Anasessuali, II.

Premesso che sto censurando abbestia i commenti (ragazzi, non c’e’ bisogno che mi spieghiate cosa pensate delle mie abitudini sessuali: tanto non ci troveremo MAI nello stesso letto), tra i commenti che ho lasciato passare nel post sugli Anasessuali ce n’e’ uno di una fanciulla che mi dice “ma tu come li riconosci”? In realta’ non li riconosco, perche’ non e’ una cosa nero/bianco. Semplicemente quando riscontro un certo numero di sintomi, abbandono. Il che ha un certo numero di falsi allarmi, ma considerato il danno che arrecano queste persone ho sempre trovato accettabile il rischio.
La prima cosa da capire e’che cosa sia una tendenza sessuale. Se diciamo “eterosessuale” stiamo facendo una affermazione precisa sul genere sessuale del partner: diverso dal proprio. Cosi’, eterosessuale non e’ altro che una proposizione del tipo partner(genere del partner). Questo pone un problema di tipo: “genere del partner” e’ un genere sessuale.

Una risposta del tipo “cerco l’appagamento sessuale” e’ abbastanza sospetta. L’appagamento sessuale NON e’ un genere sessuale. Esistono i maschi, le femmine, i trans e tutto quanto ma non gli “appagamenti sessuali”.  Questa non e’ una precisazione solo formale: quando dico anasessuali intendo indicare degli individui che NON si sentano attratti da un GENERE SESSUALE.
Lo dico perche’ seguo per analogia l’esempio dei PC. Un poeta puo’ comprare un PC di Apple perche’ lo trova il miglior modo per scrivere poesie. Tutto questo pero’ non fa del PC apple lo scopo, ma solo il mezzo. Lo scopo sono le poesie. Il nostro poeta non capira’ nulla di computer, magari, ma si sente attratto dall’ Apple perche’ gli permette di scrivere poesie.
Il succo, quindi, e’ che il problema non e’ , di per se’, da cosa ti senti attratto, ma “qual’e’ il fine ultimo della tua attrazione”.  Per me “mi piacciono le donne” e’ diverso da “mi serve una donna per ottenere quel che mi piace (sia il piacere o altro)”. Il desiderio del poeta e’ verso la poesia, non verso il suo mac. Non desidera possedere un mac, desidera scrivere poesie.
Ed e’ questo il punto: se crediamo di poter definire “amore”, la domanda che dovremmo farci e’ “ami il mac perche’ mac e’ bello, o ami le poesie e quindi ti serve un mac”? Si tratta di stabilire quale sia l’oggetto dell’amore.
Se sostituiamo ad “amore” il piu’ misurabile “attrazione”, tutto si semplifica : da che cosa sei attratto?
Molte persone sfruttano per esempio le caratteristiche degli anasessuali per tenerli lontani, ma non funziona. Le donne per esempio “se la tirano”. Le donne che se la tirano sperano (consciamente o meno) di tener lontani gli anasessuali sfruttando la loro caratteristica di trovare faticoso qualsiasi rapporto.Poiche’ essi non ne sono attratti, quanto ottengono dal rapporto non basta MAI a compensare qualsiasi costo emotivo del rapporto stesso, e quindi trovano qualsiasi rapporto troppo dispendioso.
Cosi’, “tirandosela” le donne credono che gli anasessuali rimarranno lontani. Il che non e’: quello che succedera’ all’anasessuale e’ che non percependo il lato erotico del gioco pensera’ che si tratti di un “costo” , cosi’ come il poeta potra’ pensare che il suo mac costi troppo. Tuttavia, come il poeta ha bisogno del mac per le poesie, allo stesso modo il nostro anasessuale avra’ bisogno della donna per raggiungere i suoi scopi. Accettera’ il prezzo, lamentandosi magari perche’ eccessivo , ma lo paghera’ ugualmente. Il trucco “tirarsela” non funziona.
