romanzi si’:

 

 

Il Barone Vladimir Harkonnen, ovvero il modello ispiratore di tutto cio’ che si racconta su Berlusconi. Pervertito, vecchio, potentissimo, astutissimo, circondato da persone criminali ed ambigue,(il mentat assassino Peter Dell’ Utri De Vries )  crudele, abile politico, spietato affarista, Barone/Padrone del proprio popolo,  aspirava a mettere il figlio Feyd Rautha sul trono mediante sotterfugi, corruttore (rubava spezia all’imperatore), truffatore (falsificava i registri della spezia).

 

Dico, non avete mai notato che ci la magistratura , travaglio,  santoro, la propaganda si sinistra, leggono direttamente da Frank Herbert le accuse da fare a Berlusconi? Non avete ancora  capito di stare leggendo del Barone Vladimir Harkonnen?

 

Non capite che sia un romanzo? Non avete mai notato che i criminali comuni commettono crimini, generalmente, in un solo campo del crimine? Che solo nei film e nei romanzi il mafioso e’ anche pedofilo e anche golpista e anche tutto quanto?

Cosi’ vi dico: davvero, mettetevi a scrivere. Per hobby. Non aspettatevi alcun successo. Ma sforzatevi di imparare a scrivere un romanzo.

Per questa semplice ragione: quando imparate a raccontare storie, e’ molto piu’ difficile per gli altri raccontarle a voi.

Uriel

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