Anzi, produce un miglior camuffamento: “tirandosela” si ottiene che cresce la repressione e la frustrazione, cioe’ la “fame” fisica. Gli ormoni vogliono la sua parte, e l’astinenza ne amplifica l’effetto: cosi’ il nostro anasessuale riuscira’ addirittura a simulare LA PASSIONE. E la nostra poveretta semplicemente scoprira’ di aver sposato un anasessuale solo dopo qualche tempo. Cioe’ troppo tardi.
Molti uomini per evitare donne anasessuali controllano che siano, che so io, disinibite o che prendano l’iniziativa o che siano “aperte” a tutto. Ma anche questo non funziona. Poiche’ c’e’ una competizione tra le femmine, il risultato sara’ di creare una moda per la quale tutte si comporteranno come se fossero disinibite e aperte e piene di iniziativa. Ma ancora una volta e’ una finzione.
La cosa che va intesa dell’anasessuale e’ che si trova , rispetto ad un appassionato, nelle stesse condizioni in cui si trova un poeta che scrive su mac nei confronti di un appassionato di mac. Entrambi diranno “senza il mio mac muoio”, ma uno muore perche’ gli manca il mac, l’altro muore perche’ non puo’ scrivere poesie.
Per l’anasessuale la persona non e’ l’oggetto di un desiderio ma un mezzo, PER CUI egli o ella classificano immediatamente come “costi” qualsiasi cosa sia dovuta per ottenere la persona, cioe’ il mezzo. Per questa ragione , essenzialmente, il mondo della prostituzione attrae tanto il mondo degli anasessuali maschi: esso somiglia moltissimo alla loro idea di coppia. Per l’anasessuale maschio spesso la coppia non e’ altro che il modo con cui si garantiscono una certa riserva di piacere , a vita. Cosi’, qualsiasi cosa la donna chieda in cambio, si tratta di un mero costo. La prostituta, con i suoi costi concordati in anticipo e fissi, rappresenta la situazione ideale dei maschi anasessuali.
Capito che la differenza puo’ essere sottile perche’ comunque sia l’appassionato di mac che il poeta cui serve un mac appaiono attratti dal mac (e la differenza sta nei motivi) , per distinguere un anasessuale da chi HA delle tendenze (cioe’ da chi si sente attratto da un preciso genere sessuale – o piu’ di uno- ) occorre cercare di simulare il suo sviluppo.
Avrete sentito parlare di Beethoven. Ad un certo punto lui rimase sordo.(1) Ora, la domanda e’: puoi essere un musicista anche se sei sordo? Ok, ok, Beethoven non era nato sordo e aveva sviluppato un orecchio assoluto(2), nonche’ conosceva tutte le tecniche compositive del periodo.
Allora torniamo indietro: una persona NATA sorda puo’ diventare un musicista, o un ballerino? Essenzialmente, se ci limitiamo alla tecnica, forse si. Lo fanno gli anasessuali: essi NON provano alcuna attrazione verso alcun genere , al massimo verso dei collaterali del rapporto con una persona di quel genere. Come si sviluppano le loro tecniche per SIMULARE di essere etero, gay, bi? Essenzialmente in tre modi, tutti e tre assai semplici da “sgamare”.
– Immaginazione.
Il nostro anasessuale puo’ IMMAGINARE, con molta fantasia, come dovrebbe essere l’amore, il sesso, l’affetto, e tutto quanto. Con un tempo sufficiente per fantasticare, puo’ accrescere una incredibile biblioteca di fansasie sessuali, erotiche, esistenziali. Il nostro anasessuale SEMBRA avere una morfologia personale , delle preferenze, dei sogni, delle aspirazioni, dei desideri e dei bisogni. Ma sta solo seguendo la trama di un film che ha precedentemente scritto nella propria mente.
Come si sgama? E’ semplice: non regge il difetto. Vi sara’ capitato di passare una bellissima giornata con qualcuno che desiderate. Sara’ capitato un qualche incidente. Che so io, volevate fare un picnic in un certo posto ma poi era chiuso e avete ripiegato girando per un paesello e avete trovato una trattoria. Bellissima giornata comunque.
No. Per l’anasessuale che segue i suoi film questo NON esiste. Non esiste la bellissima giornata comunque, perche’ non c’e’ il COMUNQUE. Nelle fantasie tutto e’ semplicemente perfetto. Nelle fantasie agli uomini non cresce la barba e alle donne non vengono le mestruazioni, nelle fantasie l’erba e’ un tappeto compatto con la cardinalita’ del continuo e non ci sono formiche, le fantasie NON hanno difetti.
Per l’anasessuale che sta cercando di rivivere un suo film mentale, il problema sono i difetti. Non esiste il bicchiere mezzo pieno. C’e’ sempre “andava tutto bene ma tu hai rovinato tutto”. Un 1% di “difetto” basta per rovinare ogni cosa. Una bellissima giornata insieme puo’ andare in merda per una parola sbagliata.
Uno dei modi di riconoscere l’anasessuale e’ “stava andando tutto bene ma tu hai rovinato tutto”. L’idea che un singolo DETTAGLIO possa rovinare l’insieme , pur essendo insignificante, per me rappresenta un rischio del 70% di avere di fronte un anasessuale. I dettagli sono dettagli. Se tutto dipende dai dettagli, e’ perche’ “tutto” conta MENO dei dettagli.  E siamo di fronte ad un anasessuale.
– Deduzione
Il nostro anasessuale puo’ simulare , come un sordo che cerchi di ballare in discoteca, il rapporto usando i collaterali. Un sordo puo’ andare in discoteca e osservare le luci. Dalle luci, se si addestra un pochino, puo’ dedurre il battito, e mettersi a ballare a ritmo.
Il risultato di tutto questo e’ quello che definisco “cintura nera perche’ ho studiato il karate sui libri”. Un individuo che sa davvero tutto su come dovrebbero essere le cose, peccato che non sia mai stato personalmente coinvolto dalle cose. Egli sa cosa fare in ogni momento del rapporto e del corteggiamento. E fa quasi sempre sistematicamente la cosa giusta. Il suo punto debole? Il partner che cambia gusti nel tempo.
Si tratta di un pensiero inconcepibile, perche’ lui/lei hanno deciso una strategia ad hoc, e se la persona per un pochino sembra cosi’ e poi sembra cola’, loro non ci stanno piu’. Il bisessuale “switch”, cioe’ la persona che a periodi e’ in un mood e un periodo e’ in un altro, li mette completamente in crisi.
Qui siamo al punto cardine: lo stereotipo. L’anasessuale che procede per “tecniche”, cioe’ osservando i collaterali dell’attrazione senza sentire l’attrazione, ha bisogno di stereotipi. Ne ha un bisogno disperato. L’effetto e’ simile a quello dell’anasessuale immaginifico, con la differenza che per lui non c’e’ il “andava tutto bene ma poi tu hai rovinato tutto”, bensi’ il “non e’ cosi’ che si fa, scusa”.
Lui ha davvero bisogno, per fare sesso, che ci siano i reggicalze e i tacchi alti e un certo trucco e un certo linguaggio  se e’ una donna ha davvero bisogno che ci sia la cena e che si verifichi tutto cio’ che ha letto nella sua letteratura rosa. Quelli non erano libri: erano MANUALI. Si fa cosi’, oppure NON-SAI-FARE. Non c’e’ spazio per la spontaneita’, non c’e’ spazio per nulla che non sia uno stereotipo. Il campanellino di allarme e’ “non e’ cosi’ che si fa, scusa”: il concetto che si siano violate delle regole invisibili , ferree e dettagliate del rapporto, come se si fosse rotto uno standard.
Quando una persona si comporta come se esistesse un modo di fare giusto e ogni altro modo e’ una infrazione, io lo classifico 70% anasessuale.
– Imitazione.
Un altro modo in cui l’anasessuale finge di ballare pur essendo sordo e’ di osservare gli altri e muoversi a ritmo con loro. Questo e’ uno dei modi piu’ insidiosi , perche’ siccome tendiamo a conoscere persone simili a noi, chi sta nello stesso gruppo ove stiamo noi e’ praticamente indistinguibile dal vero qualora imiti il vero. Noi compresi.
C’e’ un limite ovvio a questa strategia, che e’ l’intimita’. Il nostro anasessuale ha potuto osservare il comportamento amoroso delle persone che lo circondano sino ad un certo limite. Ovviamente non poteva essere presente quando le coppie di amici erano isolate.(3)
Mano a mano che si entra nell’intimita’, cioe’, il nostro anasessuale vede ridursi lo spettro dei modelli da imitare. Se la vita familiare si puo’ imitare ricordando la propria casa , cioe’ mamma e papa’, sia la parte “momento di coccole” che la parte “momento porco” sono difficilissimi da imitare per mancanza di modelli. In queste condizioni, il nostro anasessuale ricade in una delle categorie precedenti: l’immaginatore ed il tecnico preparato.
Prima di individuare il punto debole, occorre chiarire una cosa: sia l’immaginatore che il tecnico preparato possono apparire degli ottimi partner. L’immaginatore ha un grosso bagaglio di film nella mente. Se escludiamo il fatto che e’ diventato un fanatico del copione che ha scritto, appare come un/una amante estremamente fantasioso/a. Ha un sacco di fantasie divertenti o romantiche, perche’ ha scritto un sacco di copioni. Se avesse ANCHE la passione sarebbe perfetto. Poiche’ non ha la passione, ovviamente diventa un fondamentalista del copione, eccetera. Ma puo’ essere insidioso perche’ appare fantasioso.
Anche il tecnico preparato ha buone chance: potete star tranquilli/e che a letto conoscera’ piu’ posizioni di un trattato di sessuologia (che probabilmente ha studiato) . Le donne cosi’ a letto sono delle pantere, tranne il piccolo particolare che vorrebbero essere altrove , e gli uomini cosi’ sono spesso degli ottimi amanti , tranne il particolare che sarebbero volentieri altrove. Anche nel rapporto, le donne cosi’ saranno sempre adeguate alla situazione, e idem gli uomini: se potessero davvero essere attratti dal partner sarebbero perfetti.
Cosi’, il nostro imitatore puo’ fregarci nella misura in cui ha avuto ottimi modelli. Un anasessuale che abbia avuto una famiglia con molto calore umano e amici/e non anasessuali con cui confidarsi e confrontarsi puo’ essere davvero difficile da sgamare.
Come si sgama l’imitatore? Si sgama osservando la terribile resistenza che fa a proposte di completa novita’ e la resistenza che fa ai cambiamenti nel suo stile di vita.(4) La persona non-anasessuale cui proponete qualcosa che non aveva mai visto la accettera’ con un certo entusiasmo: poiche’ la proposta o la cosa vengono da voi, e lui/lei e’ attratto/a da voi, il risultato e’ che in genere il non anasessuale vi dice “non l’ho mai fatto, dai, proviamo”.
Il nostro anasessuale invece vive un dramma. Per prima cosa egli spazzola tutte le sue immaginazioni. Se trova un copione dove avviene quella cosa, o qualcosa di simile, cerchera’ di portare la situazione che avete proposto a quella che immagina. E si arrabbiera’ per ogni deviazione possibile dal suo copione.”questa e’ l’unica simulazione che ho, atteniamoci a quella”. E di nuovo, niente difetti.
Se non trova alcuna fantasia adeguata, allora il nostro anasessuale passa alla documentazione. Se ha letto qualcosa a riguardo e/o conosce le tecniche adeguate, allora vi dira’ di si, ma ricadra’ nell’ossessuone degli stereotipi.
Se la cosa che avete chiesto non rientra tra le simulazioni ne’ tra la documentazione, allora cerchera’ di capire se lo ha mai visto fare. Se non ha nemmeno esempi, otterrete il “non so, non l’ho mai fatto, non me la sento”, o tutte le frasi corrispondenti.  L’assoluta mancanza di entusiasmo verso pratiche di per se’ non particolarmente fastidiose (e’ ovvio che se proponete di fare sesso mentre rapinate una banca forse qualche diffidenza la incontrerete anche dai non-anasessuali) , e l’incredibile attrito verso esperienze che hanno il solo pregio di essere fuori dalla sua possibilita’ di imitazione e’ la caratteristica. La frase simbolo e’ “non so, non l’ho mai fatto, non me la sento“.
In qualche modo, l’anasessuale ricade sempre in una di queste tre categorie, sia una donna sia un uomo. L’anasessuale tipo e’ un mix di queste tre cose,  e normalmente io considero anasessuale al 70% del rischio chi casca su un solo punto, anasessuale al 95.4% chi mostra due sintomi, anasessuale al 97.7% chi ne mostra tre.
Ogni riferimento a Gauss e’ puramente voluto.
Dovete ovviamente conoscere la persona e parlarci per sgamarla. Questo vi portera’ via molto tempo e molti tentativi falliti, perche’ gli anasessuali non sanno di esserlo e , costretti a fingersi etero o gay o bi(5) ,  e quindi hanno sviluppato nel corso degli anni delle strategie per simulare una tendenza sessuale. Siccome ci hanno messo anni, e’ assai difficile sgamarli perche’ tali strategie sono sempre piu’ sofisticate. Un anasessuale cinquantenne e’ pericolosissimo, perche’ riesce a simulare praticamente OGNI dettaglio del rapporto.
Per questa ragione mi fa molto incazzare il modello sociale di “tu HAI qualche tendenza sessuale”: gli anasessuali, che sono l’80% buono della popolazione, sono cosi’ portati a simulare in qualche modo sensazioni e sentimenti che non provano. Se io dicessi “se vuoi un computer DEVI essere fanatico di Windows, MacOS o Linux”, gli appassionati VERI sarebbero a loro agio, ma tutti gli altri SAREBBERO COSTRETTI AD IMITARE GLI APPASSIONATI.
Allo stesso modo, non insegnando l’esistenza degli anasessuali, tutti sono convinti di dover essere per forza eterosessuali oppure omosessuali oppure bisessuali, cioe’ di dover essere attratti da qualcuno per la semplice e sola ragione che il qualcuno appartiene ad un certo genere. Ma questo produce solo una immensa schiera di inutili imitatori che distruggono la vita altrui in un inutile spreco di tempo e di risorse esistenziali.
Uriel
(1). A parte l’interesse scientifico, non augurerei ad un musicista appassionato di rimanere sordo. Deve essere una cosa come l’inferno, suppongo. Quando me lo dissero alle scuole medie mi fece pena.
(2) La capacita’ di formalizzare i suoni in note, come quando noi scriviamo sotto dettatura.
(3) I club privee sono club fatte da coppie scambiste, cioe’ coppie annoiate  perche’ almeno uno dei due e’ anasessuale. Questi posti rappresentano un’occasione incredibile per gli anasessuali, perche’ possono finalmente osservare le altre coppie nell’intimita’ e avere una migliore simulazione dell’attrazione.
(4) Spesso l’imitatore anasessuale sceglie partner MOLTO piu’ giovani solo per questo. In generale, il partner senza uno stile di vita consolidato si adattera’ al loro, e loro non dovranno cambiare nulla.
(5) Nel mondo dei bisessuali esistono due tipi di persone. I bisessuali, cioe’ quelli attratti da entrambi i sessi , oppure quelli che non sono attratti alla stessa maniera da nessuno dei due sessi, e quindi riescono a provare la stessa noia in ogni caso, riempiendo il vuoto con la simulazione.

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